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Universo Narrativo

Guida ai generi: romanzo storico

di Giovanni Munari 16 Giugno 2019
scritto da Giovanni Munari 16 Giugno 2019
genere romanzo storico: la definizione

L’incomprensione del romanzo storico

Il romanzo storico è, al giorno d’oggi, incompreso da molte persone. Il nome “romanzo storico”, in effetti, riporta alla mente la storia e le lunghe ore passate a imparare date e fatti del passato. Non solo: il nome potrebbe anche indurre a pensare ad un libro appartenente a un’epoca lontana, e quindi “superato“.

Eppure i romanzi storici non sono niente di tutto questo. Molti dei capolavori della letteratura appartengono a questo genere letterario. Persino oggi molti autori continuano a pubblicare romanzi storici di grande successo. E allora come mai tutta questa confusione?

L’incomprensione di fondo nasce dal fatto che in molti non conoscono la definizione di romanzo storico. Prima di parlare dei romanzi storici più famosi e consigliati, è opportuno quindi spiegare che cos’è realmente un romanzo storico.

Romanzo storico: definizione

Il romanzo storico non è altro che quel genere ambientato in un’epoca storica passata, la cui ricostruzione avviene in modo minuzioso e attento attraverso usi, costumi, ambientazioni e personaggi. Si tratta quindi di un genere letterario che mescola la verità storica di un’epoca con la finzione narrativa.

Come per ogni genere, la definizione non permette di tracciare dei limiti ben definiti. Si tratta più che altro di una classificazione che ci fornisce la comodità di identificare i libri e i loro contenuti.

Il genere romanzo storico, per sua stessa definizione, può abbracciare quindi molti altri generi. Stiamo parlando infatti di una caratteristica che riguarda l’ambientazione, lo scenario nel quale una determinata trama si svolge. Di conseguenza, il romanzo storico comprende moltissime opere, anche estremamente diverse tra loro.

Vuoi un esempio? Allora dai un’occhiata alla mia recensione de “La cruna dell’ago” di Ken Follett, un thriller immerso nell’atmosfera della Seconda Guerra Mondiale.

Il libro di Ken Follett è solo il risultato di una lunga evoluzione del genere. In realtà, il romanzo storico è nato con regole ben precise, cambiando forma e contenuto nel corso del tempo. Per comprenderne meglio le caratteristiche, è quindi il caso di partire dall’inizio.

Le origini del romanzo storico: Walter Scott

La nascita del romanzo storico è datata 1814, con la pubblicazione di “Waverley” di Walter Scott, romanzo collocato nel 1745 ai tempi dell’insurrezione giacobita contro la monarchia inglese. Si tratta infatti del primo romanzo in cui l’elemento storico non è più solo una mera cornice, ma diventa fattore cardine della trama stessa.

In altre parole, il romanzo storico nasce nel momento in cui la storia si discosta dalla scenografia per entrare prepotentemente nelle dinamiche del romanzo, influenzando e giustificando le scelte e le reazioni dei personaggi.

La produzione di Walter Scott non finisce qui. Egli pubblicò in breve tempo altri due romanzi storici, “Rob Roy” e “Ivanhoe“, che raggiunsero presto un notevole successo e favorirono il proliferare del genere in tutta Europa.

Le regole di Scott per un buon romanzo storico

Come ideatore del romanzo storico, Walter Scott arrivò a stabilire delle regole ben precise per la costruzione di un romanzo storico. Secondo Scott, infatti, in un buon romanzo storico dovevano essere soddisfatte queste tre caratteristiche:

  • Il periodo storico doveva essere temporalmente lontano dall’autore e dal lettore.
  • I personaggi inventati dall’autore dovevano mescolarsi a personaggi realmente esistiti.
  • La ricostruzione dell’ambiente doveva avvenire non solo attraverso descrizioni, ma anche grazie a elementi della vita quotidiana riportati tra le pagine.

