Fantascienza
Fantascienza: un genere poco conosciuto e sicuramente incompreso. Un genere che, paradossalmente, va per la maggiore di questi tempi. Ma come è possibile?
Semplice: sono pochi quelli che conoscono tutte le forme che i romanzi fantascientifici possono assumere. È arrivato il momento di fare un po’ di chiarezza. In questo articolo scoprirai che cos’è la fantascienza e, soprattutto, imparerai a conoscere i principali sottogeneri (detti anche filoni) che sono nati nel corso degli anni.
Una consapevolezza fondamentale per capire come orientarti in un panorama vastissimo, e che ti farà rivalutare completamente l’idea che hai di questo genere.
Origini della fantascienza
La fantascienza, originatasi nel Novecento, è quel genere letterario che, partendo da presupposti tecnico-scientifici più o meno plausibili, sviluppa una storia avventurosa.
In realtà, fantascienza è il risultato della traduzione letterale (ma che non ricalca appieno il significato) del termine inglese science fiction, nome originario che denota un maggior legame con la scienza rispetto all’elemento fantastico.
Si tratta quindi, come puoi intuire, di un genere ampissimo, i cui limiti sono spesso sfumati e si intrecciano (se non addirittura sovrappongono) con altri generi, dal fantasy all’horror, passando per il thriller e il romanzo d’avventura.
Proprio per la sua versatilità e per la sua attualità, la fantascienza ha finito per contaminare diverse forme d’intrattenimento, come film, serie TV, videogiochi e fumetti. Al giorno d’oggi siamo costantemente circondati dalla fantascienza. Eppure si tratta di un genere che ha sempre spaventato una buona fetta di pubblico.
A riguardo ho già scritto un intero articolo, perciò non mi dilungherò in questa sede. Se vuoi conoscere il perché di questa avversione e vuoi scoprire quanto invece la fantascienza sia radicata in noi senza che ce ne rendiamo conto, ti consiglio di leggerlo. Puoi trovarlo qui: la fantascienza al potere.
La fantascienza e i suoi infiniti sottogeneri
Dicevamo della versatilità della fantascienza. Si tratta di un genere vastissimo, che ha dato origine a una moltitudine di sottogeneri, anche detti filoni. Inoltre, molte di queste categorie presentano a loro volta dei sottoinsiemi, così che la ramificazione risulta abbastanza complessa.
Non preoccuparti: questo articolo ha proprio l’intento di mettere ordine al bagaglio informazionale relativo al romanzo fantascientifico, e di fornirti un quadro mentale semplice e chiaro.
Innanzitutto, proprio per i confini non netti tra generi, le contaminazioni, gli ibridi e i duplicati, non ritengo utile, ai fini della chiarezza, soffermarsi sulle varie ramificazioni dei sottogeneri. Ti basti pensare che alcune di queste ramificazioni sono state inventate per descrivere un singolo romanzo. Poco utile, non trovi?
Per completezza, quando arriverà il momento di descrivere i sottogeneri, ti fornirò alcuni esempi di ramificazioni, quelle più conosciute o degne di nota. Tuttavia, nella classificazione generali, le ometterò volontariamente, nella speranza che questo ti aiuti.
Ad ogni modo, prima di elencare i sottogeneri della fantascienza, dobbiamo aprire una piccola parentesi. La fantascienza, in generale, può infatti essere suddivisa in due grandi insiemi, non tanto sulla base dell’argomento, quanto delle sue caratteristiche intrinseche. Andiamo subito a vedere come.
Fantascienza hard o tecnologica
La fantascienza hard (detta anche fantascienza tecnologica, onde evitare fraintendimenti piccanti) raggruppa tutte quelle opere che pongono particolare enfasi nel dettaglio scientifico e/o tecnico. Stiamo quindi parlando di romanzi che curano in modo particolare il background relativo a quei principi scientifici che danno origine alla storia stessa.
Fantascienza soft
La fantascienza soft, molto banalmente, richiude in sé tutto ciò che non è fantascienza hard, ovvero tutte quelle opere che non prestano attenzione al dettaglio scientifico, ma si concentrano maggiormente sul carattere umanistico della storia. Spesso infatti la fantascienza soft si addentra nel campo delle teorie che la scienza ritiene impossibili o altamente improbabili.
I sottogeneri fantascientifici
Ora che abbiamo esposto questa classificazione della fantascienza, passiamo in rassegna i sottogeneri fantascientifici principali, ovvero quei filoni che si differenziano per il tipo di contenuto offerto al lettore.
Iniziamo con l’elenco dei sottogeneri. Sia chiaro: l’ordine scelto non rispecchia in alcun modo l’importanza o la popolarità dei sottogeneri in questione. Ricordo anche che si tratta di un elenco parziale e semplificato.
