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Ciclo delle Fondazioni – Isaac Asimov

di Giovanni Munari 2 Giugno 2019
scritto da Giovanni Munari 2 Giugno 2019

Le Fondazioni, ovvero un capolavoro fantascientifico

Isaac Asimov: chimico, fisico e astronomo, oltre che scrittore. Il “Ciclo delle Fondazioni“: il miglior ciclo fantascientifico che sia mai stato scritto, la saga più grandiosa di tutti i tempi.

Una presentazione niente male. Eppure il “Ciclo delle Fondazioni” è proprio questo: un pezzo di storia della letteratura, capace di riscrivere il concetto di fantascienza e di travalicare i confini di genere. Una storia avvincente e mai banale, basata su una logica inappuntabile e strabiliante, fatta di colpi di scena e riflessioni profonde.

Il tutto (come spesso accade nella fantascienza) originato da una semplice domanda: che cosa accadrebbe se l’uomo fosse in grado di prevedere il comportamento psicologico delle masse?

Sicuramente un grande libro, che acquista ancora più importanza quest’anno: il centenario dalla nascita di Isaac Asimov.

La psicostoria e l’universo

Così ha origine la psicostoria, ovvero la capacità dell’uomo di applicare il calcolo statistico al comportamento umano. Un’invenzione semplice e geniale al tempo stesso, che rende il futuro dell’umanità non solo prevedibile, ma “calcolabile” con estrema precisione.

Questo è solo l’inizio. Il “Ciclo delle Fondazioni” parte da questo semplice assunto per dare vita ad una storia così reale da sembrare vera, come una finestra sul futuro che attenderà i nostri discendenti. Se hai paura di trovarti di fronte a quel tipo di fantascienza fatta di battaglie spaziali, alieni più o meno ostili e incredibili tecnologie all’avanguardia perché sei convinto che non faccia per te, allora non temere.

Il “Ciclo delle Fondazioni” non è niente di tutto questo.

Un romanzo imprescindibile per tutti gli amanti di questo genere letterario, ma capace anche di far innamorare milioni e milioni di lettori a prescindere dai loro gusti personali.

Ti ricordo che puoi sfruttare la guida alle mie recensioni per scoprire cosa ti aspetta in questo articolo. Niente spoiler, come sempre!

La trilogia delle Fondazioni e il chiarimento

Il “Ciclo delle Fondazioni” è in realtà un nome che ha creato un po’ di confusione. In origine, infatti, esisteva la cosiddetta “Trilogia delle Fondazioni”, composta dai tre romanzi classici. In seguito, Isaac Asimov pubblicò ben due sequel e due prequel, arricchendo la composizione.

Per questa ragione, ad oggi, con il “Ciclo delle Fondazioni” si indica alle volte l’opera composta dei suoi 7 romanzi, e altre la semplice trilogia iniziale. In questo articolo prenderò in considerazione solo la trilogia, l’opera originaria, pubblicata con il titolo “Ciclo delle Fondazioni” da Mondadori nella sua ultima edizione.

Il “Ciclo delle Fondazioni” è quindi suddiviso in tre romanzi:

  • Prima Fondazione
  • Fondazione e impero
  • Seconda Fondazione

Come già capitato nella recensione delle “Cronache del Mondo Emerso“, ho scelto di analizzare l’opera nella sua interezza proprio per il carattere non autoconclusivo dei romanzi che la compongono. Del resto, si tratta di una storia che necessita di ognuno dei tre libri per poter giungere alla parola fine.

Bene. Ora che le premesse ci sono tutte, passiamo alla recensione.


ciclo delle fondazioni di isaac asimov copertina

Titolo: Ciclo delle Fondazioni
Autore:
Isaac Asimov
Editore:
Mondadori

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La mia recensione del “Ciclo delle Fondazioni”

Introduzione

Definire l’anno di pubblicazione del “Ciclo delle Fondazioni” è complesso, in quanto l’opera nacque come una serie di racconti brevi pubblicati su di una rivista, raggruppati in un volume solo in un secondo momento. L’anno di inizio della stesura della storia fu il 1951.

