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Anna Karenina – Lev Tolstoj

di Giovanni Munari 19 Aprile 2019
scritto da Giovanni Munari 19 Aprile 2019
Anna Karenina Tolstoj Recensione del libro
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Anna Karenina: un capolavoro senza tempo

Quando si parla di “Anna Karenina”, bisogna innanzitutto tener ben presente che si fa riferimento a un romanzo la cui pubblicazione ha avuto inizio (a puntate su una rivista) nel 1875. In altre parole, ormai 145 anni fa. E’ da questa considerazione che seguono tutte le altre.

Nonostante l’età, “Anna Karenina” viene letto ancora oggi, e ancora oggi è in grado di rapire i cuori di molti lettori. Se teniamo bene a mente che ogni libro, come del resto qualunque altra cosa, è plasmato in funzione dei suoi tempi, il fatto che un’opera sia in grado di travalicare anni, mode, società, convinzioni e molto altro è di per sé motivo di stupore.

Quello che abbiamo appena presentato non è altro che la definizione di grande classico; e “Anna Karenina” è, senza ombra di dubbio, ascrivibile a questa categoria.


anna karenina di lev tolsoj einaudi

Titolo: Anna Karenina
Autore:
Lev Tolstoj
Editore:
Einaudi
Traduzione: Claudia Zonghetti
Prefazione: Natalia Ginzburg

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Anna Karenina tra i grandi classici della letteratura

Se non ti fidi dell’enorme successo che il romanzo ha ottenuto tra il pubblico di epoche diverse, forse potresti essere interessato a conoscere dei pareri più “competenti”. Te ne citerò alcuni:

Il capolavoro assoluto della letteratura del XIX secolo.

Vladimir Nabokov
Anna Karenina in quanto opera d’arte è la perfezione, e niente della letteratura europea della nostra epoca può esserle paragonato.

Fëdor Dostoevskij
Il miglior libro mai scritto.

William Faulkner


A questi possiamo aggiungere il commento di P.I. Čajkovskij, che definiva Lev Tolstoj così:

Grande conoscitore di cuori, colui che possedeva il dono prezioso di accordare l’anima dell’uomo in una maniera meravigliosamente armonica; come tale inafferrabile e ineguagliato.

P.I. Čajkovskij

Le premesse ci sono tutte. “Anna Karenina” è un capolavoro. Ma fermarsi a questo potrebbe essere distruttivo. E’ infatti doveroso tornare a concentrarsi sulla primissima considerazione fatta. Anna Karenina è un romanzo dell’ottocento.

Sembrerà banale, ma non possiamo pensare di trovarci dinnanzi a un’opera moderna. Per approcciarsi con successo al libro è quindi doveroso tenere presente questo dato fondamentale, soprattutto considerando che stiamo parlando di un libro di quasi 900 pagine.

Sei pronto?

Vuoi saperne di più riguardo a uno dei capolavori della letteratura di tutti i tempi? Ecco la recensione di “Anna Karenina”. Niente spoiler, come al solito, anche se, bisogna ammetterlo, la storia di “Anna Karenina” è ormai di dominio pubblico.

Se vuoi capire meglio come sono strutturate le mie recensioni, leggi la guida che ho preparato apposta per te.

La recensione di Anna Karenina

Introduzione

“Anna Karenina” è considerata l’opera più riuscita di Lev Tolstoj, pubblicata tra il 1875 e il 1877 a puntate su una rivista russa, come avveniva per i romanzi d’appendice. Lo stesso autore ha sempre considerato “Anna Karenina” il suo primo romanzo: e questo è un elemento fondamentale per comprendere come Tolstoj sia stato in grado di riversare tutto sé stesso in questo libro.

“Anna Karenina” è un capolavoro del realismo, ed è classificato nei cosiddetti romanzi “matrimoniali” scritti dall’autore.

Trama

E’ una giornata come tante per l’alta nobiltà della Mosca dell’Ottocento. La moglie di Oblonskij ha appena scoperto la storia segreta che il marito intrattiene con un’altra donna, e in casa è il caos.  Levin, di ritorno da un esilio volontario in campagna, sembra essersi deciso a chiedere la mano del suo unico amore, Kitty. Quest’ultima, dal canto suo, sta cedendo alla corte insistente del conte Vronskij, giovane militare bello e intelligente.

