L’inizio de Il ciclo di Rizor
Il pianeta di ghiaccio di Andrea Scavongelli segna l’inizio di una nuova saga letteraria: Il ciclo di Rizor. Non una serie fantascientifica come altre, ma una vera e propria epopea spaziale in tutto il suo splendore.
Un esordio promettente per un’avventura capace fin da subito di reinventare la Space Opera nella sua accezione più classica.
Un libro fresco di pubblicazione (5 giugno 2019), che ha appena iniziato a seguire il suo percorso. Un grande inizio per una saga fantascientifica italiana. Il tutto corredato da una buona dose di inventiva e alcuni aspetti peculiari davvero interessanti. Non c’è che dire: l’opera di Scavongelli si dimostra adatta ad un pubblico giovane ed esigente, a caccia di emozioni e spettacolarità.
Ma andiamo a scoprire insieme Il pianeta di ghiaccio.
Titolo: Il pianeta di ghiaccio
Autore: Andrea Savongelli
Editore: Fanucci Editore
La trama de Il pianeta di ghiaccio
Qualcosa si muove negli spazi interminabili di un universo ormai conosciuto. Una guerra durata anni sembra sul punto di una svolta. La potenza dell’uomo contro una minaccia aliena. Chi ha il potere muove abilmente la scacchiera. I soldati combattono sul campo per l’onore e i propri ideali.
Su questo sfondo, Rickard Hill fugge di prigione. Il suo passato è buio quanto la sua mente, divisa tra quelle che sembrano due personalità. Fugge per avere salva la vita, nelle lande desolate di Rizor 4, il pianeta di ghiaccio. Viene salvato da un popolo schivo ma orgoglioso, intento a combattere la propria lotta per la sopravvivenza.
Ma Rickard Hill nasconde qualcosa. Un potere a tratti inarrestabile. Una furia pericolosa, come una bomba pronta ad esplodere in ogni momento. Qualcosa che riaffiora dal suo passato.
Un mistero che si intreccia alla vita di un altro personaggio. Romeo Davis, un Volmarix. Un soldato scelto chiamato a combattere in prima linea per una causa che a stento comprende davvero.
Due vite agli antipodi, due personaggi lontani. Due pedine invischiate in una storia molto più grande di loro. Chi è Rickard Hill? Qual è la vera missione di Romeo Davis? Quale segreto minaccia l’universo?
L’avventura è appena iniziata.

Una nuova Space Opera
Pubblicato da Fanucci Editore (la cui attenzione per la fantascienza rimane tra le più considerevoli nel panorama editoriale), Il pianeta di ghiaccio si conferma un romanzo dall’inquadramento chiaro. La stessa casa editrice lo presenta così:
Una nuova space opera nella migliore tradizione della fantascienza mondiale.
Il pianeta di ghiaccio presenta infatti tutte le caratteristiche delle Space Opera: un universo conquistato dall’uomo, una miriade di pianeti colonizzati, viaggi nello spazio, guerre interstellari, oltre ad un aleggiante eco di epicità. Un romanzo corale, dove diverse individualità si muovono a poca distanza tra loro, destinate a intrecciarsi. Un alternarsi di punti di vista differenti che movimentano la narrazione e rendono avvincente la lettura.
In poche parole, un libro scritto nel solco dei grandi scrittori stranieri, da Isaac Asimov a Dan Simmons, fino ad arrivare a Frank Herbert.
Eppure Il pianeta di ghiaccio fa di più, imparando dal passato ma intraprendendo una strada propria. Se nel Ciclo delle Fondazioni di Asimov la vicenda procede secondo la pacata razionalità dell’intelletto, e nei Canti di Hyperion di Simmons la storia è influenzata dall’imprevedibilità del Romanticismo, Il pianeta di ghiaccio abbraccia invece la modernità.
La modernità de Il pianeta di ghiaccio
Il pianeta di ghiaccio non è quindi solo una Space Opera nel senso classico del termine. La storia si sviluppa infatti attraverso effetti speciali e un ritmo narrativo incalzante degno di un thriller. La spettacolarità si mescola alla psicologia, un tema ricorrente che contribuisce ad arricchire il romanzo.
Non mancano infine chiari echi di una fantascienza diversa. Tra tutti, salta all’occhio quello del cyberpunk, di cui Neuromante è il capostipite. Il pianeta di ghiaccio non si limita infatti a narrare di spazio e pianeti. Scavongelli si avventura nel virtuale, ricreando alla perfezione, e in modo nuovo, quel cyberspazio inventato per la prima volta da Gibson nel suo celebre romanzo.
Non solo. Tra le pagine del libro si insinuano anche elementi che richiamano senza dubbio il fantasy. Il popolo di Rizor 4 (il pianeta di ghiaccio) che cavalca i lupi, o la strana mutazione con la quale Rickard Hill è costretto a convivere: tutti esempi di un sottofondo fantastico conosciuto. Citazioni che, paradossalmente, si sposano alla perfezione con il fondamento scientifico del romanzo.
Un primo libro che conferma il grande potenziale della saga. E il tutto è, se vogliamo, ancora più significativo, considerando che Il pianeta di ghiaccio rappresenta anche l’esordio assoluto di Andrea Scavongelli nel panorama letterario italiano.
L’inventiva de Il pianeta di ghiaccio
L’aspetto che balza subito all’occhio leggendo Il pianeta di ghiaccio è l’inventiva di Scavongelli. Di fantascienza si è scritto, detto e visto di tutto. L’originalità in senso assoluto è ormai molto difficile da trovare. Riuscire a colpire lì, dove la fantascienza si fonda e dove, appunto, si è già lavorato moltissimo, non è da tutti.
Il pianeta di ghiaccio sfrutta sicuramente molti cliché cari alla fantascienza, ma lo fa in modo peculiare. Questo libro ha il pregio di portare con sé una serie di brillanti intuizioni tecnologiche, che partono tanto da idee già sentite quanto dalle ultime ricerche scientifiche del momento, per arrivare alla novità. Il risultato è un mondo non solo credibile, ma anche sorprendente, dove il patto di sospensione dell’incredulità regge sotto i colpi dell’impossibile convincendo il lettore.

