Il thriller della porta accanto
Definito il “thriller dei record“, “La ragazza del treno” ha raggiunto la cifra esorbitante di 20 milioni di copie vendute in tutto il mondo, uno dei quali solo in Italia.
Sull’onda di questa popolarità è stato prodotto l’omonimo film, divenuto campione d’incassi. Un dominio indiscusso, che ha reso “La ragazza del treno” uno dei bestseller più acclamati degli ultimi anni.
Ma cosa si nasconde dietro a questo incredibile successo?
Un successo mondiale
Se di recente il fantasy sta vivendo una rinascita unica, ormai sotto gli occhi di tutti, il thriller abita già da diversi anni l’olimpo dei generi letterari più amati.
Il favore con cui “La ragazza del treno” è stato accolto dal pubblico è indiscusso. In un panorama già affollatissimi di grandissimi romanzi e thriller mozzafiato, non è facile emergere: il romanzo di Paula Hawkins, invece, è riuscito lì dove molti altri hanno fallito.
Paula Hawkins, un passato da giornalista, è stata capace di riscrivere il thriller in chiave moderna, soprattutto nell’ambientazione. La storia va in scena infatti nel 2013, due anni prima della pubblicazione del libro, e fa subito centro.
Di questo libro Stephen King è arrivato a dire:
Un capolavoro di suspense. Mi ha tenuto sveglio tutta la notte.”
E, in effetti, c’è un motivo se il “Re dell’horror” si è sbilanciato in questo modo.
Titolo: La ragazza del treno
Autore: Paula Hawkins
Editore: Piemme
Traduzione: Barbara Porteri
La recensione de “La ragazza del treno”
Trama
Quale modo migliore per fuggire dalla proprio esistenza, se non quello di osservare gli altri? Rachel lo sa bene: la sua vita è un disastro, fatto di alcol e solitudine, oltre ad una montagna preoccupante di bugie. E così trascorre il tempo sul treno ad osservare fuori dal finestrino, perdendosi nelle fantasticherie più assurde.
Una giovane coppia in particolare è il suo intrattenimento preferito. Nella sua mente Rachel ha visto il film della loro vita migliaia di volte, arrivando a credere di conoscere davvero quegli sconosciuti.
Poi, un giorno, tutto cambia all’improvviso. Ciò che vede dal finestrino è solo l’inizio di una discesa verso un incubo inaspettato.
Tra il thriller e l’horror
Ma perché “La ragazza del treno” è un thriller della porta accanto?
Leggendo il libro, ci si rende conto facilmente di essere di fronte ad un thriller: suspense e tensione sono infatti elementi portanti.
Eppure siamo molto distanti dai thriller d’azione di Dan Brown e Ken Follett, dove inseguimenti e fughe rocambolesche si stagliano su uno sfondo fatto di una minaccia terribile (se questo genere di thriller ti appassiona, ti consiglio di leggere le mie recensioni di “Inferno” e “La cruna dell’ago“.
“La ragazza del treno” offre un quadro molto diverso, che ritrae un’ambientazione ben precisa: la vita quotidiana.

Non ci sono eventi sopra le righe o pericoli su scala globale: “La ragazza del treno” narra di un evento “normale”, di quelli di cui sentiamo spesso parlare al telegiornale. La scelta della scrittrice di adottare una narrazione simile a quella di un diario crea un certo distacco, una sorta di filtro. Il risultato è un ritmo narrativo che non risulta sostenuto come nella maggior parte dei thriller. Un ritmo simile a quello della vita di tutti i giorni.
Ed è proprio questa quotidianità che crea la tensione maggiore. Paula Hawkins è stata in grado di restituirci un libro che parla di una storia plausibile, di quelle che potrebbero accadere a chiunque di noi. L’atmosfera che ne risulta è inquietante, degna dei migliori romanzi horror.
Ora capisci perché Stephen King ne è rimasto folgorato.
Un narratore inaffidabile
Oltre all’atmosfera caratteristica, “La ragazza del treno” si avvale di un’altra peculiarità, un elemento che da solo rappresenta la quasi totalità del successo del libro.
Stiamo parlando del narratore inaffidabile (se non ne hai mai sentito parlare, il mio articolo dedicato ti schiarirà le idee).
Per farla breve, il narratore inaffidabile è un narratore che non riporta i fatti così come sono accaduti, siano essi eventi che l’hanno visto protagonista o che sono accaduti ad altri.
Il voce narrante de “La ragazza del treno” è infatti Rachel, ovvero un’alcolizzata con il vizio di mentire a se stessa e agli altri: in una sola parola, una persona inaffidabile.
Ed è proprio questa sua caratteristica che finisce per confondere il lettore e generare in lui un senso di dubbio perenne. Ci si ritrova sempre in balia delle impressioni e delle opinioni di Rachel, incapaci di riuscire a prendere le distanze dalle vicende e di formulare quella visione d’insieme necessaria per comprendere davvero la storia.