La vita sembra scorrere lungo i suoi binari, ma un evento sta per sconvolgere tutto. Chiamata dal fratello Oblonskij per sedare la lite con la moglie, Anna Karenina arriva in visita da Pietroburgo. Basta questo semplice, all’apparenza insignificante evento perché la storia prenda una piega diversa.

E quando Anna farà ritorno a Pietroburgo dal marito, la vita di tutti non sarà più la stessa. Nemmeno la sua.

Ambientazione

L’ambientazione di “Anna Karenina” è suddivisa in due grandi elementi: il paesaggio urbano e quello della campagna. Questo dualismo non si limiterà alle descrizioni, ma intaccherà anche gli stili di vita dei personaggi e, di conseguenza, le atmosfere del romanzo.

Il paesaggio urbano

Le due città principali in cui è ambientata la storia sono Mosca e Pietroburgo. Già in questo caso, Tolstoj mette in contrapposizione due stili di vita differenti. La piatta Mosca, fatta di saldi principi ed un’etichetta da seguire, contro la libertina Pietroburgo, dove tutto è concesso o almeno possibile.

I paesaggi urbani saranno principalmente concentrati negli interni dei sontuosi palazzi di svariati nobili, e perlopiù poco descritti. Questo fatto può essere attribuito al semplice gusto dell’autore, o alla consapevolezza che tali ambienti fossero più conosciuti e quindi più facili da immaginare dai lettori dell’epoca.

La campagna

La campagna si contrappone prepotentemente alle città. E’ infatti presentata come un luogo fatto di una pace costruita sulla semplicità, dove la sfera emotiva familiare prende il sopravvento in una sensazione di quiete latente.

Questi paesaggi, al contrario di quelli urbani, sono invece descritti con precisa minuzia, sia nell’aspetto che nel loro modo di essere.

A questi due elementi d’ambientazione principali, Tolstoj affianca vari altri scenari. Vale la pena soprattutto sottolineare un panorama particolarmente caro a Tolstoj: le stazioni ferroviarie. Questa ambientazione tornerà infatti spesso nel corso del romanzo, a simboleggiare probabilmente il carattere transitorio dell’esistenza umana.

Personaggi

“Anna Karenina” è un romanzo fatto di personaggi. Basta questo per lasciare intuire il numero di personaggi (protagonisti e comparse) che si alternano nel corso dell’opera. Analizzare ogni personaggio sarebbe lungo e deleterio. Mi limiterò a sottolineare due aspetti importanti che possono essere estesi ad ognuno di loro.

I personaggi di “Anna Karenina” appartengono alla nobiltà russa ottocentesca. Questo è estremamente chiaro. Tolstoj utilizza questo romanzo per parlare dei pregi e, soprattutto, dei difetti della classe nobiliare del tempo, dalle convinzioni più o meno discutibili fino ai modi di agire poco riflessivi (tipico è l’atteggiamento dei nobili nei confronti delle finanze, che si traduce in un continuo accumulo di debiti).

In secondo luogo, i personaggi di Anna Karenina sono veri. Su questo aspetto si fonda l’intero romanzo. Non stiamo parlando di personaggi preconfezionati, né di personaggi ben riusciti. Stiamo parlando di persone vive.

Questo non significa che i personaggi siano realmente esistiti, e questo è anzi il vero pregio dell’opera. Tolstoj è riuscito a creare dei personaggi così complessi, stratificati, dai caratteri articolati e vari, che si fatica a distinguere la finzione dalla realtà.

Tolstoj ci presenta personaggi unici che, come tutti noi, mutano il loro modo di essere in funzione delle circostanze, non limitandosi ad essere sempre uguali a sé stessi, ma fornendo un’alternativa di sé in costante evoluzione.

Atmosfere

“Anna Karenina” è un romanzo così vasto e vario che è difficile classificare tutte le atmosfere che si possono riscontrare nel corso della lettura. Come abbiamo già accennato, molte delle atmosfere sono strettamente legate alle ambientazioni, ma non basta.

Altrettanto importanti per definire le atmosfere sono gli stati d’animo dei personaggi. “Anna Karenina” è infatti un romanzo che cambia punti di vista, entrando ora nella testa di un personaggio, ora in quella dell’altro, e inondando così le pagine dei suoi pensieri e delle sue emozioni.