Ecco come si suddivide la fantascienza:
- Apocalittica
- Post Apocalittica
- Space Opera
- Cyberpunk
- Postcyberpunk
- Steampunk
- Utopia
- Distopia
- Ucronia
- Viaggio nel tempo
- Xenofiction
Andiamo ad analizzarli uno per uno.
▌ Fantascienza apocalittica
La fantascienza apocalittica tratta sostanzialmente della fine del mondo e/o della civiltà umana. Le cause di questo disastro possono essere naturali, come (il più classico degli esempi) l’impatto di un meteorite, o artificiali.
A questo genere appartengono titoli come “La guerra dei mondi”, forse il più celebre libro di H.G. Wells, uno dei più grandi scrittori di fantascienza di sempre.

▌ Fantascienza post apocalittica
La fantascienza post apocalittica si differenzia dalla prima in termini temporali. Nei romanzi di questo sottogenere, infatti, la catastrofe è già avvenuta. L’ambientazione può essere localizzata subito dopo la catastrofe e in un tempo sensibilmente posteriore, e il tema si focalizza sulla psicologia dei sopravvissuti.
Si tratta di un sottogenere che, alle volte, si mescola al filone distopico, che vedremo in seguito. Ti basti pensare che gli scenari di questi romanzi sono principalmente desolanti, e basati spesso sulla regressione della civiltà.
Titoli importanti da menzionare sono “Cecità”, di José Saramago (autore conosciuto per romanzi di tutt’altro genere) e “Io sono leggenda”, di Richard Matheson, di cui conoscerai probabilmente la trasposizione cinematografica del 2007.
Doveroso anche ricordare “Il Signore delle Mosche”, di William Golding, che, pur non trattando di una catastrofe globale, possiede molti dei tratti necessari per rientrare in questo sottogenere.
▌ Space Opera

Il sottogenere “Space Opera” è forse il più famoso, tanto da spingere molti di noi a identificare l’intero genere fantascienza con questo filone. Questo sottogenere, chiamato anche epopea spaziale o epica spaziale, trova la sua ambientazione nello spazio esterno. La vastità dell’universo dà così origine a viaggi interstellari, battaglie spaziali e imperi galattici. Se vogliamo, la Space Opera potrebbe rappresentare la trasposizione, in chiave fantascientifica, dell’epica del passato.
Una ramificazione particolarmente prolifica di questo sottogenere è la cosiddetta Space Opera Militare, che si concentra principalmente sull’aspetto bellico del filone.
Come detto, si tratta di un sottogenere molto prolifico. Doveroso citare il “Ciclo delle Fondazioni”, di Isaac Asimov, pietra miliare del genere intero, e la saga “I Canti di Hyperion”, di Dan Simmons, che entrano di diritto in questa classificazione nonostante la varietà di temi trattati.
Allargando il panorama, a questo sottogenere appartengono due saghe (del piccolo e grande schermo) che si contendono da anni il trono della fantascienza, ovvero “Star Wars” e “Star Treck”.
▌ Cyberpunk
Come dice il nome stesso, il cyberpunk tratta tematiche legate all’informatica e alla cibernetica, che si fondono con un certo grado di ribellione sociale. Questo sottogenere è ambientato solitamente in un futuro prossimo, e tratta di mondi ipertecnologici e decadenti, in cui i protagonisti, generalmente hacker e disadattati, fuggono dalla realtà per rifugiarsi nel mondo virtuale, dove danno vita alle loro battaglie. Da notare, anche in questo caso, la mescolanza con il sottogenere distopico.

Due romanzi per due autori che hanno fatto la storia di questo sottogenere: “Neuromante”, di William Gibson, considerato il manifesto del cyberpunk, oltre che padre di terminologie (hacker, cyberspazio, ecc) all’epoca inesistenti, e “Fuoco sacro”, di Bruce Sterling, che ha aiutato a fornire maggiore struttura al sottogenere.
Sempre al di fuori del panorama letterario, impossibile non citare “Blade Runner”, film cyberpunk per eccellenza. Il film fu tratto dal romanzo “Il cacciatore di Androidi”, di Philip K.Dick, autore fantascientifico imprescindibile, che ritroveremo a breve.
▌ Postcyberpunk
Il postcyberpunk è una rivisitazione del cyberpunk in chiave moderna, con un aggiornamento sostanziale sulle tematiche tecnologiche tipiche del sottogenere genitore. Inoltre, la maggior differenza con il cyberpunk “classico” risiede nell’abbandono dell’idea di ribellione fine a sé stessa. I protagonisti del postcyberpunk infatti tendono ad agire con l’obiettivo di migliorare la società o, quantomento, di evitare peggioramenti.
