L’anniversario di un grande della letteratura
Il 2 Gennaio 1920 nasceva Isaac Asimov, considerato uno dei padri della fantascienza.
Scrittore; scienziato; autore del ciclo fantascientifico più famoso di sempre; ideatore delle tre leggi della robotica. I suoi libri sono considerati pietre miliari della divulgazione scientifica.
A cent’anni dalla sua nascita Asimov è ancora attuale, un illuminare senza tempo. Un uomo che ha cambiato l’immaginario della nostra epoca.
Asmiov: scrittore e scienziato
Isaac Asimov (in realtà Isaak Judovič Azimov) nasceva il 2 Gennaio 1920 in una Russia in piena guerra civile. Trasferitosi con la famiglia a New York a soli tre anni, iniziò fin da subito a dimostrare una spiccata propensione per la scienza. Si laureò in chimica e conseguì un dottorato in biochimica, arrivando persino ad ottenere una cattedra all’Università di Boston.
Eppure, parallelamente alla vita scientifica, continuò a coltivare la passione per la scrittura. I suoi primi racconti risalgano a quando aveva appena 14 anni. Oggi la sua collezione di pubblicazione conta oltre 500 volumi tra romanzi, racconti brevi e saggi. Tra le opere più famose spiccano il “Ciclo delle Fondazioni” e il “Ciclo dei Robot“, capolavori che lo consacrarono al grande pubblico.
Morì il 6 Aprile 1992 di un infarto causato dall’Aids, malattia che aveva contratto a seguito di una trasfusione di sangue infetto e che la famiglia tenne a lungo nascosta (la moglie rivelò il segreto solo nel 2003).
Pochi scrittori hanno lasciato un’eredità così vasta e preziosa.
I temi di Isaac Asimov
Isaac Asimov era un appassionato di storia antica (soprattutto dell’Impero Romano) e, prima di essere uno scienziato, era un grande pensatore. Le sue idee erano progressiste e spesso all’avanguardia, e non c’è stato campo in cui non abbia espresso la sua opinione. Si riteneva razionalista e fortemente ateo, e amava particolarmente qualunque implicazione sociologica che il futuro avrebbe riservato all’uomo.
E furono proprio la sua profonda cultura e la sua propensione alla filosofia che resero le sue opere dei capolavori senza tempo. Asimov fu infatti il primo ad elevare la fantascienza, nata come genere letterario di consumo e priva di veri contenuti, a opera letteraria a tutto tondo. Non c’è infatti suo libro che non nasconda perle di saggezza tra le righe della trama, tra ragionamenti e aforismi che hanno fatto la storia della scrittura.
Non solo: con Asimov nacque la cosiddetta fantascienza hard (hard science fiction), ovvero quella fantascienza attenta al realismo da un punto di vista scientifico.
Le sue storie si fondavano su una solida base scientifica, che le rendeva logiche e plausibili nonostante gli eventi narrati. Un patto di sospensione dell’incredulità unico nel suo genere, che solo chi ha letto uno dei suoi libri può comprendere davvero.

I temi cari ad Asimov vanno dalla psicologia umana alle implicazione del progresso, dall’essenza della vita all’ordine dell’universo. Tanti, troppi, per essere elencati tutti. Lui stesso non mancava mai di ammettere quanto poco l’uomo potesse conoscere del mondo che lo circonda:
“In ogni secolo gli esseri umani hanno pensato di aver capito definitivamente l’Universo e, in ogni secolo, si è capito che avevano sbagliato. Da ciò segue che l’unica cosa certa che possiamo dire oggi sulle nostre attuali conoscenze è che sono sbagliate.
Uno scrittore che è stato capace di utilizzare la fantascienza come mezzo per comunicare molto di più. Un’impresa che solo pochi grandi della letteratura sono stati in grado di compiere.
Il Ciclo delle Fondazioni

Titolo: Ciclo delle Fondazioni
Autore: Isaac Asimov
Editore: Mondadori
Il “Ciclo delle Fondazioni” narra di un tempo molto lontano nel futuro, dove l’uomo ha conquistato gli angoli più bui dello spazio e raggiunto l’apice del progresso. L’Impero Galattico è la manifestazione di questa grandezza, ma è destinato a collassare su se stesso. La Fondazione è l’unica speranza rimasta, chiamata a seguire un Piano di cui non conosce tutta la verità.
