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Arancia Meccanica – Anthony Burgess

di Giovanni Munari 3 Aprile 2019
scritto da Giovanni Munari 3 Aprile 2019
arancia meccanica di anthony burgess il libro kubrick

Arancia Meccanica: il romanzo prima del film

Non si chiedono mica quale è la causa della bontà. E allora perché il contrario?

Arancia Meccanica – Anthony Burgess

Ebbene sì: Arancia Meccanica è stato un romanzo, prima di diventare un film. Tutti conosciamo il capolavoro cinematografico di Stanley Kubrick (e se ancora non è così, allora ti consiglio di andarlo a guardare).

Violenza, malvagità, sangue, droga. In una parola: il male. Arancia Meccanica ci trascina in un vortice oscuro e stordente, un abisso senza fondo dal quale non c’è via di uscita. E, una volta perse le speranze, ci rendiamo conto che ciò che leggiamo non è solo ripugnante, ma, in un certo senso, ci rende partecipi.

Stiamo parlando di un’opera che ha segnato profondamente la società della sua epoca e non solo. Eppure, forse, il grande scalpore prodotto dal film ha finito con l’oscurare un romanzo che, ad oggi, non ha ancora eguali.

La vera natura del romanzo

Un romanzo che ci pone dinnanzi ad un’infinità disarmante di forme di cattiveria, non semplicemente imponendoci di osservare, ma chiedendoci di partecipare, fino quasi a condividere. Un libro che, una pagina dopo l’altra, è in grado di risvegliare in noi un istinto di trasgressione che non pensiamo di avere, capace di spaventarci ed esaltarci allo stesso tempo.

Un’opera che mette a nudo i lati più oscuri dell’essere umano, e che si dibatte inerme tra la libertà e il prezzo da pagare per averla.

Credi di non avere un lato di te del quale potresti vergognarti? Sei certo che il male non ti provocherebbe mai compassione? Pensi di poter resistere al richiamo dell’istinto?

Anche questa volta, niente spoiler. Il libro merita di essere goduto dalla prima all’ultima pagina. Ti ricordo che puoi usufruire della mia guida per comprendere meglio ciò che questa recensione potrà darti.

arancia meccanica è un romanzo di anthony burgess di fantascienza distopica

Titolo: Arancia Meccanica
Autore: Anthony Burgess
Editore: Einaudi

La mia recensione di Arancia Meccanica

Introduzione

Arancia Meccanica è un capolavoro di Anthony Burgess, pubblicato nel 1962 nel Regno Unito e nel 1969 in Italia, che vede come protagonista l’antieroe per eccellenza: Alex. Nell’idearlo, l’autore prese spunto da un terribile fatto personale, ovvero il pestaggio e lo stupro della moglie da parte di un gruppo di soldati americani ubriachi.

Arancia Meccanica è un romanzo la cui definizione di genere non rende l’idea. Ti basti sapere che si tratta di un romanzo fantascientifico distopico, ma non spaventarti. Ho già parlato della classificazione di questo libro nel mio articolo riguardante la fantascienza, che ti aiuterà a capire che, spesso, questo genere letterario è molto diverso da quello che crediamo.

E’ doveroso specificare che esistono due edizioni di Arancia Meccanica, che si differenziano per la presenza o meno di un ultimo capitolo, alquanto dibattuto. Le edizioni recenti sono tutte provviste di questo capitolo “aggiuntivo”. Non possiamo che definirlo tale, tanto è avulso dal resto della narrazione, sia nei toni che nel contenuto. Esiste il forte sospetto che l’autore sia stato costretto da alcuni editori a fornire questa conclusione alternativa alla storia. TI lascio il piacere di scoprire il perché.

Trama

Alex è al solito bar, il Korova Milk Bar, insieme ai suoi compari Pete, Giorgie e Bamba. Hanno appena finito di bere la bevanda simbolo di quel loro ritrovo abituale, un cocktail di sostanze non ben definite (ma facilmente intuibili), e sono pronti a darsi alla pazza gioia, come ogni altra sera.

Il problema è che, per loro, il divertimento è una cosa sola: violenza.