L’opera è un capolavoro anche per questo: Tolstoj è capace di tracciare alla perfezione ragionamenti e deduzioni dei personaggi su sé stessi e su ciò che li circonda, con una verosimiglianza tale che è impossibile non ritrovare tra le pagine molte delle riflessioni che abbiamo certamente fatto nella nostra vita.

Di conseguenza, le atmosfere tendono a mutare velocemente, in un’altalena che va dall’esaltazione alla disperazione, dall’amore all’odio, fino ad arrivare alla pietà e al disgusto.

Tema principale

Definire un tema principale per “Anna Karenina” è molto difficile, per il semplice fatto che il romanzo tratta un’infinità di temi diversi, l’uno più importante dell’altro.

Tolstoj ha sicuramente sfruttato quest’opera per esporre delle idee sulla Russia del tempo, criticandone le posizioni più fortemente nazionaliste (o falsamente patriottiche), l’immobilismo sociale, lo sfruttamento delle classi più deboli, oltre che la collocazione della donna nella società.

Tuttavia, affermare che “Anna Karenina” sia semplicemente una storia di emancipazione sociale della donna sarebbe fallimentare quanto considerare l’opera un romanzo d’amore o una storia di passione e adulterio.

Realismo

“Anna Karenina” è la rappresentazione della vita nella sua forma più reale. Il romanzo si sofferma proprio su questo: descrive la vita di tutti i giorni attraverso gli occhi dei suoi protagonisti, e sfrutta queste vicende per riflettere su tantissime domande. Che cos’è la felicità? Come si ottiene? Perché siamo al mondo? In cosa dovremmo credere? Che cosa ci spinge ad andare avanti?

Fede

E’ giusto soffermarsi su questo tratto dell’opera per la sua importanza evidente. Si tratta di un tema molto caro a Tolstoj, che non manca di evidenziarlo tramite le pagine di questo libro.

La fede è sempre presente, anche se in forme diverse, e si manifesta sempre tramite i personaggi. In “Anna Karenina” troverai personaggi credenti, personaggi fanatici, personaggi agnostici o dichiaratamente atei. Alcuni di loro si affideranno alla fede, altri si interrogheranno su di essa, oppure semplicemente la ignoreranno.

Ma non fraintendere: “Anna Karenina” non è un romanzo religioso, men che meno cristiano. Ho scelto volutamente di menzionarlo come ultimo tema.

Se, una volta terminato di leggere il libro, ti soffermerai a riflettere sulle vicende di cui hai appena sentito narrare, ti renderai conto che la fede è stata l’elemento chiave, il filo conduttore di tutto. Eppure, durante la lettura, la fede ti sembrerà un elemento aggiuntivo, ma per nulla centrale. E qui sta la grandezza di Tolstoj.

In sintesi, i temi trattati dell’opera sono tutti riconducibili alla vita personale che ognuno di noi deve affrontare, giorno dopo giorno, e rappresentano forse l’elemento più importante dell’opera stessa. Se “Anna Karenina” piace ancora dopo 145 anni, lo deve proprio ai suoi temi.

Considerazioni finali

Ormai hai capito che stiamo parlando di una pietra miliare della letteratura, un libro capace di squarciare i confini del romanzo per sondare con lucidità unica ciò che tutte le opere vorrebbero: l’animo umano.

Avrai anche capito, come ti accennavo all’inizio di questa recensione, che stiamo parlando di un romanzo datato. I suoi temi rimangono attualissimi, ma il suo stile e le sue scelte narrative appartengono al mondo letterario del passato.

Tolstoj, da questo punto di vista, è maestro. Il suo stile è fluido, chiaro, a tratti addirittura melodico. Difficile trovare opere così semplici e affascinanti al tempo stesso, da un punto di vista puramente tecnico. “Anna Karenina” rimane comunque un romanzo fatto anche di lunghe descrizioni e digressioni su elementi forse poco “attraenti”, come le questioni legislative e l’organizzazione agricola russa del tempo.

Per questo motivo, è opportuno considerare di affrontare questa lettura se si ha già familiarità con i grandi classici e con stili differenti da quello moderno, così da riuscirne ad apprezzare appieno una grandezza talmente lampante che, va detto, ci sarà chiara in ogni caso.