Leggendo “La ragazza del treno” ci si chiede costantemente se ciò che scritto corrisponde alla verità oppure no, in un gioco delle parti da cui scaturisce tutta la suspense del thriller.
Una tecnica narrativa dagli effetti esplosivi, che rende di fatto “La ragazza del treno” un successo senza mezzi termini.
Critiche
Come sempre accade, non tutte le opinioni su questo romanzo sono state positive. Quella quotidianità che rende “La ragazza del treno” originale, e sulla quale si fonda il senso di inquietudine che è l’elemento cardine del libro, non è di fatto piaciuta a tutti.
Dobbiamo ammetterlo: ormai siamo abituati ai thriller del cinema, dove l’azione si fonde alla violenza in un vortice stordente. Se sei alla ricerca di questo, allora il ritmo pacato e raramente sopra le righe de “La ragazza del treno” potrebbe coglierti in contropiede, disattendendo le tue aspettative.
Bisogna però ammettere che “La ragazza del treno” è il perfetto esempio di come la suspense non sia necessariamente legata ad un ritmo frenetico. In questo Paula Hawkins ha molto da insegnare, e il successo del romanzo è lì a dimostrarlo.
Curiosità su “La ragazza del treno”
A seguito dell’enorme successo del libro, “La ragazza del treno” ha subito visto nascere la sua trasposizione cinematografica. Nel 2016, solo un anno dopo la pubblicazione del libro, usciva infatti il film con Emily Blunt.
La particolarità del film è lo stravolgimento dell’ambientazione: non più Londra, come descritto da Paula Hawkins, bensì New York.
Considerazioni finali
Con “La ragazza del treno” non siamo di fronte ad un capolavoro della letteratura capace di trascendere i tempi, ma piuttosto ad un romanzo di consumo perfetto per scalare le classifiche contemporanee. Il che, per la verità, non fa di questo libro un romanzo di categoria B. È facile snobbare la letteratura d’intrattenimento a favore del mainstream, eppure è giusto riconoscere il successo che un’opera riesce a raggiungere, qualunque essa sia.

Personalmente, devo dire che sono riuscito presto ad adattarmi alla narrazione insolita de “La ragazza del treno”, e questo nonostante io non ami i libri scritti al presente. Ciò che ho fatto più fatica a digerire è stata la soluzione finale, che mi ha lasciato abbastanza scettico. Una nota negativa purtroppo pesante in un libro che si fonda su un climax verso il finale.
Ho però apprezzato molto il lato horror del romanzo, che traspare fino alle ultimissime pagine. A conti fatti, “La ragazza del treno” è un mix di generi che lo allontana dal thriller nella sua concezione più pura, chiamando in causa paura e psicologia.
Di sicuro, “La ragazza del treno” è uno dei libri più venduti degli ultimi anni. Merita di diritto un’opportunità.
Qui trovi la versione de La ragazza del treno con copertina dedicata al film tratto dal romanzo:
Scheda riassuntiva de “La ragazza del treno”
Titolo | La ragazza del treno |
Autore | Paula Hawkins |
Genere | Thriller |
Anno | 2015 |
Editore | Piemme |
Ambientazione | Londra |
Narratore | Omodiegetico |
Focalizzazione | Immersa |
Narrazione | Prima persona |
Tempo verbale | Presente |
Numero pagine | 306 |
Se questo articolo ti è piaciuto o ti ha incuriosito, lascia un like: mi aiuterà a capire quali contenuti preferisci trovare sul mio blog.