Il romanzo di Scavongelli non esplora solo il mondo digitale, ma si rivolge a due aspetti della tecnologia che nel futuro saranno determinanti: le scienze dei materiali e l’interfaccia uomo-informatica.
Ma ci sono altri due aspetti molto interessanti che caratterizzano Il pianeta di ghiaccio. Due aspetti che contribuiscono a differenziarlo dai molti altri libri di fantascienza che sono già stati scritti, e da tanti altri racconti di genere diverso: l’attenzione per la psicologia e la medicina.
L’aspetto psicologico della storia è centrale, e legato alla peculiarità del protagonista. Rickard Hill soffre infatti di quella che potrebbe essere una doppia personalità, o forse qualcosa di più. Una voce interiore commenta e influenza le decisioni di Hill, frutto di una violenza passata.
La medicina, invece, entra silenziosa ma costante in molte scene, ed è sicuramente legato al mestiere dell’autore stesso, laureato in Tecniche sanitarie di radiologia medica. Della serie “scrivi di ciò che sai”. Andrea Scavongelli ha appreso appieno questa lezione, e l’ha trasformata in un romanzo contemporaneo.
Lo strano mondo degli scrittori esordienti
Vale la pena aprire una piccola parentesi riguardo un aspetto dell’editoria. Nel mondo della letteratura esistono tanti tipi di scrittori, ma una classe tra tutte sembra riconosciuta a livello globale: gli autori esordienti.
Gli autori esordienti sono quegli scrittori che si ritrovano al primo romanzo pubblicato, cioè all’inizio della loro carriera.
Per la verità, spesso questa definizione viene estesa ad autori che hanno alle spalle già diverse pubblicazioni, ma che non sono ancora riusciti a farsi notare dal grande pubblico. Ciò che conta, comunque, è che un autore esordiente è atteso dalla prova di fuoco del pubblico.
C’è chi è stato in grado di bagnare il suo esordio con grandi romanzi: è il caso di Ken Follett con La cruna dell’ago. scritto dall’autore ad appena 27 anni, è diventato un’icona del thriller.

Non è stato altrettanto semplice, invece, per una scrittrice insospettabile. J.K. Rowling dovette faticare molto, perché furono molti gli editori che rifiutarono il suo romanzo. Di quale libro stiamo parlando? Nientemeno che Harry Potter e la Pietra Filosofale. L’inizio di un vero e proprio fenomeno letterario. Una saga capace di vendere più di 500 milioni di copie in tutto il mondo.
Per tornare all’Italia, come non nominare Licia Troisi e le sue Cronache del Mondo Emerso, l’esordio in Mondadori della scrittrice fantasy italiana più amata. E, soprattutto, il grande Umberto Eco e il giallo storico che lo portò alla ribalta internazionale: Il nome della rosa.
Ovviamente queste sono le classiche eccezioni. La strada di uno scrittore esordiente è spesso in salita, a prescindere dalla qualità dei suoi libri. Eppure, qui in Italia, non sono pochi coloro che prestano particolare attenzione a queste pubblicazioni. L’interesse per gli autori esordienti è vivo, soprattutto tra i più giovani. Forse perché, spesso, gli esordienti sono proprio dei ragazzi come loro.
E questo è anche il caso di Andrea Scavongelli. Con i suoi 35 anni, si affaccia in un panorama in cui la fantascienza è già satura di contenuti, ma lo fa in modo per nulla banale.
Il Ciclo di Rizor: un esordio di speranze
Il ciclo di Rizor, di cui Il pianeta di ghiaccio rappresenta il primo capitolo, si candida per essere una saga fantascientifica tutta italiana tra le più interessanti del prossimo futuro. Gli elementi per appassionarsi ci sono tutti.
Va detto che il libro non è esente dall’essere, in alcuni tratti, un po’ acerbo. Ma, trattandosi dell’esordio assoluto, non può che essere così. Lo abbiamo già visto in molte saghe, da Harry Potter a Eragon: se i primi libri potevano essere imperfetti, lo stesso non si può dire di quelli successivi. Non è stato l’inizio a precludere possibilità a quelle storie.
Anche ne Il pianeta di ghiaccio non c’è nulla che tolga al lettore il piacere di immergersi in un nuovo mondo appena nato, ma che è destinato a durare nel tempo.
Il pianeta di ghiaccio sa parlare all’esigente pubblico della fantascienza con il linguaggio proprio del genere, strizzando l’occhio al vento moderno e spettacolare del cinema, ma allo stesso tempo mescolando suspense e riflessioni, epicità e psicologia. Un mix nuovo e riuscito.
Un libro perfetto per tutti coloro che amano la fantascienza più pura.
Se vuoi scoprire Il pianeta di ghiaccio e Andrea Scavongelli, scrittore emergente della fantascienza italiana, qui trovi il libro:
Scheda riassuntiva de Il pianeta di ghiaccio
Titolo | Il pianeta di ghiaccio |
Autore | Andrea Scavongelli |
Genere | Fantascienza |
Anno | 2019 |
Editore | Fanucci Editore |
Narratore | Omodiegetico |
Focalizzazione | Immersa |
Narrazione | Terza persona |
Tempo verbale | Passato remoto |
Numero pagine | 382 |