Cosa cambia nel mondo dell’editoria dal 25 Marzo 2020
La nuova Legge sul libro entra ufficialmente in vigore oggi 25 Marzo 2020, portando con sé sostanziali cambiamenti nel mondo dell’editoria.
Una novità che tocca da vicino tutti i lettori. Cambiano infatti gli sconti applicabili ai libri. E, soprattutto, viene finalmente promossa la lettura.
Una legge a lungo attesa, necessaria per dare nuova linfa a un settore in crisi da anni. Ma anche un provvedimento che arriva nel momento più drammatico. La chiusura forzata delle librerie a causa del Coronavirus (SARS-CoV-2) sta mettendo in ginocchio l’editoria. Le perdite sono enormi, e gli ultimi dati rivelano che il 61% delle librerie ha chiesto la cassa integrazione o ha intenzione di farlo.
Una situazione dalla quale molte piccole realtà non riusciranno forse a rialzarsi. Un campanello dall’allarme che risuona con forza. Un segnale che la nuova Legge sul libro non sarà sufficiente, da sola, per decidere le sorti dell’editoria in Italia.
La nuova Legge sull’editoria
Se stai leggendo questo articolo significa che anche tu sei rimasto confuso dagli interminabili dibattiti e le numerose idee contrastanti che hanno preceduto l’approvazione della nuova Legge sul libro.
Nonostante la nuova Legge sul libro sia stata approvata all’unanimità dal Senato il 5 Febbraio 2020, ha infatti creato una profonda spaccatura nel mondo dell’editoria. In particolare, il dibattito più acceso si è focalizzato sulla modifica degli sconti massimi che possono essere applicati ai libri dalle case editrici.
Ma la nuova Legge sull’editoria non si limita a ridefinire le scontistiche sui libri. Sono molti i punti toccati da questa legge, e tutti molto interessanti per chi ama la lettura.
Andiamo a vedere la legge nel dettaglio.

NUOVA LEGGE SUL LIBRO: COSA CAMBIA
1) Limiti sugli sconti
La prima novità, che ha trovato l’approvazione di una parte dell’editoria (quella piccola) e fatto infuriare l’altra (le grandi case editrici) è il nuovo limite sugli sconti.
La nuova Legge sul libro stabilisce infatti che il massimo sconto applicabile ad un libro è del 5%. I punti vendita potranno organizzare, una volta l’anno (dicembre escluso) promozioni con sconti fino al 15%. A loro volta, gli editori potranno indire, sempre una sola volta l’anno (dicembre escluso) sconti fino al 20%.
Queste limitazioni vengono applicate sia alle librerie fisiche che agli e-commerce (ad esempio Amazon o IBS), ma NON ai libri scolastici. La nuova Legge sull’editoria vieta inoltre le iniziative commerciali con sconti maggiori del 5% anche nel caso in cui questo sconto venga applicato tramite buoni utilizzabili per acquisti futuri.
In sostanza, il limite massimo di sconto è stato abbassato. Se prima il massimo sconto “normale” poteva essere del 15%, ora può raggiungere solo il 5%. Abbassato anche lo sconto una tantum permesso agli editori, dal 25% al 20%.
2) La promozione della lettura
Ma la Legge sul libro non si ferma agli sconti. Molti sono i punti tramite i quali questo provvedimento intende promuovere la lettura nel nostro paese. Ecco quali:
La Carta della Cultura
La nuova Legge sul libro introduce la “Carta della Cultura“. Si tratta di una carta di spesa (digitale) con tetto massimo di 100€, destinata ai nuclei familiari svantaggiati. La “Carta della Cultura” permetterà ai componenti della famiglia di utilizzare il credito per l’acquisto di libri, anche in formato e-book.
I criteri che definiranno le modalità di rilascio della carta e i requisiti per ottenerne l’assegnazione saranno definiti da un decreto che verrà rilasciato entro 90 giorni dal 25 Marzo.
Patti locali per la lettura
Al fine di incentivare la lettura, la nuova legge prevedere l’organizzazione di eventi e iniziative locali, mirati ad aumentare il numero di lettori nelle zone di interesse.
La capitale italiana del libro
La nuova Legge sull’editoria stabilisce inoltre che, a partire dal 2020 e per ogni anno a seguire, verrà designata una città come la capitale italiana del libro. La città sarà scelta dal Consiglio dei Ministri sulla base dei progetti presentati, e le iniziative saranno finanziate dallo Stato. L’obiettivo sarà, ovviamente, quello di promuovere la lettura e libri.
Sviluppo e sostegno delle biblioteche scolastiche
Infine, verrà stanziato un milione di euro per finanziare la formazione del personale scolastico adibito alla gestione delle biblioteche. Tramite un apposito bando verranno selezionate le scuole che dovranno fungere da rete tra i vari istituti, nel tentativo di incentivare la lettura fin dall’età educativa.
3) Gli aiuti alle librerie
La nuova Legge sul libro pensa anche alle librerie tramite aiuti e agevolazioni. È stato infatti aumentato di 3,25 milioni di euro il credito d’imposta di cui possono usufruire le attività commerciali operanti nel settore dei libri.
E, infine, viene istituito un Albo delle librerie di qualità. Si tratta di una lista riservata a quelle librerie che vendono al dettaglio in locali accessibili al pubblico, e che offrono servizi innovativi. Una sorta di cerchia ristretta delle migliori librerie d’Italia. Un buon metodo per aumentare la visibilità delle librerie meritevoli.
Il lungo dibattito sulla nuova editoria
Le novità apportate dalla nuova Legge sull’editoria sono molte. Se le iniziative per la promozione della lettura e gli aiuti alle librerie hanno trovato sostanzialmente tutti d’accordo, così non è stato per le limitazioni sugli sconti.
Il dibattito è stato lungo e acceso, e ha visto scontrarsi due linee di pensiero distinte. Secondo l’Associazione Italiana Editori (AIE), che raggruppa le grandi case editrici (come Adelphi o Mondadori), questi limiti sono molto penalizzanti. La preoccupazione principale risiede nel mercato già molto difficile dell’editoria. Non è un mistero infatti che in Italia i lettori diminuiscano sempre più (famosa la frase: “In Italia ci sono più scrittori che lettori!“). Secondo le grandi case editrici l’impossibilità di applicare sconti aggressivi sui libri porterà a una drastica diminuzione delle vendite.
Sono stati invece favorevoli i piccoli rivenditori, che vedono di fatto realizzarsi un maggiore equilibrio nel mercato. I limiti sugli sconti andranno infatti a incidere maggiormente sui grandi rivenditori, permettendo alle piccole realtà di tornare prepotentemente di moda.