Curiosità

Nonostante oggi “Anna Karenina” sia classificato come uno dei libri da leggere prima di morire, un romanzo consigliato e riconsigliato in qualunque guida alla letteratura, all’epoca della sua uscita fu stroncato dalla critica, che lo definì “un romanzo frivolo dell’alta società”.

La dimostrazione perfetta che non sempre la prima impressione è quella che conta.


Se hai deciso di leggere “Anna Karenina”, qui trovi l’elegante edizione Einaudi:


Scheda riassuntiva di “Anna Karenina”

TitoloAnna Karenina
AutoreLev Tolstoj
GenereGrandi Classici
Anno1877
EditoreEinaudi
AmbientazioneRussia
NarratoreOmodiegetico
FocalizzazioneImmersa
NarrazioneTerza persona
Tempo verbalePassato remoto
Numero pagine

Hai letto “Anna Karenina”? Che cosa ne pensi? Lo consiglieresti agli altri lettori?

Fammi sapere se questo articolo ti è stato utile per scegliere di leggere questo romanzo, o se hai trovato degli spunti di riflessione interessanti per ripensare a quanto avevi già letto.

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Giovanni Munari

Sono Giovanni Munari, nato a Vicenza ma con la voglia di fuggire. Segni particolari: i libri e la mia chitarra elettrica. Quando posso, viaggio, per il gusto di scoprire. Ho una relazione complicata con la realtà, di quelle da tira e molla. È così sbagliato vivere di sogni?

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4 Commenti

Adriano 15 Ottobre 2020 - 16:24

Ciao Giovanni, piacere Adriano. Anch’io sono da Vicenza e pure io adoro leggere. Volevo chiederti: Anna Karenina è scritto con uno stile che si avvicina a quello di Dostoevskij? Di quest’ultimo ho letto “L’idiota” e “Delitto e Castigo” (se non li hai letti, te li consiglio vivamente, soprattutto il primo), però volevo leggere qualcosa anche di Tolstoj e siccome hai ripetuto più volte che il romanzo recensito è datato, volevo sapere se la lettura risulta pesante e difficoltosa. Grazie e continua così con il tuo bel blog 🙂

Rispondi
Giovanni Munari 18 Ottobre 2020 - 21:48

Ciao Adriano,

Piacere di incontrare appassionati così vicini!🙂 Domanda precisa e che apprezzo molto per un motivo particolare: io adoro lo stile di Tolstoj. Lo considero lo stile più bello che abbia mai incontrato in un libro. Un divario abissale a confronto con tutti gli altri. Una buona fetta del fascino di “Anna Karenina” è proprio legata al modo in cui è scritto. Ma sicuramente è anche una questione di gusti. Ho letto anche Dostoevskij, altro grande scrittore, ma credo che i due stili siano differenti. Dostoevskij è molto più elaborato, più “cervellotico” e in alcuni tratti più simile al parlato. Tolstoj, neanche a dirlo, è invece l’eleganza fatta scrittura. Quando dico che il libro è datato intendo che la storia in sé non rispecchia i gusti moderni. Ma se sei un amante dei grandi classici non avrai alcun problema a innamorarti di “Anna Karenina”. La maggior parte delle persone che conosco che lo ha letto lo considera il suo libro preferito, per cui a te la scelta 🙂

Rispondi
Mary 24 Maggio 2019 - 17:16

Perché non leggi guerra e pace?

Rispondi
Giovanni Munari 24 Maggio 2019 - 22:50

È un libro che leggerò sicuramente. Dopo Anna Karenina, leggerei qualunque cosa di Tolstoj.

Rispondi

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Buongiorno ragazzi! Come prima recensione di questo 2021 ho scelto per voi Andromeda, il libro d'esordio di uno dei più grandi scrittori di thriller della storia: Michael Crichton. 

Devo avvertirvi subito: se state cercando una lettura capace di distrarvi dalla dura realtà che stiamo vivendo, forse questo libro non fa al caso vostro. Perché Andromeda è dannatamente attuale. Eppure penso che sia una lettura obbligata, soprattutto in questo momento, perché può aiutarci a capire molto del presente. E, soprattutto, degli errori che abbiamo commesso nel passato.

Andromeda è un thriller d'autore, in cui è racchiuso tutto il potenziale di Michael Crichton. Ma è, o forse è più corretto dire era, un monito per tutti noi. 