Puoi facilmente capire, quindi, come questo genere fosse nato con un abito ben preciso e definito. Scott insisteva infatti sul fatto che l’autore, pur dovendosi immergere totalmente nell’epoca di cui voleva narrare, aveva l’obbligo di prestare molta attenzione a non attribuire ai personaggi idee e atteggiamenti che erano invece propri del suo tempo.

In altre parole, la ricostruzione storica doveva essere precisa in ogni suo aspetto, perché parte portante della coerenza interna dell’opera stessa. L’obiettivo dell’autore era quindi quello di evitare di cadere in paradossi che avrebbero altrimenti infranto il patto di sospensione dell’incredulità, finendo con l’estraniare il lettore dalla narrazione.

Il romanzo storico in Italia: “I promessi sposi”

Lo so: questo titolo fa venire i brividi a molti. Del resto, quando si tratta di libri, la scuola riesce spesso nell’intento di farli odiare. L’ho sperimentato anche io sulla mia pelle. In realtà questo non è colpa di insegnanti “scadenti” o di studenti distratti. Leggere è un’azione volontaria e libera, e venire meno a questo principio porta sempre ad un unico risultato: un disastro.

È quindi normale che “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni siano entrati di diritto tra i libri più temuti ed evitati di sempre. Ma questo non ha nulla a che fare con il reale valore dell’opera, che rimane uno dei romanzi storici più importanti di sempre, e che meriterebbe forse una seconda possibilità da parte di tutti noi.

Lo sai a memoria: pubblicato nel 1840, “I promessi sposi” parlano della difficile storia d’amore tra Renzo e Lucia durante la peste del 1600. È doveroso citarlo non solo perché opera di un autore italiano, ma perché incarnazione perfetta del romanzo storico così come era stato concepito da Walter Scott.

A essere più precisi, Alessandro Manzoni fu persino in grado di superare Scott in quanto a rigore della documentazione e a creazione dell’ambientazione storica. Manzoni era infatti convinto che il vero poetico di un libro, ovvero il suo ricreare una realtà fittizia ma credibile, fosse in grado di superare il vero dei documenti storici, permettendoci di vivere in prima persona un’epoca altrimenti irraggiungibile.

Il romanzo si faceva quindi non solo semplice intrattenimento, ma anche testimonianza del passato, e quindi insegnamento.

Altri romanzi storici importanti

La Francia fu particolarmente attiva per quanto riguarda il romanzo storico. La proliferazione del genere riguardò molti autori e altrettanti romanzi, arricchendo un panorama in costante evoluzione.

Victor Hugo

Notre Dame, Parigi, prima dell’incendio

Come non ricordare “Notre Dame de Paris” (1831), di Victor Hugo, tristemente tornata in auge, di recente, per aver immaginato il rogo della cattedrale nelle sue pagine. La storia dell’amore tra Quasimodo, personaggio che unisce in sé sublime e grottesco, ed Esmeralda, è caratterizzata infatti da una forte ambientazione storica.


A soli ventinove anni Victor Hugo prese spunto dalle regole di Walter Scott per ideare il suo romanzo, restituendo al lettore una Parigi basso medievale di spessore, e dando inizio alla sua carriera di scrittore.

Questo fu solo il primo capolavoro di un autore che diede molto in termini di contenuto al romanzo storico. Altra sua importantissima opera sono “I miserabili“, considerato uno dei romanzi storici più eccelsi e letti della sua epoca. Uscito nel 1862, è ambientato in Francia in un arco temporale che va dal periodo di restaurazione post-napoleonica (1815) alla rivoluzione antimonarchica (1832).

Qui, come puoi intuire dalle date, le regole di Walter Scott iniziano già a essere disattese. L’ambientazione non è più infatti molto lontana dall’autore e dal lettore, ma recente. Siamo di fronte ad un inizio di evoluzione del romanzo storico, di cui parleremo a breve.

