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Fahrenheit 451 – Ray Bradbury

di Giovanni Munari 22 Marzo 2020
scritto da Giovanni Munari 22 Marzo 2020
recensione di fahrenheit 451 di ray bradbury: un libro di fantascienza

Un inferno di libri che bruciano

“Fahrenheit 451“: un mondo in cui la cultura è bandita e i libri vengono bruciati. Un romanzo che ha fatto la storia della letteratura d’intrattenimento, e che rimane tra i libri più letti e conosciuti.

Eppure il capolavoro di Ray Bradbury è anche un lucido è attualissimo ritratto della società contemporanea.

Una lettura obbligata per tutti, amanti dei libri e non: per guardare con occhi diversi la vita che ci circonda.

Fahrenheit 451 nella cultura

“Fahrenheit 451”: basterebbe solo il titolo per evocare nella mente di tutti un ricordo. Il romanzo di Ray Bradbury è infatti uno dei più famosi libri mai scritti, di quelli che continuano a far parlare si sé anche a distanza di 70 anni dalla pubblicazione.

“Fahrenheit 451” è una pietra miliare della letteratura, un grande classico sotto forma di fantascienza. Un libro consigliato spesso persino a scuola, fin dai primissimi anni. Perché “Fahrenheit 451” ha due grandi pregi, che non sempre si riscontrano in un libro: è facile da leggere, ed è intriso di una miriade di significati e insegnamenti.

Con questo libro Ray Bradbury ci trascina verso una consapevolezza tutta nuova, una prospettiva inedita della società che ci circonda. Una vera e propria lezione di vita, immaginata molto prima che il mondo diventasse così come lo conosciamo oggi.


fahrenheit 451 di ray bradbury è fantascienza

Titolo: Fahrenheit 451
Autore:
Ray Bradbury
Editore:
Mondadori

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La recensione di “Fahrenheit 451”

Trama

La società ha deciso: la cultura è pericolosa, e deve essere abolita. La diversità di idee è la vera fonte dei problemi dell’uomo, e la curiosità intellettuale porta ad un’unica, inevitabile conclusione: la tristezza.

I libri, fonte principale di sapere, vanno bruciati. Questo è il compito del corpo dei pompieri. Questo è il compito di Montag.

Durante il lavoro brucia i libri che i pochi dissidenti ancora tengono nascosti. A casa è costretto a convivere con una moglie che a stento lo considera, immersa nella vita parallela che la televisione le offre.

Ma qualcosa nell’animo di Montag si muove. Un senso di insoddisfazione e di repulsione per una vita che non trova sensata. In lui nasce una strana curiosità, che lo spinge verso ciò che più di tutto dovrebbe fuggire. L’oggetto del suo lavoro, il suo nemico più grande: i libri.

Una scintilla che scatenerà un incendio.

un pompiere che brucia i libri in fahrenheit 451

Un mondo distopico

Dalla trama avrai intuito che “Fahrenheit 451” è l’esempio perfetto di fantascienza distopica. Sull’onda di “1984” di George Orwell (pubblicato solo 3 anni prima) Ray Bradbury prende un elemento del suo presente e lo proietta nel futuro, ingigantendone gli effetti.

Se “1984” di Orwell ci regala un mondo oppresso dal Big Brother, dove la libertà personale è annientata dal volere di un partito, “Fahrenheit 451” si addentra in una manipolazione più sottile e psicologica. Bradbury sfoggia tutta la sua propensione per l’horror e il gotico, creando una società subdola, organizzata per eliminare sistematicamente il problema alla fonte: estinguere l’interesse delle persone.

I libri non solo vengono bruciati, ma sono additati come colpevoli di instillare nelle menti delle persone idee sovversive e sbagliate. La cultura è quindi vista come un demone che deve essere debellato. La TV, gli slogan pubblicitari, i contenuti privi di un significato profondo e pensati con l’unico scopo di intrattenere hanno preso il sopravvento su tutto.

Il mondo pensato da Bradbury non è solo opprimente, ma anche terribilmente attuale.

i libri bruciano in fahrenheit 451 di ray bradbury

Come giustamente sottolineato da Neil Gaiman (grande scrittore fantasy contemporaneo) nell’introduzione al libro (presente dall’edizione Mondadori 2013 in poi) “Fahrenheit 451” è la proiezione futura del presente di Bradbury, ovvero il 1953. Gli anni Cinquanta, l’epoca dell’avvento della TV. Gaiman dice:

Negli anni Cinquanta circolava una battuta: per capire se a casa ci fosse qualcuno, un tempo bastava guardare se la luce era accesa. Adesso, nell’era della TV, se la luce era spenta. I teleschermi erano piccoli, le immagini in bianco e nero: per avere una buona qualità di visione era consigliabile tenere la stanza nell’oscurità.

La bellezza di “Fahrenheit 451” risiede proprio in questo: parla di un futuro che potrebbe ancora avverarsi. E che, forse, è proprio sulla via dell’avvento.

Quando la storia si regge sul messaggio

Diciamolo subito: “Fahrenheit 451” non è un thriller mozzafiato costruito con il chiaro scopo di intrattenere il lettore. Sicuramente nel corso della storia non mancano momenti di suspense e di azione, ma sono comunque marginali e discontinui. La verità è una sola:

“Fahrenheit 451” non è stato pensato per presentare al lettore una trama avvincente, ma per passare un messaggio.