A leggere la data, si potrebbe pensare che il romanzo sia superato. Del resto, la fantascienza si basa sulla predizione del futuro, e sappiamo tutti quanto oggi il presente corra veloce.

Niente di più sbagliato. Il “Ciclo delle Fondazioni” trascende così tanto il tempo, che a leggerlo parrebbe scritto ieri. Non solo lo stile asciutto e preciso dell’autore rende il linguaggio del libro assolutamente moderno, ma la lungimiranza delle intuizioni che compongono la storia riusciranno a lasciare a bocca aperta i lettori dei prossimi decenni.

Non è un caso se il “Ciclo delle Fondazioni” sia considerato il libro di fantascienza più grande di sempre.

Trama

In un futuro lontano, dove l’uomo ha raggiunto il suo massimo splendore e l’Impero Galattico si estende nello spazio sconfinato, lo psicostorico Hari Seldom lancia un’allarme impensabile: presto la società crollerà su se stessa, e saranno diecimila anni di buio e barbarie.

In pochi sembrano credergli, ma Hari Seldom ha previsto tutto e progettato un piano per abbreviare questo buco e far risorgere la civiltà. Un Piano lungo secoli, capace di predire la storia con accurata precisione, e affidato alla Prima Fondazione da lui creata per questo scopo.

Sarà così che la Prima Fondazione, isolata su di un piccolo pianeta ai margini della galassia, verrà guidata attraverso gli anni da menti brillanti e attraverserà cambiamenti ed evoluzioni sociali, in un progredire continuo che dovrà vincere l’involuzione circostante. Un viaggio attraverso la storia che trova conforto nel Piano, ma che da esso è anche intimorito: perché basterebbe anche solo un errore, e i risultati sarebbero catastrofici.

Un errore che aleggia nell’aria, e basta da solo per creare un senso di incertezza capace di dilatarsi nel corso della storia.

Ambientazione

Il “Ciclo delle Fondazioni”, in questo senso, è un romanzo particolare. L’ambientazione è infatti lasciata in secondo piano, a favore di una trama molto densa e ricca di ragionamenti.

Stiamo comunque parlando di una Space Opera, dagli orizzonti quindi molto ampi. Accanto alla ricorrente ambientazione della Prima Fondazione, il piccolo pianeta protagonista della storia, abbiamo diversi altri pianeti più o meno descritti, tra cui Trantor, il pianeta-città capitale dell’Impero Galattico.

Ma ciò che entra nell’animo del lettore scorrendo le pagine di questo libro è l’universo sconfinato. In termini di ambientazione, infatti, il vero protagonista non può che essere lo spazio. Il “Ciclo delle Fondazioni” è costruito attorno ad una società capace di esplorare le profondità dell’universo con estrema semplicità, regalandoci scorci di cosa sarebbe possibile se fossimo realmente in grado di farlo.

Un’ambientazione che trapela dalle pagine più come un’atmosfera che come una descrizione, con il risultato di rendere il romanzo denso e avvincente come pochi nel panorama letterario.

Personaggi

Il “Ciclo delle Fondazioni” si estende su un arco temporale molto lungo: ed è proprio questa caratteristica che rende questo libro così particolare. In un certo senso, potremmo definire il “Ciclo delle Fondazioni” una storia senza protagonisti. Meglio ancora: il protagonista, in questo caso, non è una persona, ma un pianeta intero, ovvero la Prima Fondazione.

Ne consegue che tutte quelle persone che si susseguono nel corso degli anni, e che combattono per la causa del pianeta, sono indirettamente protagonisti. Il romanzo ci regala così una vastità di personaggi vissuti in momenti storici diversi, e pertanto tra loro differenti.

