La spinta delle serie TV
Il fantasy: da sempre un genere che appassiona milioni di lettori, ma che, al tempo stesso, è considerato “di nicchia“. Quante persone si sentono escluderlo a priori dai propri gusti?
Eppure qualcosa sta cambiando. All’improvviso gli scaffali delle librerie sono tornati a proporre in primo piano questo genere, e le serie TV fantasy si susseguono incessantemente.
Cosa sta succedendo?
Fantasy: una rivoluzione silente
Per la prima volta nella storia del fantasy, questo genere riesce a toccare un pubblico ampissimo, raggiungendo la popolarità di generi letterari più affermati.
Bisogna ammetterlo: il merito va attribuito al cinema e alle serie TV. Non possiamo negare l’importanza mediatica che questi canali di intrattenimento ricoprono nella società moderna. Eppure tutto parte in prima battuta dai romanzi, veri ispiratori di queste storie.
Se il grande e il piccolo schermo hanno giocato un ruolo fondamentale in questa rivoluzione, bisogna anche sottolineare il grande cambiamento che i romanzi fantasy hanno subito nel corso degli ultimi anni.
Il genere fantasy nasceva infatti come narrativa per bambini o, al massimo, young adult, limitando fortemente il suo pubblico.
Harry Potter e una magia per tutti
Un perfetto esempio di quanto appena detto è sicuramente la saga di Harry Potter. I libri di J.K. Rowling incarnano infatti il concetto di fantasy come letteratura per ragazzi.
Eppure già in Harry Potter notiamo il primo cambiamento. Non soltanto per l’evoluzione che la saga segue nel corso dei vari capitoli, ma anche e soprattutto per l’impatto sulla popolazione.

Anche in questo caso, il film della Warner Bros ha avuto una grandissima importanza nella diffusione della saga. Ti basti pensare che il primo film “Harry Potter e la Pietra Filosofale” usciva nel 2001, quando sul mercato editoriale esistevano già i primi quattro capitoli della saga. Il primo romanzo era infatti uscito nel 1997, ben 4 anni prima: tempo nel quale il maghetto non aveva ancora decollato.

Harry Potter è senza dubbio uno dei fenomeni mediatici degli ultimi anni, e ha avvicinato centinaia di milioni di persone al fantasy. Un primo passo verso la rivoluzione.
Il Signore degli Anelli e Peter Jackson
Negli stessi anni in cui Harry Potter vedeva la luce sul grande schermo, era il turno di un altro grande capolavoro della letteratura fantasy di ritagliarsi il suo spazio nel mondo del cinema. Stiamo parlando de “Il Signore degli Anelli“.
“Il Signore degli Anelli” è sicuramente un caso diverso rispetto a Harry Potter. Innanzitutto perché era già sufficientemente famoso senza l’intervento del film. La trilogia di Tolkien è infatti uno dei libri più venduti di sempre, con la bellezza di 150 milioni di copie vendute. In secondo luogo, i libri erano stati pubblicati nel lontano 1954, molti anni prima dell’avvento del film.

Eppure è indubbio che i film di Peter Jackson abbiano cambiato la storia del cinema fantasy e non solo. In particolare, “Il ritorno del re” può vantare nel suo palmares 11 Oscar, traguardo riuscito solo ad altri 2 film.
Negli ultimi anni, sulla scia del successo de “Il Signore degli Anelli”, Peter Jackson ha proposto al pubblico (con successo) “Lo Hobbit“, romanzo da cui tutto ha avuto inizio. La dimostrazione che il fantasy stava già scalpitando per emergere.
Il fallimento di Eragon
Va detto che la strada verso il successo non è priva di insidie, e non tutti i romanzi che si sono cimentati in una trasposizione cinematografica ne sono usciti vincitori.
È il caso di “Eragon“, il primo capitolo della saga del giovanissimo Christopher Paolini. Il film, uscito nelle sale nel 2006, fu senza mezzi termini un fallimento. Gli effetti speciali di dubbia qualità, uniti a un cast di second’ordine e a scelte narrative singolari (che si allontanavano di fatto dal libro), compromisero la riuscita del film in modo irrimediabile.