Anche in questo caso, due titoli: “Zodiac”, di Neal Stephenson (autore particolarmente prolifico per questo sottogenere) e “Isole nella rete”, ancora una volta di Bruce Sterling.
▌ Steampunk
Lo steampunk, come dice il nome, ha come protagonista il vapore (dall’inglese steam). I romanzi appartenenti a questo sottogenere sono infatti ambientati nel passato e descrivono quindi un mondo anacronistico, o a volte un’ucronia. Dell’ucronia parleremo a breve, dato che si tratta di un altro sottogenere di fantascienza. Definiamo invece anacronistico.
L’anacronismo è un fatto o un oggetto apparentemente avulso dal suo contesto temporale. In altre parole, un anacronismo è un elemento sottratto ad un dato periodo storico, e riposizionato a piacimento dell’autore in un contesto differente.

Ancora non riesci a immaginare cosa sia lo steampunk? In realtà è più facile di quello che credi. Lo steampunk raffigura come sarebbe stato il passato se il futuro sarebbe arrivato prima.
Lo steampunk è in fatti quel genere in cui macchinari futuristici vengono azionati dalla forza motrice del vapore, dove l’energia elettrica possiede ancora quell’aura fantascientifica tipica dell’Ottocento, e in cui i computer sono congegni puramente meccanici (e non digitali). In altre parole, stiamo parlando di un futuro passato.
Il libro che ha reso celebre questo filone è sicuramente “La macchina della realtà” di William Gibson e Bruce Sterling, ma in realtà di opere attribuibili al sottogenere (anche se in via più o meno indiretta) si possono trovare anche nel passato, associate a nomi altisonanti come quello di sir Arthur Conan Doyle.
▌ Fantascienza utopica
La fantascienza utopica descrive, molto semplicemente un’utopia, ovvero un’aspirazione ideale non realizzabile. In particolare, descrive un mondo caratterizzato da una società ideale, basata sulla giustizia, l’uguaglianza e il benessere diffuso. Un sottogenere quindi facile da immaginare.
Come esempio, ricordiamo il romanzo “Uomini come dei” di H.G. Wells.
▌ Fantascienza distopica
La fantascienza distopica nasce in contrasto con la fantascienza utopica. La distopia descrive infatti situazioni e sviluppi sociali, politici e tecnologici ampiamente negativi. Stiamo quindi parlando di un mondo cattivo, in cui spesso i mali attuali sono portati all’estremo per descriverne natura e conseguenze.
Questo sottogenere è particolarmente ampio, in quanto l’ambientazione distopica è stata molto gettonata nel corso degli anni, e utilizzata anche da romanzi appartenenti ad altri filoni fantascientifici (oltre che da romanzi non dichiaratamente fantascientifici).

Gli esempi che si potrebbero fare sono quindi moltissimi. Senza fare torto a nessuno degli esclusi, citerò “1984” di George Orwell (sicuramente uno dei libri di fantascienza più significativi di sempre), “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury e “Ubik“, di Philip K. Dick.
Ma le ambientazioni distopiche non finiscono qui. Forse potresti essere stupito nel sapere che persino “Arancia Meccanica” è considerato un romanzo distopico.
▌ Ucronia
Abbiamo menzionato l’ucronia parlando dello steampunk, perché i due generi si assomigliano e spesso si intrecciano tra loro. Con ucronia indichiamo un genere basato su una semplice premessa: la storia che tutti conosciamo ha seguito un corso alternativo.
In altre parole, l’ucronia risponde alla domanda: come sarebbe il mondo se un determinato evento storico fosse andato diversamente?
Il sottogenere dell’ucronia è spesso associato, per la sua concezione, anche all’utopia e, soprattutto, alla distopia. Cliché del genere è la rappresentazione del mondo come sarebbe potuto essere se Hitler avesse vinto la seconda guerra mondiale.
Proprio partendo da questo cliché, ricordiamo “La Svastica sul Sole” di Philip K. Dick (da cui è stata recentemente tratta la serie TV “L’uomo nell’alto castello”, in inglese “The Man in the High Castle”). Parlando di autori famosi attuali, come non ricordare Murakami e il suo “1Q84”.
▌ Viaggio nel tempo
Il viaggio nel tempo probabilmente non necessiterebbe nemmeno di spiegazione. La possibilità di spostarci attraverso le ere a nostro piacimento è un concetto che ci affascina fin da tempi immemorabili.

Solitamente il sottogenere si basa sull’esplorazione delle reazioni che un soggetto può avere nel venire collocato in un tempo a lui estraneo, ma ha anche subito molte ramificazioni, sondando il terreno degli universi paralleli e dei principi dell’evoluzione.