Una trama che scorre veloce attraverso secoli e generazioni, lungo i binari tracciati dalla psicostoria, una scienza in grado di prevedere il futuro tramite lo studio del comportamento delle masse. Fu scritto da Asimov sull’onda dell’ispirazione generata dai suoi studi sulla caduta dell’Impero Romano, ed è considerato il ciclo fantascientifico più importante di sempre.
Potrebbe sembrare un libro fatto di battaglie intergalattiche e scontri a suon di tecnologia, invece non è così. Il “Ciclo delle Fondazioni” è l’emblema della scrittura di Asimov, dove l’azione lascia spazio alla logica. Non una logica noiosa o descrittiva, ma un continuo stimolo per la mente. E ce lo racconta proprio Asimov all’interno di queste pagine, con una frase che è diventata un aforisma famosissimo:
La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci.
Il “Ciclo delle Fondazioni” è passato anche alla storia per aver dato origine a un’idea oggi a tutti familiare: l’impero galattico. Da “Star Wars” a “Star Trek“, passando per “Dune” di Frank Herbert, “Guida galattica per autostoppisti“, “Warhammer“: quest’idea ha finito per plasmare centinaia e centinaia di storie.
A completamento del “Ciclo delle Fondazioni” (inizialmente composto dalla “Trilogia delle Fondazioni“) Asimov scrisse altri 4 libri, oltre ad un secondo ciclo, conosciuto come il “Ciclo dell’Impero“. Opere che integrarono una storia già grandiosa, che oggi occupa di diritto il posto più alto nell’elite della fantascienza.
L’intelligenza artificiale
Ma ciò per cui Isaac Asimov è passato alla storia non è tanto l’esplorazione dello spazio o la psicostoria, quanto l’invenzione del cervello positronico.
Il cervello positronico è infatti il dispositivo immaginario che sta alla base dei robot positronici, ovvero quei robot capaci di pensieri coscienti. Con Asimov nasceva quindi l’intelligenza artificiale come la conosciamo oggi.

Asimov scrisse moltissimi racconti legati ai robot, oggi raggruppati sotto il nome di “Ciclo dei robot“. Le raccolte in cui sono presenti questi racconti possono essere divise in due filoni.
Il primo riguarda i cosiddetti robot positronici, e comprende:
- Io, robot (1950)
- Il secondo libro dei robot (1964)
- Antologia del bicentenario (1976)
Unificati successivamente in “Tutti i miei robot” (1982).
Il secondo riguarda invece quei racconti che narrano delle Colonie Spaziali e della loro interazione con i terrestri:
- Abissi d’acciaio (1954)
- Il sole nudo (1957)
- I robot dell’alba (1983)
- I robot e l’impero (1985)
Con l’invenzione di robot capaci di pensieri umani Asimov aveva di fatto introdotto il mondo in una nuova era. Fu lui stesso a coniare il termine robotica (robotics), oggi largamente utilizzato in molti paesi. Ma Asimov non si fermò a questo, arrivando persino ad enunciare tre leggi, ovvero le tre leggi della robotica.
Le tre leggi della robotica
Le tre leggi della robotica sono così enunciate:
Prima Legge:
Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, un essere umano riceva danno.
Seconda Legge:
Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non vadano in contrasto alla Prima Legge.
Terza Legge:
Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché la salvaguardia di essa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge.
Nate come espediente narrativo, le leggi della robotica sono sicuramente ancora lontane dall’essere applicate, ma vengono tenute in considerazione dal mondo scientifico (e non solo) per lo sviluppo del progresso. Non esiste dimostrazione più tangibile di quanto i libri, a volte, possano incidere sulla realtà più di quanto la realtà non possa fare sui libri.
Alle tre leggi della robotica classiche Asimov ne aggiunse una quarta, la Legge Zero, formulata:
Legge Zero:
Un robot non può recare danno all’umanità, né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, l’umanità riceva danno.
Comparve per la prima volta in “I Robot e l’Impero“, e fu chiamata così per il principio secondo cui una legge di numero inferiore sovrintende leggi di numero superiore.
I racconti sui robot sono il più grande lascito di Isaac Asimov alla fantascienza e al mondo intero. La raccolta più famosa rimane sicuramente “Io, robot“, resa celebre dall’omonimo film del 2004 con Will Smith (nonostante la storia di quest’ultimo sia originale).