Un espediente davvero singolare, che ci lega a molti dei personaggi una volta che sono “passati”, e divenuti solo un ricordo nelle menti di chi li ha succeduti. Un susseguirsi incessante che ci permette di osservare la vita da un punto di vista che, altrimenti, ci sarebbe precluso: quello del tempo attraverso le generazioni.

Atmosfere

Come accennato in precedenza, le atmosfere sono legate all’ambientazione dello spazio esterno. Il risultato che ne consegue è un libro da cui trasuda un senso di infinita libertà misto a solitudine. Un mondo in cui l’uomo può tutto ed è al tempo stesso isolato, dove l’esaltazione per il potere assoluto è annacquata dalla sensazione di impotenza dinnanzi alla grandezza dell’universo.

Accanto alle atmosfere legate all’ambientazione, sorge un panorama di percezioni legate alle emozioni di quei popoli che sono protagonisti del libro. Da questo punto di vista, Il “Ciclo delle Fondazioni” è davvero maestro: lungo tutte le pagine del romanzo, infatti, si riesce a percepire il costante grado di incertezza legato alla riuscita del Piano, come se tutto dovesse andare distrutto da un momento all’altro.

Le continue sfide che i protagonisti devono affrontare creano un senso di tensione latente, quella stessa tensione storica che anche noi proviamo dinnanzi all’evolversi del presente, e che sappiamo quindi comprendere alla perfezione. In questo Asimov è stato geniale: perché il Piano da cui tutto dipende è stato definito, ma nessuno è a conoscenza dei suoi particolari.

Tema centrale

Il “Ciclo delle Fondazioni” è considerato ben più che fantascienza proprio per la sua universalità, che è strettamente legata alla quantità di temi trattati. Se da un lato il romanzo si sofferma sulla psicologia dell’uomo, e in particolare sulle reazioni condivise che l’umanità dimostra dinnanzi alla realtà, dall’altro la presenza del Piano genera un’infinità di riflessioni sull’ineluttabilità della storia.

Il libro è quindi un continuo riflettere su ciò che le azioni e le scelte potrebbero provocare con le loro reazioni, in un’analisi approfondita della psicologia delle masse capace di descrivere l’umanità attuale con estrema chiarezza. Una storia che mette in risalto come il futuro non sia già tracciato o tracciabile, ma in costante evoluzione con noi stessi, in una sfida continua che rischia di sconfiggerci.

Il progresso

Infine, è doveroso citare un’altra tematica assolutamente centrale del libro: la critica alla società attuale. Il “Ciclo delle Fondazioni” parte infatti dal punto di massimo splendore dell’umanità per dar vita alla sua caduta. È infatti lampante il legame tra il progresso e l’involuzione, perché è proprio l’estremizzazione del primo che origina il secondo.

In questo senso, il “Ciclo delle Fondazioni” è illuminante. Perché è proprio quando l’uomo dimentica se stesso e ciò che aveva conquistato con tanta fatica, ovvero il sapere, che la sua natura viene a galla. Il risultato è un ritratto incredibilmente lucido dell’uomo, capace di stupirci e trovarci d’accordo al tempo stesso.

Perché il “Ciclo delle Fondazioni” non inventa nulla: semplicemente, ci offre una visione del mondo che abbiamo sempre sospettato, ma sulla quale non ci eravamo mai soffermati abbastanza.

Considerazioni finali

Come avrai capito, il “Ciclo delle Fondazioni” è un romanzo atipico, in cui la trama, complessa e ben strutturata prende il sopravvento su ogni altra cosa. Ed è proprio la trama l’origine delle riflessioni che rendono questa storia fantascientifica un capolavoro della letteratura.

Siamo quindi di fronte non soltanto al ciclo più riuscito e famoso della narrativa di tutti i tempi, considerato da molti “Il Signore degli Anelli” della fantascienza, ma anche ad un romanzo adatto ad un pubblico ben più ampio. Perché, al di là della storia stessa e di tutto ciò che fa da sfondo al libro, il “Ciclo delle Fondazioni” è un romanzo che si basa su una moltitudine di temi ancora oggi poco considerati.