I romanzi che rendono questa possibilità concreta, e che basano la loro storia su questa meccanica, sono tantissimi. Ricorderò “La macchina del tempo” di H.G. Wells, e “Timeline” di Micheal Cricthon (dal quale è stato tratto l’omonimo film), a dimostrazione di quanto un romanzo fantascientifico possa essere poco scienza e soprattutto avventura.
Anche se non si tratta di un libro, come non menzionare la famosissima trilogia cinematografica “Ritorno al Futuro”, che ha certamente segnato un’epoca e che rimane tutt’oggi attuale.
▌ Xenofiction
Xenofiction è un neologismo, ovvero un termine inventato appositamente per identificare quelle opere di fantascienza ambientate tra specie (reali o immaginarie) o culture sensibilmente differenti dalla nostra. La tipica e più banale tra queste culture è quella aliena.
Tra questi romanzi si possono trovare alcuni classici, come “Neanche gli dei“ di Isaac Asimov, e alcune opere bizzarre, come “La collina dei conigli” di Richard Adams. Ti saranno forse più familiari, invece, film che hanno fatto la storia recente del cinema, quali “Il pianeta delle scimmie” e “Avatar”.
Con questo si chiude il nostro elenco. O meglio, NON si chiude, dato che i sottogeneri non finiscono qui. Come hai già visto, molti filoni si mescolano tra loro, e procedendo con questa analisi le cose si farebbero sempre più confuse e ingarbugliate. Preferisco fermarmi qui.
Ma cosa abbiamo imparato da tutto questo?
I sottogeneri della fantascienza sono solo una traccia
Innanzitutto, che non esiste una netta distinzione tra i filoni. Anzi, spesso alcuni filoni si sovrappongono alla perfezione. E allora qual è l’utilità di conoscere questa classificazione?
Innanzitutto, la consapevolezza, che, detto tra noi, non è mai una brutta cosa. Essere consapevoli significa essere liberi di scegliere. Perché non esiste scelta più forzata di quella condizionata dall’ignoranza. Ora che sai quali sono i sottogeneri della fantascienza, sai a quali romanzi rivolgerti per ritrovare quelle atmosfere e quelle storie che sei certo possono farti emozionare.
In secondo luogo, ora sai davvero cosa significa fantascienza. Perché solo conoscendo i numerosi aspetti che compongono un genere così vasto puoi davvero dire di sapere di cosa stai parlando.
Fantascienza e sottogeneri: tocca a te
Si può sempre fare di meglio, e anzi ti consiglio di andare oltre questo articolo e di addentrarti ancor più nel mondo fantascientifico scoprendone tutti i filoni e le loro rispettive ramificazioni. Se non li hai già letti, prova alcuni dei libri che ho citato nel corso di questa presentazione del genere fantascienza: sono certo che troverai quello che fa per te.
Ora hai una base solida da cui partire quando affronti la fantascienza. Una base utile anche perché applicabile a diversi campi, dal romanzo fino al cinema.
E ora che sai per davvero che cos’è la fantascienza, non ti resta che scegliere: leggere o non leggere? Questo è il problema.
2 Commenti
Grande! Ottima guida!
E’ bello pensare come Jules Verne, pioniere della fantascienza, sia diventato il massimo esponente dello steampunk. Estrapolando le tecnologie del suo presente ha immaginato un futuro a vapore davvero suggestivo. Anche se ora appare anacronistico, ha influenzato intere generazioni di scienziati e ingegneri. Nelle lettere dei generali di inizio ‘900, la convinzione che la guerra imminente (la Prima Guerra Mondiale per noi) sarebbe stata rapidissima era dovuta all’introduzione delle nuove tecnologie. Uno di loro scrisse, descrivendo l’enorme gittata dei cannoni, ”oramai abbiamo superato i libri di Jules Verne”. Segno di una scienza che avanza rapidissima (le cose cambiano moltissimo di decennio in decennio) e di una società cresciuta con i libri di Verne. Chissà se nei prossimi decenni la tecnologia sorpasserà la fantascienza, facendo apparire vetusti i romanzi moderni.
Grazie mille Enrico!
A volte mi capita di pensare che la tecnologia, al giorno d’oggi, viaggi così velocemente che sia impossibile immaginare qualcosa di innovativo; ma poi mi guardo indietro, e vedo quanti romanzi di fantascienza hanno anticipato la storia di decenni (e sono davvero tanti) e mi rendo conto che la fantasia riesce sempre a stupirci.
Allo stesso tempo, rileggere la fantascienza del passato è altrettanto affascinante, perché ci aiuta a capire qualcosa in più di come eravamo e come siamo cambiati.