Andromeda è la dimostrazione di come spesso la letteratura sappia vedere al futuro con occhi saggi e preveggenti. La storia di Crichton, come molte altre, è stata presa solo per quello che era: un semplice racconto di fantasia. 

Le conseguenze di questo tragico errore sono davanti a tutti. 

Leggere Andromeda significa capire quanto possiamo imparare dai libri. E quanto rischiamo di perdere se smettiamo di farlo.

Trovate la recensione completa sul sito!

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E voi lo avete letto? Vi piacciono i thriller scientifici? 

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Buongiorno ragazzi! Il 2021 è appena iniziato. Ch Buongiorno ragazzi! Il 2021 è appena iniziato. Chiuse le riflessioni sull'anno appena trascorso, è il momento di guardare a quello che verrà.

All'inizio di ogni anno, scelgo un libro che dovrò assolutamente leggere. Un libro che non potrò rimandare all'anno successivo.

Quest'anno la scelta è ricaduta su "Guerra e pace" di Tolstoj. 

È da tantissimo tempo che vorrei leggerlo, ma un po' per la mole, un po' per gli impegni, finisco sempre per rimandarlo.

È arrivato il momento. Non sono ammesse altre deroghe! 😂

E voi? Vi siete fissati un obiettivo di lettura per questo 2021? Qual è?

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Spero possiate passare una giornata felice. Ne abbiamo tutti davvero bisogno!

Quello che voglio sapere è... Che regali avete ricevuto? È arrivato qualche libro? 😁 🎁

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Buongiorno ragazzi! Anche quest'anno il Natale si avvicina. Un Natale particolare, diverso da tutti gli altri. Di certo, un Natale che nessuno di noi si sarebbe potuto aspettare.

In questo anno difficile, dove i pensieri cattivi hanno avuto spesso il sopravvento sul resto, è proprio in un momento come il Natale che possiamo trovare la scintilla in grado di accendere la luce. Perché il Natale è fatto di atmosfere calde e accoglienti, ma anche di un mondo di fantasia che si fonde con la realtà in un quadro magnifico. 

E qui entrano in gioco i libri, capaci di prenderci per mano e accompagnarci attraverso le meraviglie dell’immaginazione. Ma quali libri vale la pena leggere durante il periodo natalizio?

Una domanda che tanti lettori si pongono. E, come sempre, le risposte sarebbero infinite. Per questo Natale ho deciso di regalarvi una piccola lista di 5 libri legati alle festività, nella speranza di fornirvi degli interessanti spunti di lettura.

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Perché è nella lettura che possiamo trovare il modo di trascorrere questo periodo con serenità. In attesa di tempi migliori.

E voi avete una lettura preferita a Natale? 
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Buongiorno lettori! Io, robot susciterà in voi il ricordo del famoso film con Will Smith, in cui dei robot sfuggivano al controllo dell'uomo. Eppure chi di voi sa che Io, robot è stato, prima di tutto, un libro? 
E la cosa particolare è che Io, robot di Isaac Asimov ha poco da spartire con l'omonimo film.

Io, robot di Isaac Asimov è una delle pietre miliari della lettura moderna. L'immaginario comune fantascientifico deve sicuramente molto a questo libro, ma non solo. Perché Io, robot ha influenzato anche scienza e giurisprudenza, ridisegnando il pensiero dell'uomo contemporaneo.

Io, robot è una raccolta di racconti che narrano dei robot e delle loro interazioni con gli esseri umani. Dai robot più semplici fino a quelli capaci di mescolarsi all’uomo: Asimov si diverte a metterci dinnanzi a migliaia di situazioni diverse, in un'analisi che non è mai solo scientifica, ma è prima di tutto etica. Perché Io, robot narra delle complesse domande morali che l'esistenza dei robot ci porrebbero dinnanzi.

Ma Io, robot è soprattutto famoso per l'introduzione di un concetto tutt'oggi utilizzato nell'approccio alle intelligenze artificiali: le tre leggi della robotica. 

Quelle che erano nate come un semplice espediente narrativo sono diventate il punto cardine degli studi attuali sui robot. La dimostrazione di come la letteratura sia un punto di partenza fondamentale per il pensiero umano.

Io, robot è sicuramente un libro che tutti dovrebbero leggere prima di morire. Il capolavoro di Asimov rientra in quella stretta cerchia di libri che hanno saputo sfondare il concetto di narrativa di genere, diventando a pieno diritto dei grandi classici. 