La dimostrazione lampante che non sono i generi a definire lo spessore delle opere, ma il loro contenuto.

Curiosità

La curiosità, questa volta, non riguarda il libro in sé, ed è attualissima. È infatti dell’anno scorso la notizia che Apple ha ordinato alla casa di produzione Skydance Television una serie TV basata proprio sul “Ciclo delle Fondazioni”. Non ci sono ancora molti dettagli al riguardo, ma quel che sembra certo è che presto il libro avrà la sua trasposizione su schermo.

Il fatto che una storia così famosa non sia ancora comparsa sul grande e piccolo schermo è la prova di quanto il “Ciclo delle Fondazioni” sia difficile da riadattare. Ora sembra arrivato questo momento.

Se non hai ancora letto la trilogia di Isaac Asimov, cosa aspetti a farlo? Questa è l’occasione per scoprire in anteprima una delle storie più riuscite di sempre.


Qui puoi trovare l’ultima edizione del “Ciclo delle Fondazioni” di Asimov:


Scheda Riassuntiva del “Ciclo delle Fondazioni”

TitoloCiclo delle Fondazioni
AutoreIsaac Asimov
GenereFantascienza
Anno1951
EditoreMondadori
AmbientazioneFuturo
NarratoreOmodiegetico
FocalizzazioneImmersa
NarrazioneTerza persona
Tempo verbalePassato remoto
Numero pagine

Hai letto questo capolavoro? Che cosa ne pensi?

Fantascienza
4
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Giovanni Munari

Sono Giovanni Munari, nato a Vicenza ma con la voglia di fuggire. Segni particolari: i libri e la mia chitarra elettrica. Quando posso, viaggio, per il gusto di scoprire. Ho una relazione complicata con la realtà, di quelle da tira e molla. È così sbagliato vivere di sogni?

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Buongiorno ragazzi! Come prima recensione di questo 2021 ho scelto per voi Andromeda, il libro d'esordio di uno dei più grandi scrittori di thriller della storia: Michael Crichton. 

Devo avvertirvi subito: se state cercando una lettura capace di distrarvi dalla dura realtà che stiamo vivendo, forse questo libro non fa al caso vostro. Perché Andromeda è dannatamente attuale. Eppure penso che sia una lettura obbligata, soprattutto in questo momento, perché può aiutarci a capire molto del presente. E, soprattutto, degli errori che abbiamo commesso nel passato.

Andromeda è un thriller d'autore, in cui è racchiuso tutto il potenziale di Michael Crichton. Ma è, o forse è più corretto dire era, un monito per tutti noi. 

Andromeda è la dimostrazione di come spesso la letteratura sappia vedere al futuro con occhi saggi e preveggenti. La storia di Crichton, come molte altre, è stata presa solo per quello che era: un semplice racconto di fantasia. 

Le conseguenze di questo tragico errore sono davanti a tutti. 

Leggere Andromeda significa capire quanto possiamo imparare dai libri. E quanto rischiamo di perdere se smettiamo di farlo.

Trovate la recensione completa sul sito!

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E voi lo avete letto? Vi piacciono i thriller scientifici? 

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Buongiorno ragazzi! Il 2021 è appena iniziato. Ch Buongiorno ragazzi! Il 2021 è appena iniziato. Chiuse le riflessioni sull'anno appena trascorso, è il momento di guardare a quello che verrà.

All'inizio di ogni anno, scelgo un libro che dovrò assolutamente leggere. Un libro che non potrò rimandare all'anno successivo.

Quest'anno la scelta è ricaduta su "Guerra e pace" di Tolstoj. 

È da tantissimo tempo che vorrei leggerlo, ma un po' per la mole, un po' per gli impegni, finisco sempre per rimandarlo.