Questo è quello che Alex e i suoi compari fanno tutte le sere. Risse, rapine, pestaggi, e anche di peggio. Una routine che annichilisce per la sua spietatezza. Gesti che rovinano la vita di persone innocenti, persone come noi.

Tutto qui? Certo che no. Questo è solo l’inizio. Perché tutto ha un prezzo.

Ambientazione

Arancia Meccanica è uno di quei romanzi atipici, in cui le classiche definizioni non tornano utili. Il romanzo sembra essere ambientato in un futuro surreale, le cui caratteristiche ci appaiono molto più simili al passato che al futuro stesso. La generalizzazione dell’ambientazione ha un unico effetto: rendere la storia attuale in qualunque momento.

Ambientato in una Londra non ben definita, il romanzo presenta una netta distinzione di luoghi: gli esterni, terreno di caccia di Alex e compari, e gli interni, in cui l’azione viene meno, a favore dell’introspezione.

Ciò che lascia più il segno, però, è che tutti i luoghi descritti ci risultano in qualche modo familiari. Burgess descrive infatti bar, strade, vicoli, condomini, camere da letto: tutte ambientazioni comuni, che richiamano la nostra esperienza.

Ambientazioni che conosciamo, e che vediamo teatro di ciò che non avremmo mai pensato possibile.

Personaggi

Abbiamo detto di Alex, un antieroe coi fiocchi, e dei suoi compari. Quello di cui vorrei parlarti in questa sezione, però, è qualcosa di strettamente legato ai personaggi: il linguaggio.

La caratteristica più strabiliante di questo romanzo è proprio questa: Alex è l’io narrante della storia e, di conseguenza, ricorre al suo vocabolario per parlare. E il suo linguaggio è quanto di più assurdo si possa sentire. Fatto di modi di dire e termini inventati (neologismi), che vanno a comporre uno slang prodotto ad hoc dall’autore, il libro è un’accozzagli di parole senza significato.

Non spaventarti: all’inizio capirai poco o nulla. È normale. Ma quello che potrebbe sembrarti un difetto, è invece il più grande pregio di questo libro, ciò che lo rende unico nel suo genere. Perché è proprio attraverso il linguaggio che il romanzo coinvolge.

Alex e compari useranno questo linguaggio in ogni istante, e dopo poche pagine la tua mente inizierà a fare collegamenti e a capire. E quando succederà, ti ritroverai indissolubilmente legato a quei personaggi così terribili e diversi da te. Ti sembrerà di conoscerli da una vita, di essere parte della storia. Ti sentirai uno di loro.

Ma Burgess non riesce a coinvolgerci in vicende per le quali dovremmo provare disgusto solo attraverso il linguaggio. L’autore usa un’altra tecnica, terribilmente riuscita. Alex non si limita a raccontare la sua storia: la racconta a noi.

Per tutto il libro Alex non fa altro che rivolgersi direttamente al lettore, chiedendo conferme, comprensione. Alex non cercherà mai giustificazione per ciò che compie. Non si soffermerà nemmeno sul perché di quegli atti. Eppure continuerà a cercare il nostro appoggio.

Arancia Meccanica è questo: il quinto membro della banda sarai proprio tu.

Atmosfere

Non credo ci sia bisogno di dirlo. Se dovessimo descrivere le atmosfere del libro con un colore, la scelta sarebbe immediata: nero.

La vicenda si svolge o in luoghi chiusi e bui, o di notte. Gli eventi, i pensieri del protagonista, le riflessioni generali: tutto è cupo, terribilmente cupo. Leggere questo libro significa introdursi in un tunnel del quale si intravvede la fine, uno spiraglio di luce lontana che non sembra arrivare mai.

E più si va avanti, più quella luce fugge via.

Tema centrale

All’interno di questo romanzo possiamo identificare due temi: la libertà e la cattiveria.

Libertà

La libertà è sicuramente il tema principale, quello in assoluto più trattato e riconosciuto. Il romanzo è stato scritto con il chiaro intento di spingerci a riflettere sul significato profondo di libertà e sulla sua importanza. In questo senso, Arancia Meccanica fa eco ad un altro libro, uscito una decina di anni prima, ovvero 1984 di George Orwell.