Il risultato è stato impietoso: degli altri tre libri che compongono “Il Ciclo dell’Eredità” (Eldest, Inheritance e Brisingr), nessuno ha visto la luce come film. Eppure l’opera di Paolini aveva trovato il consenso del pubblico, trasformando l’autore stesso in una stella nascente a soli 15 anni.
Game of Thrones: la consacrazione del fantasy
Game of Thrones: un nome così famoso che tutti oggi conoscono. Un nome che ha finito con il sostituirsi al vero titolo della saga letteraria (peraltro ancora inconclusa) da cui è stato tratto: “Cronache del ghiaccio e del fuoco“.
La serie TV “Game of Thrones” rappresenta di sicuro il punto di svolta. Trasmessa per la prima volta nel 2011 dal canale statunitense HBO, ha subito una crescita esponenziale, che ha finito con il cambiarne i tratti in modo significativo. Gli investimenti sono aumentati di pari passo con l’interesse per il pubblico, finendo per offrire un prodotto di una qualità rara.
Tralasciando la parziale delusione provocata dalla conclusione della serie (quante serie TV sono riuscite ad arrivare alla conclusione senza deludere?), Game of Thrones è stata sicuramente una delle serie TV più riuscite. Ma da cosa è dipeso questo successo?
In realtà, molto lo si deve ai romanzi di George R.R. Martin. Lo scrittore è infatti stato in grado di scrollarsi di dosso il preconcetto di fantasy come genere per ragazzi, segnando un solco profondo con la letteratura precedente. La magia e le battaglie epiche si sono così intrecciate alla violenza e agli intrighi passionali, regalando al pubblico una rilettura contemporanea del fantasy stesso.
La serie TV ha poi avuto il merito di portare su schermo questa rivoluzione, raggiungendo un pubblico vastissimo. Del resto, “Il Trono di Spade” di George Martin era nelle librerie già da moltissimo tempo. Lo sapevi che il primo volume è stato pubblicato nel 1996?

The Witcher: il fantasy nascente
Sull’onda del successo di “Game of Thrones” sono nati moltissimi progetti riguardanti serie TV fantasy, alcuni ormai in fase di ultimazione.
Il 20 dicembre 2019 andrà infatti in onda la prima puntata della serie “The Witcher” prodotta da Netflix.
“The Witcher” altro non sarà che la trasposizione su schermo della “Saga di Geralt di Rivia“, un insieme di otto romanzi fantasy dello scrittore polacco Andrzej Sapkowski.
Forti di un protagonista (Geralt di Rivia) capace di sostenere la storia stessa con il suo carisma, i libri di Sapkowski rispecchiano il concetto di fantasy moderno, mescolando la meraviglia per la fantasia alla schietta realtà.
A essere precisi, in questo specifico caso la fama di questa storia non è tanto dovuta alla serie (ancora in produzione), quanto al videogioco “The Witcher 3 – Wild Hunt“.
Prodotto da CD Project RED, “The Witcher 3” ha ricevuto oltre 800 premi, diventando anche il videogioco a ricevere più GOTY Awards della storia. Un successo che lo stesso Sapkowski non riteneva possibile, tanto che preferì incassare un compenso in denaro piuttosto che accordarsi per una percentuale sulle vendite future dei dischi, per poi pentirsene.
Se si considera che i libri sono stati pubblicati tra il 1990 e il 2013, e si è dovuto attendere molto tempo perché venissero tradotti anche in italiano, si può facilmente capire quanto il loro successo sia legato, anche questa volta, allo schermo.
Dallo schermo alle pagine
È ormai chiaro quanto il fantasy stia rinascendo, conquistando forse per la prima volta grande e piccolo schermo. Ma i libri?
In realtà, questa esplosione si sta riflettendo anche nella narrativa. Telefilm e cinema stanno contribuendo non solo ad accrescere la fama di romanzi già affermati, ma permettono ad altri meno conosciuti di uscire dall’anonimato.

Se i libri elencati in precedenza rappresentano i casi più eclatanti, la lista di saghe fantasy che stanno riscuotendo un certo successo è molto più lunga.
Si va da dalla saga “La corte di rose e spine” della scrittrice statunitense Sarah J. Maas fino ad arrivare all’italianissimo “Hyperversum” di Cecilia Randall, passando per l’immancabile “Nevernight” di Jay Kristoff.
Basta fare visita a una libreria per accorgersi di quanto il fantasy sia stato riportato in primo piano, posizionato su uno scaffale di rilievo e improvvisamente arricchito di titoli vecchi e nuovi. Sta crescendo una nuova generazione appassionata di letteratura fantastica, che non considera questi generi narrativa di serie B.
Ormai è indubbio: il fantasy sta vivendo una seconda vita, riscoprendosi accattivante e apprezzato.
Fantasy: questo è solo l’inizio
Eppure è proprio così: siamo solo all’inizio. Basta guardare la pianificazione delle serie TV del 2020 per farsene un’idea.
Netflix ha in programma di portare su schermo “Cursed” di Tom Wheeler (retelling del ciclo di Artù) e un classico: “Le cronache di Narnia” di C.S. Lewis.
Amazon e Sony hanno già annunciato la trasposizione de “La ruota del tempo” di Robert Jordan, ovvero un must della narrativa fantasy.
E, infine, persino “Il Signore degli Anelli” verrà ripreso da Amazon, che pianifica di produrre una serie TV che narri delle vicende antecedenti la trilogia.

Una spinta che avrà i suoi effetti anche nel mondo della letteratura, con decine di romanzi emergenti pronti a stupirci e regalarci nuove avventure. Ormai è certo: nel corso dei prossimi anni assisteremo a una crescita esponenziale. Non è un caso se, di pari passo, horror e fantascienza stanno dilagando. Il gusto di lettori e spettatori sta cambiando.
La fantasia sta tornando al potere.
E allora la domanda sorge spontanea: siamo ancora sicuri che il fantasy sia un genere per ragazzini?
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2 Commenti
Bravissimo
Ti ringrazio!