Isaac Asimov: un precursore dei tempi
Che si apprezzi la fantascienza o meno, Isaac Asimov è passato alla storia per la sua lungimiranza. I suoi scritti sono un recipiente di nuovi concetti e riflessioni profonde, scientifiche e umanistiche.
Presentò al mondo la fragilità dell’uomo come società, e i risvolti che l’invenzione dell’intelligenza artificiale avrebbero portato. Parlò di concetti come big data e machine learning quando erano ancora lontani dall’essere studiati.
Ma Asimov non si limitò a questo. Fu molto attivo a livello sociale, esponendosi a favore del movimento femminista e dell’immigrazione, oltre che contro la guerra in Vietnam. Fu persino uno tra i primi che, nel 1991, mise in guardia il mondo sull’effetto serra e i pericoli che il surriscaldamento globale avrebbe portato con sé.
Definire Isaac Asimov un semplice scrittore sarebbe quindi riduttivo. Siamo di fronte ad un uomo che ha cambiato il mondo con le sue idee, trasportandoci nell’era contemporanea più velocemente di quanto saremmo riusciti a fare da soli.
Eppure Asimov fu anche questo: uno scrittore. E i libri che ci ha lasciato sono un patrimonio di cultura formato intrattenimento. Un sapere che è lì, alla portata di chiunque scelga di leggerlo.
Una scelta che dovremmo prendere tutti, prima o poi.
Se la conoscenza può creare dei problemi, non è con l’ignoranza che possiamo risolverli.
La bibliografia di Isaac Asimov
▌ Fantascienza
Ciclo dei Robot
- Io, Robot, 1950
- Il secondo libro dei robot, 1964
- Antologia del bicentenario, 1976
- Tutti i miei robot, 1982
- Abissi d’acciaio (o Metropoli sotterranea), 1953
- Il sole nudo, 1956
- I robot dell’alba, 1983
- I robot e l’Impero, 1985
Ciclo dell’Impero
- Paria dei cieli, 1950
- Il tiranno dei mondi (o Stelle come polvere), 1951
- Le correnti dello spazio, 1952
Ciclo della Fondazione
- Prima Fondazione (o Fondazione, o Cronache della galassia), 1951
- Fondazione e Impero (o Il crollo della galassia centrale), 1952
- Seconda Fondazione (o L’altra faccia della spirale), 1953
- L’orlo della Fondazione, 1982
- Fondazione e Terra, 1986
- Preludio alla Fondazione, 1988
- Fondazione anno zero, 1993
Altri romanzi
- La fine dell’eredità, 1955
- Il figlio del tempo, 1958
- Viaggio allucinante, 1966
- Neanche gli dei, 1972
- Destinazione cervello, 1987
- Nemesis, 1989
- Notturno, 1990
- Il figlio del tempo, 1992
- Robot NDR 113, 1993
Racconti
- Maledetti marziani, 1955
- La Terra è abbastanza grande, 1957
- Nine Tomorrows, 1959
- Antologia personale, 1969
- Asimov Story, 1972
- Testi e note, 1975
- Il vento è cambiato, 1983
- Fantasimov, 1986
- Sogni di robot, 1986
- Le migliori opere di fantascienza, 1986
- Visioni di robot, 1990
- Tutti i racconti. Volume primo, 1990
- Gold. La fantascienza allo stato puro, 1995
▌ Gialli
Serie dei Vedovi Neri
- I racconti dei Vedovi Neri, 1974
- Largo ai Vedovi Neri (o Dodici casi per i Vedovi Neri), 1976
- Il club dei Vedovi Neri, 1980
- I banchetti dei Vedovi Neri, 1984
- Gli enigmi dei Vedovi Neri, 1990
- Il ritorno dei Vedovi Neri, 2003
Altri
- Un soffio di morte (o I pianificatori della morte), 1958
- Misteri. I racconti gialli di Isaac Asimov, 1968
- Rompicapo in quattro giornate, 1976
- Gli enigmi dello Union Club, 1983
- Sherlock Holmes nel tempo e nello spazio, 1984
In Italia le opere di Asimov sono pubblicate per la maggior parte da Mondadori.
Se ti è piaciuto questo articolo, non dimenticarti di lasciare un like: un modo semplice e perfetto per aiutarmi a migliorare questo blog.