A detta dello stesso Burgess, infatti, il romanzo fantascientifico che diede vita al concetto di “Grande Fratello” fu di ispirazione per lui. Dopo aver letto il manifesto al liberalismo sociale di Orwell, Burgess decise infatti di sondare la libertà da un punto di vista prettamente personale. Bisogna ammettere che la sua scelta di discutere dell’argomento prendendo in esame un caso estremo come quello di Alex è stata terribilmente azzeccata.

Cattiveria

L’altro tema, secondario, è quello della cattiveria, intesa come natura umana. Il libro infatti è cosparso di personaggi cattivi. In realtà, a ben vedere, ogni personaggio presente nel romanzo è, a modo suo, cattivo.

Arancia Meccanica è una vetrina di tutti i generi di cattiveria che esistono al mondo: da quello plateale ed ingenuo di Alex a quello sadico dei poliziotti, passando per quello freddo e calcolatore dei politici e arrivando a quello meschino e codardo dei genitori del protagonista.

Come hai capito, abbiamo a che fare con un libro che non punta sulla trama, bensì sul messaggio. Un libro capace non solo di coinvolgerti, ma anche di farti riflettere. E spesso le riflessioni che scaturiranno riguarderanno aspetti della vita che fin ora avevi evitato.

Considerazioni finali

Credo che ormai il quadro sia chiaro: stiamo parlando di un libro tetro. Ma non si tratta solo di questo: Arancia Meccanica è anche un romanzo riflessivo, che aiuta a pensare e ci insinua molte domande. È un libro stimolante, che non si chiude con l’ultima pagina (qualunque edizione scegliate), ma continuerà a rimanere con noi perché saprà darci un insegnamento.

Un romanzo che saprà coinvolgerti in prima persona come raramente una storia sa fare. Un’opera che getterà una luce vivida sulla parte più nascosta dite, la scandaglierà e te la restituirà con una nitidezza unica e preziosa, grazie alla quale potrai conoscerti meglio.

Un’opera oscura e illuminante al tempo stesso. Un pezzo di storia della narrativa che tutti dovremmo leggere.

Curiosità

Il titolo del libro (in lingua originale A Clockwork Orange) è ancora oggi fonte di mistero. La traduzione letterale sarebbe “un’arancia a orologeria” (titolo con cui il libro era stato originariamente edito in Italia, modificato solo nel 2005). In particolare, sarebbe evidente il gioco di parole legato al fatto che orang, in malese, significa persona. In altre parole, il titolo vorrebbe indicare una persona “a orologeria”, ovvero pronta ad esplodere in qualunque momento.

In realtà, riguardo al titolo, Burgess disse: “Nel 1945, al ritorno dal fronte, in un pub di Londra ho sentito un cockney ottantenne dire a qualcuno che era sballato come un’arancia meccanica. L’espressione m’incuriosì per la stravagante mescolanza di linguaggio popolare e surreale. Per quasi vent’anni avrei voluto utilizzarla come titolo per qualche mia opera: ne ho avuto poi l’occasione quando ho concepito il progetto di scrivere un romanzo sul lavaggio del cervello. (…) Io lo uso per riferirmi all’applicazione di una moralità meccanica ad un organismo vivo che straripa di succo e dolcezza”.

Non c’è che dire: Arancia Meccanica è l’esempio perfetto di come un titolo può catturare la nostra attenzione.

Scheda riassuntiva di “Arancia Meccanica”

TitoloArancia Meccanica
AutoreAnthony Burgess
GenereDistopia
Anno1962
EditoreMondadori
AmbientazioneFuturo
NarratoreOmodiegetico
FocalizzazioneImmersa
NarrazionePrima persona
Tempo verbalePassato remoto
Numero pagine

Hai letto il romanzo “Arancia Meccanica” o hai solo visto il film di Kubrick? Che cosa ne pensi? Sei riuscito a vincere l’incredibile potere attrattivo del male, o hai ceduto anche tu al fascino sinistro di questa storia?

Fantascienza
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Giovanni Munari

Sono Giovanni Munari, nato a Vicenza ma con la voglia di fuggire. Segni particolari: i libri e la mia chitarra elettrica. Quando posso, viaggio, per il gusto di scoprire. Ho una relazione complicata con la realtà, di quelle da tira e molla. È così sbagliato vivere di sogni?

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