Un libro che ancora oggi sa insegnarci molto di noi e della nostra relazione con chi ci sta attorno.

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E voi conoscevate questa raccolta? Vi piacciono le storie di Asimov?
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Buongiorno lettori! Siamo da poco entrati nel mese di Ottobre. Le calde giornate di sole dell'estate stanno lasciando spazio a freddo e pioggia, spingendoci sempre di più a rintanarci nelle nostre case. Non è un caso se l'autunno è per molti il periodo perfetto per riprendere in mano le proprie letture. Non c'è compagno migliore di un libro in certe giornate uggiose. 

Ma Ottobre significa anche un'altra cosa: Halloween.

Il 31 Ottobre è ormai diventato un appuntamento molto atteso. La notte delle streghe sparge la sua atmosfera cupa, influenzandoci ogni giorno. E questo vale anche per i lettori e i loro gusti.

Sempre più lettori, con l'approssimarsi di questo evento, si pongono una domanda: cosa leggere ad Halloween?

Ottobre sembra diventato la scusa per affacciarsi alla lettura del terrore, dove la paura e la suspense regnano incontrastate. Per gli appassionati del genere scegliere un nuovo libro non è certo un problema, ma per i meno avvezzi c'è il rischio di perdersi nei meandri delle librerie. E, spesso, di finire con una grande delusione in mano.

Quest'anno ho quindi deciso di preparare per voi una piccola lista di letture consigliate. Si tratta di 5 libri che affrontano le diverse sfaccettature della paura. Horror, thriller, fantascienza: non è solo nel classico concetto di terrore che si nasconde la paura vera, e voglio dimostrartelo. Un semplice modo per scoprire un lato della narrazione diverso dal solito. 

Se siete alla ricerca di un libro da leggere per Halloween, allora i miei consigli potrebbero tornarvi utili. Li trovate nel mio nuovo articolo!
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Anche a te piace lasciarti spaventare in questo periodo dell'anno?
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Buongiorno lettori. Oggi parliamo di un libro che sicuramente conoscete già, o che avete già sentito nominare: Il suggeritore di Donato Carrisi. 

Pubblicato nel 2009 da Longanesi, Il suggeritore ha saputo scalare le classifiche dei libri più venduti in Italia, diventando in poco tempo un vero e proprio fenomeno letterario. E’ stato promosso dalla critica a pieni voti, fino a raccogliere gli elogi dei grandi esponenti del thriller mondiale, da Ken Follett a Micheal Connelly.

Un successo sicuramente insperato, soprattutto se si considera che Il suggeritore rappresenta l’esordio assoluto di Donato Carrisi come scrittore di romanzi.

Ma cosa ha permesso a Il suggeritore di raggiungere una fama simile in un panorama a dir poco saturo di titoli?

A conti fatti, Il suggeritore rappresenta una svolta, una novità nell’ambito del thriller. Raccogliendo l’eredità dei grandi autori, Carrisi è stato in grado di rivisitare un genere letterario ormai conosciutissimo, regalando al pubblico una nuova visione.

Il suggeritore racchiude in sé uno spirito d’innovazione palpabile, che si mescola alle tinte noir tanto care alla produzione di Carrisi e a una buona dose di ragionamento intellettivo. Perché Il suggeritore, prima di tutto, è un thriller psicologico, in cui la componente d’azione si mescola a un’inesorabile discesa nei meandri della psiche umana. 
Una discesa che porta dritta alla scoperta delle molteplici sfaccettature del male.

Donato Carrisi è, ad oggi, lo scrittore di thriller più venduto nel mondo anche e soprattutto grazie a questo suo primo romanzo. Il suggeritore rappresenta una tappa obbligatoria per chi ama il brivido e la tensione del thriller.

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📖 NUOVO ARTICOLO 📖📖 Buongiorno ragazzi! 📖 NUOVO ARTICOLO 📖📖

Buongiorno ragazzi! La pausa estiva è terminata. Ci siamo divertiti, abbiamo ricaricato le batterie e, soprattutto, abbiamo letto. Ora però è tempo di riprendere da dove ci eravamo lasciati. E quale modo migliore di ricominciare, se non parlando di uno dei generi più amati della nostra epoca?

L’articolo di oggi è dedicato al thriller.