In tutto questo dibattito il principale interessato, ovvero Amazon, si è astenuto dal commentare. È chiaro a tutti infatti che questa legge andrà a penalizzare soprattutto i grandi portali online, che applicavano sconti molto consistenti durante tutto l’anno in maniera sistematica. Non una banalità, considerando che la vendita di libri online è sempre più diffusa anche in Italia. La classifica 2019 pubblicata da Amazon relativa alle città in cui si acquistano più libri ne è una prova.
Un’azione, quella della nuova legge, che ha sicuramente l’obiettivo di favorire la vendita diretta dei libri.
Va detto comunque che la nuova Legge sul libro porterà l’Italia ad allinearsi con i migliori standard europei. Già in molti altri paesi sono in vigore infatti forti limitazioni sulle scontistiche riservate ai libri, pensate per limitare la competizione tra le editorie a favore della libertà di lettura. Un aspetto confortante, visto che negli altri paesi la lettura è, ad oggi, molto più diffusa.
L’obiettivo della nuova legge sul libro
L’obiettivo dichiarato della nuova Legge sul libro è uno soltanto: tentare di promuovere la lettura. E la via tracciata è altrettanto chiara: salvare le librerie.
Sono anni ormai che le librerie italiane si trascinano sull’orlo del fallimento. Questo triste dato di fatto è dovuto a molti fattori, tra cui la diminuzione dell’interesse verso i libri e, non da meno, l’altissima competizione di mercato che si è generata attraverso le vendite online.
Un tipo di vendita che ha i suoi vantaggi, ma che ha allontanato ulteriormente i già pochi lettori dal mondo delle librerie, veri luoghi d’incontro dove poter essere consigliati e indirizzati al meglio. A prescindere dal dibattito, la nuova Legge sul libro ha quindi identificato nella salvezza delle librerie italiane la salvezza della lettura. Una scelta importante, in linea con quanto fatto (con successo) in altre parti del mondo.
Eppure forse non basterà. La nuova Legge sul libro entra in vigore quando la maggior parte delle librerie sono sull’orlo del fallimento a causa della chiusura forzata per il Coronavirus. Molte realtà si stanno già attrezzando con espedienti di fortuna, come ad esempio la consegna a domicilio dei libri, ma non basta. In questo momento l’Italia rischia di vedere crollare l’intero settore dell’editoria (e non solo). Sarà necessario un intervento importante e tempestivo, se si vuole dare seguito alle buone intenzioni dimostrate con la nuova legge.
Una speranza che tutti noi lettori riponiamo in chi sarà chiamato a decidere.
La nuova Legge sul libro al via
Tralasciando per un momento la situazione attuale, e proiettandoci a quando l’emergenza sarà conclusa, sorge una domanda spontanea: in tutto questo noi lettori cosa ne ricaviamo?
In prima battuta verrebbe da dire che saremo penalizzati. La diminuzione degli sconti massimi sui libri dal 15% al 5% è sicuramente una bella botta per i portafogli. Eppure forse la realtà non è così semplice come verrebbe da credere in prima battuta.
C’è già infatti chi rassicura i lettori in merito. Le limitazioni sugli sconti non ci porteranno a spendere di più per avere un libro. Come accaduto dopo il varo della precedente Legge sull’editoria (Legge Levi del 2011), i prezzi dei libri caleranno.
In poche parole, la limitazione sugli sconti serve a rendere il mercato più equo, non più caro.

Di sicuro solo il tempo potrà confermare o confutare queste teorie, e dire se le scelte fatte dalla nuova Legge sul libro sono state corrette. La speranza e l’intento è quello che riescano a portare beneficio a un’Italia che ha disperato bisogno di riscoprire il valore dei libri.
Intanto, però, nel mondo dell’editoria si respira già un’aria nuova.
Ora non ti resta che comprare un buon libro e leggere. E se non sei ancora convinto, puoi sempre rinfrescarti il motivo per cui leggere è un’attività unica al mondo.