È arrivato il momento. Non sono ammesse altre deroghe! 😂

E voi? Vi siete fissati un obiettivo di lettura per questo 2021? Qual è?

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Quello che voglio sapere è... Che regali avete ricevuto? È arrivato qualche libro? 😁 🎁

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Buongiorno ragazzi! Anche quest'anno il Natale si avvicina. Un Natale particolare, diverso da tutti gli altri. Di certo, un Natale che nessuno di noi si sarebbe potuto aspettare.

In questo anno difficile, dove i pensieri cattivi hanno avuto spesso il sopravvento sul resto, è proprio in un momento come il Natale che possiamo trovare la scintilla in grado di accendere la luce. Perché il Natale è fatto di atmosfere calde e accoglienti, ma anche di un mondo di fantasia che si fonde con la realtà in un quadro magnifico. 

E qui entrano in gioco i libri, capaci di prenderci per mano e accompagnarci attraverso le meraviglie dell’immaginazione. Ma quali libri vale la pena leggere durante il periodo natalizio?

Una domanda che tanti lettori si pongono. E, come sempre, le risposte sarebbero infinite. Per questo Natale ho deciso di regalarvi una piccola lista di 5 libri legati alle festività, nella speranza di fornirvi degli interessanti spunti di lettura.

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Perché è nella lettura che possiamo trovare il modo di trascorrere questo periodo con serenità. In attesa di tempi migliori.

E voi avete una lettura preferita a Natale? 
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Buongiorno lettori! Io, robot susciterà in voi il ricordo del famoso film con Will Smith, in cui dei robot sfuggivano al controllo dell'uomo. Eppure chi di voi sa che Io, robot è stato, prima di tutto, un libro? 
E la cosa particolare è che Io, robot di Isaac Asimov ha poco da spartire con l'omonimo film.

Io, robot di Isaac Asimov è una delle pietre miliari della lettura moderna. L'immaginario comune fantascientifico deve sicuramente molto a questo libro, ma non solo. Perché Io, robot ha influenzato anche scienza e giurisprudenza, ridisegnando il pensiero dell'uomo contemporaneo.

Io, robot è una raccolta di racconti che narrano dei robot e delle loro interazioni con gli esseri umani. Dai robot più semplici fino a quelli capaci di mescolarsi all’uomo: Asimov si diverte a metterci dinnanzi a migliaia di situazioni diverse, in un'analisi che non è mai solo scientifica, ma è prima di tutto etica. Perché Io, robot narra delle complesse domande morali che l'esistenza dei robot ci porrebbero dinnanzi.

Ma Io, robot è soprattutto famoso per l'introduzione di un concetto tutt'oggi utilizzato nell'approccio alle intelligenze artificiali: le tre leggi della robotica. 

Quelle che erano nate come un semplice espediente narrativo sono diventate il punto cardine degli studi attuali sui robot. La dimostrazione di come la letteratura sia un punto di partenza fondamentale per il pensiero umano.

Io, robot è sicuramente un libro che tutti dovrebbero leggere prima di morire. Il capolavoro di Asimov rientra in quella stretta cerchia di libri che hanno saputo sfondare il concetto di narrativa di genere, diventando a pieno diritto dei grandi classici. 

Un libro che ancora oggi sa insegnarci molto di noi e della nostra relazione con chi ci sta attorno.

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E voi conoscevate questa raccolta? Vi piacciono le storie di Asimov?
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Buongiorno lettori! Siamo da poco entrati nel mese di Ottobre. Le calde giornate di sole dell'estate stanno lasciando spazio a freddo e pioggia, spingendoci sempre di più a rintanarci nelle nostre case. Non è un caso se l'autunno è per molti il periodo perfetto per riprendere in mano le proprie letture. Non c'è compagno migliore di un libro in certe giornate uggiose. 

Ma Ottobre significa anche un'altra cosa: Halloween.