Quello che più colpisce e affascina del romanzo è il suo contenuto morale. Non una lezione di vita sbattuta in faccia al lettore in modo chiaro e palese. “Fahrenheit 451” non è un libro di filosofia o di etica. Ogni messaggio, ogni insegnamento, ogni riflessione, non sono mai apertamente spiegate al lettore. Bradbury si limita a dipingere un quadro, una situazione, nel modo più lucido possibile. Ed è da questo dipinto che il lettore ricava da sé ogni conclusione.

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Non solo libri che bruciano

Nonostante tutti conoscano “Fahrenheit 451” per i libri che bruciano, sono molti i temi che vengono trattati al suo interno. Attraverso Mildred (la moglie di Montag) Bradbury ci mostra tutta l’assurdità di una società basata sull’intrattenimento fine a se stesso. Una vita chiusa in casa davanti al teleschermo, a proiettare la propria esistenza in un mondo digitale e, di fatto, inesistente.

E sono proprio le dipendenze palesi di Mildred, e i suoi convulsi tentativi di autodistruzione, che ci mostrano la profonda tristezza che alberga in una vita vuota. Un mondo all’apparenza perfetto è in realtà una gabbia psicologica dalla quale fuggire.

Anche Montag non è un personaggio banale. La tragicità della sua situazione emerge fin dalle prime pagine. Costretto a vivere una vita che non sente sua, nel tentativo di seguire una strada che la società ha pensato per lui. Un’alienazione che nasce nel suo lavoro e arriva fino al rapporto con sua moglie.

Tutti tratti che, se riflettiamo bene, caratterizzano la nostra epoca.

Il tema della censura

Uno dei temi principali riconosciuti a “Fahrenheit 451” è sicuramente quello della lotta alla censura.

«Sapete che cosa ho scoperto?»
«Che cosa?»
«Che la gente non dice nulla.»
«Oh, parlerà pure di qualche cosa, la gente!»
«No, vi assicuro. Parla di una gran quantità di automobili, parla di vestiti e di piscine e dice che sono una meraviglia! Ma non fanno tutti che dire le stesse cose e nessuno dice qualcosa di diverso dagli altri.»
Fahrenheit 451 – Ray Bradbury

Il tema della lotta alla censura a favore della libertà di pensiero e parola è più attuale di quanto pensiamo. Ancora una volta, “Fahrenheit 451” è presente, e testimonia quanto oggi questa difficoltà non è ancora stata superata del tutto.

“Fahrenheit 451” è stato infatti bandito dai consigli scolastici della California (1992) e del Texas (2006) per il suo linguaggio “volgare”. Delle prese di posizione forti, che dimostrano quanto la strada verso la libertà d’espressione sia ancora lontana.

Curiosità: il significato di “Fahrenheit 451”

Il titolo “Fahrenheit 451” può sembrare enigmatico. Infatti, non è mai menzionato all’interno del libro, ad esclusione della cifra 451, scritta sull’elmetto da pompiere del protagonista Montag.

I più attenti sapranno di certo che il grado Fahrenheit è l’unità di una scala di misura della temperatura, tutt’ora in uso, ad esempio, negli Stati Uniti.

451 gradi Fahrenheit (che corrispondono a circa 232 gradi Celsius) non sono una cifra casuale. Bradbury scelse come titolo del suo libro la temperatura di autoignizione della carta, ovvero quella temperatura atmosferica per la quale la carta brucia spontaneamente.

carta che brucia in fahrenheit 451

In realtà, la temperatura di autoignizione della carta dipende dal suo spessore e dalla sua composizione, ma basta questo per capire l’attenzione ai dettagli di Bradbury. L’intero libro, e in particolare l’incipit, è zeppo di riferimenti al fuoco. Una tecnica sottile e studiata, che immerge il lettore in un mondo a lui estraneo con la forza di una calamita.

“Fahrenheit 451”: un monito per il presente

“Fahrenheit 451” è un libro che colpisce il lettore al cuore per l’atmosfera, il significato. La trama fa da contorno a un mondo indimenticabile nel suo essere triste alter-ego di quello attuale.

Un romanzo che è passato alla storia, e che mai come ora sembra essere un monito per il presente. Sconvolgente, visionario, coraggioso. Perché “Fahrenheit 451” è stato (ed è tuttora) anche questo: un libro capace di parlare fuori dal coro.

Un libro che ti farà guardare il mondo con occhi nuovi.

«Che cosa vi ha scosso talmente? In che modo la torcia vi è stata strappata di mano?»
«Non lo so. Abbiamo tutto quanto occorre per essere felici, ma non siamo felici. Manca qualche cosa. Mi sono guardato intorno. La sola cosa che abbia visto mancare positivamente sono i libri che io avevo bruciato in questi ultimi dieci o venti anni. E allora ho pensato che i libri forse avrebbero potuto essere utili.»

Fahrenheit 451 – Ray Bradbury

Se hai deciso di leggere “Fahrenheit 451” qui trovi l’ultima edizione:


Scheda riassuntiva di “Fahrenheit 451”

TitoloFahrenheit 451
AutoreRay Bradbury
GenereFantascienza dispotica
Anno1953
EditoreMondadori
AmbientazioneFuturo
NarratoreOmodiegetico
FocalizzazioneImmersa
NarrazioneTerza persona
Tempo verbalePassato remoto
Numero pagine163
vita da lettore logo miniatura
Fantascienza
4
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Giovanni Munari

Sono Giovanni Munari, nato a Vicenza ma con la voglia di fuggire. Segni particolari: i libri e la mia chitarra elettrica. Quando posso, viaggio, per il gusto di scoprire. Ho una relazione complicata con la realtà, di quelle da tira e molla. È così sbagliato vivere di sogni?

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