Senza dubbio il thriller è un genere che spopola ovunque. Cinema e serie TV hanno contribuito a renderlo un successo planetario, e la letteratura ha seguito il flusso, sfornando bestseller che tutti ricordiamo. L’alta dose di adrenalina e il coinvolgimento dei thriller sono la chiave di questa popolarità.

Perché il thriller è il genere delle emozioni forti, dove la suspense scandisce il ritmo delle pulsazioni e trascina gli spettatori in un'esperienza unica. 
Ed è proprio grazie a questa fama che sono nati tantissime varianti e sottogeneri del thriller. Dal thriller psicologico a quello legale: ogni filone presenta le sue caratteristiche. 
Imparare a riconoscerli è fondamentale per selezionare al meglio le vostre prossime letture.

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A voi piace il thriller? Qual è il vostro preferito?
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Buongiorno ragazzi! La recensione di oggi è dedicata a una delle storie più famose della letteratura di tutti i tempi: Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde. Chi non conosce il racconto della dannazione di Dorian Gray?

Film, trasposizioni e riadattamenti: le opere che hanno riprodotto e rivisitato Il ritratto di Dorian Gray sono tantissime. Del resto, la storia è entrata nella cultura di massa come l’emblema del fascino del male e la crudeltà delle sue conseguenze. Eppure Il ritratto di Dorian Gray non è solo questo. 
"Tutti vedono nel peccato di Dorian Gray il proprio peccato". Questo diceva Oscar Wilde. E questo è il punto di forza del romanzo: il vero peccato di Dorian Gray non viene mai svelato, così che il lettore possa rivedersi in lui sempre e comunque.

Eppure questo espediente nasconde molto più. Perché Il ritratto di Dorian Gray, pur essendo conosciutissimo, nasconde un segreto.
C'è un altro motivo per cui Oscar Wilde non esplicita mai il vero peccato di Dorian Gray. Un motivo non troppo velato all'epoca della pubblicazione del romanzo, ma che nelle traduzioni successive (soprattutto in quella italiana) è andato perduto. 

Perché Il ritratto di Dorian Gray non è solo la storia per eccellenza che parla del fascino seducente del male e delle sue terribili conseguenze. Il romanzo di Oscar Wilde è anche un triste capitolo di censura e di discriminazione. Un libro che è un messaggio sia per il suo contenuto che per ciò che rappresenta.

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Buonasera ragazzi! Dopo una breve pausa dovuta ai mille impegni, torno sul blog con una recensione che non vedevo l’ora di condividere con voi! Sto parlando di Terramare di Ursula K. Le Guin.
Come già sapete, sono un amante del fantasy. Sono cresciuto leggendo questo genere, divorando migliaia e migliaia di pagine di saghe e romanzi sempre alla caccia di una nuova avventura. 
Ho letto così tanto che, nel tempo, sono persino arrivato a pensare di aver letto tutto ciò che meritava di esserlo. Così ho finito per accantonare il fantasy, convinto che mi avesse già dato tutto. 
Non mi sono mai sbagliato tanto.

Dopo aver letto Terramare mi sono dovuto ricredere completamente. E il fatto che, per tanti anni, avessi ignorato l’esistenza di una saga fantasy tanto famosa è la dimostrazione di quanto i libri siano sorprendenti! 
Terramare è un fantasy particolare e, per questo, speciale. Scritto a cavallo di più di 35 anni, non raccoglie l’eredità lasciata da Il Signore degli Anelli di Tolkien, che tanto è stata sfruttata da altri scrittori. Le Guin (vincitrice di 5 premi Hugo e 6 premi Nebula, i massimi riconoscimenti della letteratura fantastica) segue infatti una sua strada, fatta di magia e incantesimi, draghi e, soprattutto, profondi insegnamenti. 
Il tutto incastonato in un mondo terribilmente reale, così vivido da sembrare impresso in una fotografia. L'incredibile capacità di Le Guin di descrivere la propria fantasia ci regala uno scorcio su un panorama che potrebbe essere vero, fatto di luci, suoni e profumi. Un'esperienza impareggiabile, che varrebbe da sola la lettura.

Terramare incarna il fantasy nella sua accezione più classica: un mondo alternativo la cui esistenza ci aiuta a comprendere la vita di tutti i giorni. Terramare è tutto ciò che un fantasy dovrebbe essere.

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