Mainstream letterario: un termine ricorrente
Parlando di libri ti sei imbattuto nel termine mainstream, e ora vorresti capire di cosa si tratta. Mainstream è infatti una parola molto frequente nei dibattiti letterari, anche se forse non tutti sanno cosa significhi. Spesso viene utilizzata in contrapposizione alla letteratura di genere, come se rappresentasse una categoria particolare di narrativa.
In effetti, il mainstream letterario è proprio questo: una classificazione. Ma non parliamo di un genere: al contrario, il mainstream è l’esatto opposto.
Partiamo dal principio: mainstream è un termine che non riguarda solo la letteratura, ma che spazia su più campi della cultura e dell’arte. Scopriamo quindi la sua definizione generale.
La definizione di mainstream
Mainstream è un termine inglese composto di due parole: “main“, che significa “principale”, e “stream” ovvero “flusso” o “corrente”. In altre parole, mainstream significa “corrente principale“.
Utilizzato nell’arte e nella cultura, indica quindi tutto ciò che è tradizionale e comune, e quindi dominante. Di riflesso, il mainstream racchiude in sé i gusti del grande pubblico, raggiungendo la platea più vasta possibile.
Capirai quindi che, a seconda degli ambiti e delle circostanze, il termine può assumere connotati positivi o negativi.
Il mainstream e la cultura di massa
Non è raro infatti utilizzare questo termine nella sua accezione più negativa. Spesso il mainstream viene considerato sinonimo di cultura di massa, ovvero espressione di “tendenza”.
Musica, moda, cinema: sono molti i campi in cui si generano, a seconda dei tempi, delle tendenze la cui imitazione garantisce il favore del pubblico. Un successo che, tuttavia, paga il prezzo della ripetitività. Un appiattimento culturale che finisce col rendere il mainstream qualcosa di negativo.
Eppure il termine mainstream non include in sé alcun carattere qualitativo. Ed è proprio questa caratteristica che ci permette, a seconda dei contesti e delle idee personali, di attribuirvi una connotazione piuttosto di un’altra. La letteratura, in questo senso, è l’esempio perfetto di quello che sto dicendo.
La letteratura mainstream
In letteratura la storia è completamente diversa. Il mainstream letterario assume infatti una connotazione estremamente positiva.
Con letteratura mainstream indichiamo infatti la cosiddetta narrativa “non di genere”, ovvero tutte quelle opere che non si rifanno agli schemi classici dei generi letterari. In narrativa, quindi, il mainstream racchiude tutti i romanzi d’estrazione culturale più elevata. Non è un caso se i grandi classici del passato appartengono a questa categoria.
In altre parole, stiamo parlando di quella che hai già riconosciuto come “letteratura d’autore“.
La letteratura d’autore
La letteratura d’autore spaventa un po’ tutti. Quante volte hai sentito dire che la letteratura d’autore è una lettura impegnata?
Eppure questa paura nasce da un fraintendimento. Con lettura impegnata non ci si riferisce infatti ad una lettura difficile o complessa, bensì al contenuto delle opere. Una lettura impegnata riguarda infatti argomenti di una certa levatura, che si discostano quindi dalla letteratura d’intrattenimento.
È ormai evidente che la definizione di mainstream letterario può essere ben chiarita solo prendendo in considerazione il dualismo esistente con la letteratura considerata d’intrattenimento: i generi letterari.
Narrativa mainstream e generi letterari
La narrativa mainstream nasce in fatti in contrapposizione ai generi letterari. In realtà, forse è più corretto dire il contrario.
La nascita dei generi letterari è infatti recente, e viene fatta risalire alla seconda metà del Settecento con l’avvento del primo genere letterario: il romanzo gotico. Prima di questo importante momento per la letteratura, la narrativa d’autore era considerata l’unica forma espressiva possibile. In poche parole, il mainstream esisteva già e al tempo stesso non esisteva affatto, perché non doveva contrapporsi a nulla.
Il dualismo tra narrativa d’autore e genere letterario è quindi alla base del significato di entrambi. La narrativa d’autore si contrappone quindi al genere, riuscendo ad acquistare una sua identità più precisa.
Narrativa d’autore e generi letterari: una lotta eterna
Il dibattito su questa contrapposizione esiste fin dalla nascita dei generi letterari, e continua ancora oggi. La narrativa mainstream è infatti considerata vera e propria espressione dell’arte letterario, creazione di di opere uniche e inimitabili tra loro.
I romanzi appartenenti ai generi letterari sono invece all’antitesi, aventi forma e contenuti che si rifanno ad un concetto di “predefinito”, e quindi di replicabile in serie.
In realtà, questo contrasto è solo un preconcetto, e i libri, ancora una volta, sono lì per dimostrarcelo. Se i grandi classici come “Anna Karenina” incarnano alla perfezione l’aspetto artistico del mainstream, romanzi di genere come il “Ciclo delle Fondazioni” di Asimov ci ricordano che i generi letterari non sono da meno.

Una prova inconfutabile del fatto che la grandezza di un libro non è definita dalla sua classificazione, ma dal suo contenuto.
Due facce della stessa medaglia
In conclusione, narrativa d’autore e generi letterari non sono altro che due aspetti della stessa letteratura.
Il mainstream letterario è sicuramente ricco di capolavori senza tempo, frutto del suo essere opera d’arte in tutto e per tutto.
Fantascienza, fantasy, romanzo storico, horror: i generi letterari seguono invece dei modelli prestabiliti, ma non sono esenti dall’atto artistico della creazione. Ed è proprio questo che li rende liberi dal seguire strade diverse, raggiungendo quell’obiettivo che ogni libro si prefigge: passare alla storia come una pietra miliare della letteratura.
Comunque li classifichiamo, dobbiamo quindi ricordarci che i romanzi incarnano solo e soltanto il loro modo d’essere. Tutto il resto è pura terminologia di comodo.
Tu preferisci la letteratura mainstream o i romanzi appartenenti ad un particolare genere letterario? Qual è il tuo romanzo d’autore preferito?