Il 31 Ottobre è ormai diventato un appuntamento molto atteso. La notte delle streghe sparge la sua atmosfera cupa, influenzandoci ogni giorno. E questo vale anche per i lettori e i loro gusti.

Sempre più lettori, con l'approssimarsi di questo evento, si pongono una domanda: cosa leggere ad Halloween?

Ottobre sembra diventato la scusa per affacciarsi alla lettura del terrore, dove la paura e la suspense regnano incontrastate. Per gli appassionati del genere scegliere un nuovo libro non è certo un problema, ma per i meno avvezzi c'è il rischio di perdersi nei meandri delle librerie. E, spesso, di finire con una grande delusione in mano.

Quest'anno ho quindi deciso di preparare per voi una piccola lista di letture consigliate. Si tratta di 5 libri che affrontano le diverse sfaccettature della paura. Horror, thriller, fantascienza: non è solo nel classico concetto di terrore che si nasconde la paura vera, e voglio dimostrartelo. Un semplice modo per scoprire un lato della narrazione diverso dal solito. 

Se siete alla ricerca di un libro da leggere per Halloween, allora i miei consigli potrebbero tornarvi utili. Li trovate nel mio nuovo articolo!
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Anche a te piace lasciarti spaventare in questo periodo dell'anno?
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Buongiorno lettori. Oggi parliamo di un libro che sicuramente conoscete già, o che avete già sentito nominare: Il suggeritore di Donato Carrisi. 

Pubblicato nel 2009 da Longanesi, Il suggeritore ha saputo scalare le classifiche dei libri più venduti in Italia, diventando in poco tempo un vero e proprio fenomeno letterario. E’ stato promosso dalla critica a pieni voti, fino a raccogliere gli elogi dei grandi esponenti del thriller mondiale, da Ken Follett a Micheal Connelly.

Un successo sicuramente insperato, soprattutto se si considera che Il suggeritore rappresenta l’esordio assoluto di Donato Carrisi come scrittore di romanzi.

Ma cosa ha permesso a Il suggeritore di raggiungere una fama simile in un panorama a dir poco saturo di titoli?

A conti fatti, Il suggeritore rappresenta una svolta, una novità nell’ambito del thriller. Raccogliendo l’eredità dei grandi autori, Carrisi è stato in grado di rivisitare un genere letterario ormai conosciutissimo, regalando al pubblico una nuova visione.

Il suggeritore racchiude in sé uno spirito d’innovazione palpabile, che si mescola alle tinte noir tanto care alla produzione di Carrisi e a una buona dose di ragionamento intellettivo. Perché Il suggeritore, prima di tutto, è un thriller psicologico, in cui la componente d’azione si mescola a un’inesorabile discesa nei meandri della psiche umana. 
Una discesa che porta dritta alla scoperta delle molteplici sfaccettature del male.

Donato Carrisi è, ad oggi, lo scrittore di thriller più venduto nel mondo anche e soprattutto grazie a questo suo primo romanzo. Il suggeritore rappresenta una tappa obbligatoria per chi ama il brivido e la tensione del thriller.

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Buongiorno ragazzi! La pausa estiva è terminata. Ci siamo divertiti, abbiamo ricaricato le batterie e, soprattutto, abbiamo letto. Ora però è tempo di riprendere da dove ci eravamo lasciati. E quale modo migliore di ricominciare, se non parlando di uno dei generi più amati della nostra epoca?

L’articolo di oggi è dedicato al thriller.

Senza dubbio il thriller è un genere che spopola ovunque. Cinema e serie TV hanno contribuito a renderlo un successo planetario, e la letteratura ha seguito il flusso, sfornando bestseller che tutti ricordiamo. L’alta dose di adrenalina e il coinvolgimento dei thriller sono la chiave di questa popolarità.

Perché il thriller è il genere delle emozioni forti, dove la suspense scandisce il ritmo delle pulsazioni e trascina gli spettatori in un'esperienza unica. 
Ed è proprio grazie a questa fama che sono nati tantissime varianti e sottogeneri del thriller. Dal thriller psicologico a quello legale: ogni filone presenta le sue caratteristiche. 
Imparare a riconoscerli è fondamentale per selezionare al meglio le vostre prossime letture.

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A voi piace il thriller? Qual è il vostro preferito?
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Buongiorno ragazzi! La recensione di oggi è dedicata a una delle storie più famose della letteratura di tutti i tempi: Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde. Chi non conosce il racconto della dannazione di Dorian Gray?

Film, trasposizioni e riadattamenti: le opere che hanno riprodotto e rivisitato Il ritratto di Dorian Gray sono tantissime. Del resto, la storia è entrata nella cultura di massa come l’emblema del fascino del male e la crudeltà delle sue conseguenze. Eppure Il ritratto di Dorian Gray non è solo questo. 
"Tutti vedono nel peccato di Dorian Gray il proprio peccato". Questo diceva Oscar Wilde. E questo è il punto di forza del romanzo: il vero peccato di Dorian Gray non viene mai svelato, così che il lettore possa rivedersi in lui sempre e comunque.

Eppure questo espediente nasconde molto più. Perché Il ritratto di Dorian Gray, pur essendo conosciutissimo, nasconde un segreto.
C'è un altro motivo per cui Oscar Wilde non esplicita mai il vero peccato di Dorian Gray. Un motivo non troppo velato all'epoca della pubblicazione del romanzo, ma che nelle traduzioni successive (soprattutto in quella italiana) è andato perduto. 

Perché Il ritratto di Dorian Gray non è solo la storia per eccellenza che parla del fascino seducente del male e delle sue terribili conseguenze. Il romanzo di Oscar Wilde è anche un triste capitolo di censura e di discriminazione. Un libro che è un messaggio sia per il suo contenuto che per ciò che rappresenta.

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Buonasera ragazzi! Dopo una breve pausa dovuta ai mille impegni, torno sul blog con una recensione che non vedevo l’ora di condividere con voi! Sto parlando di Terramare di Ursula K. Le Guin.
Come già sapete, sono un amante del fantasy. Sono cresciuto leggendo questo genere, divorando migliaia e migliaia di pagine di saghe e romanzi sempre alla caccia di una nuova avventura. 
Ho letto così tanto che, nel tempo, sono persino arrivato a pensare di aver letto tutto ciò che meritava di esserlo. Così ho finito per accantonare il fantasy, convinto che mi avesse già dato tutto. 
Non mi sono mai sbagliato tanto.

Dopo aver letto Terramare mi sono dovuto ricredere completamente. E il fatto che, per tanti anni, avessi ignorato l’esistenza di una saga fantasy tanto famosa è la dimostrazione di quanto i libri siano sorprendenti! 
Terramare è un fantasy particolare e, per questo, speciale. Scritto a cavallo di più di 35 anni, non raccoglie l’eredità lasciata da Il Signore degli Anelli di Tolkien, che tanto è stata sfruttata da altri scrittori. Le Guin (vincitrice di 5 premi Hugo e 6 premi Nebula, i massimi riconoscimenti della letteratura fantastica) segue infatti una sua strada, fatta di magia e incantesimi, draghi e, soprattutto, profondi insegnamenti. 
Il tutto incastonato in un mondo terribilmente reale, così vivido da sembrare impresso in una fotografia. L'incredibile capacità di Le Guin di descrivere la propria fantasia ci regala uno scorcio su un panorama che potrebbe essere vero, fatto di luci, suoni e profumi. Un'esperienza impareggiabile, che varrebbe da sola la lettura.

Terramare incarna il fantasy nella sua accezione più classica: un mondo alternativo la cui esistenza ci aiuta a comprendere la vita di tutti i giorni. Terramare è tutto ciò che un fantasy dovrebbe essere.

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