Alexandre Dumas

Victor Hugo non fu l’unico scrittore a cimentarsi in questo nuovo genere. Alexandre Dumas (padre) fu un altro importantissimo scrittore di romanzi storici ispirati alle regole di Walter Scott. La sua opera più importante rimane sicuramente “I tre moschettieri“, pubblicata nel 1844.

Si tratta di un romanzo conosciutissimo, che ha dato vita a personaggi immortali ripresi in decine e decine di adattamenti cinematografici. La rigorosità storica di questo romanzo, ambientato nella Francia del 1625 di Re Luigi XIII, è il suo punto di forza. Per comprenderlo basta pensare che in molti, ad oggi, sono convinti che Athos, Phontos, Aramis e D’Artagnan siano realmente esistiti. Eppure si tratta di personaggi frutto dell’immaginazione dello scrittore.

“I tre moschettieri” è un capolavoro senza tempo, che entra di diritto nell’olimpo dei romanzi storici più riusciti di sempre, nella concezione più classica del genere.

Lo stravolgimento delle regole

Siamo arrivati a definire il romanzo storico secondo criteri ben definiti. Strano, considerato che solitamente non è così semplice inquadrare un genere. E, in effetti, il romanzo storico non fa eccezione.

Come accennato parlando di Victor Hugo, già a metà del 1800 le regole così precise stilate da Walter Scott vennero stravolte da una serie di romanzi storici innovativi. Fu proprio questo superamento del romanzo storico classico a dare origine alla letteratura per come la conosciamo oggi.

Anche in questo caso, è necessario parlare di letteratura francese (con alcune eccezioni). Il principale cambiamento era legato al carattere pittoresco del romanzo storico, che i nuovi scrittori stigmatizzavano fortemente.

Si ebbe quindi una virata verso romanzi che facevano della psicologia sociale il punto cardine. Siamo di fronte ai precursori di quel realismo che avrebbe poi spopolato nella letteratura degli anni successivi, e di cui “Anna Karenina” è forse il manifesto più importante.

Lev Tolstoj

E proprio dall’autore di “Anna Karenina”, ovvero Tolstoj, possiamo partire per parlare di questo cambiamento. “Guerra e pace“, la sua opera più famosa, è l’emblema dell’evoluzione del romanzo storico. Pubblicato tra il 1865 e il 1869, narra della storia di due famiglie russe sullo sfondo delle guerre napoleoniche del 1812, e utilizza la trama per trattare di un’infinità di temi e riflessioni.

guerra e pace il film
“Guerra e pace” nel film di King Vidor (1956)

“Guerra e pace” è considerato una prova di epica moderna, un romanzo storico emblematico. Eppure non tutti sanno che, ai suoi tempi, fu classificato in modo differente. “Guerra e pace” apparteneva infatti a una nuova corrente di romanzo storico, nata alcuni anni prima. Una corrente che prevedeva lo stravolgimento delle concezioni dell’epoca.

Stendhal

Facciamo quindi un passo indietro. Circa trent’anni prima della pubblicazione di “Guerra e pace”, in Francia nasceva la rivoluzione del romanzo storico. L’autore simbolo di questa evoluzione fu sicuramente Stendhal (nome di battesimo Marie-Henri Beyle).

Stendhal concepiva infatti il romanzo come unico, vero documento capace di tramandare conoscenza, perché in grado di rievocare in modo diretto e concreto atmosfere e sensazioni.

Fu proprio questa sua convinzione a spingerlo ad applicare, per la prima volta, il rigore storico invocato da Scott non più a epoche passate, bensì a periodi recenti e contemporanei. Uno strappo con il passato, che aveva come obiettivo quello di ritrarre l’epoca in cui lo scrittore viveva per lasciarne un ricordo vivido per il futuro.

Il romanzo più famoso di Stendhal è sicuramente “Il rosso e il nero“, pubblicato nel 1830, che riprendeva un fatto di cronaca del 1827 in cui il figlio di un maniscalco fu condannato a morte e giustiziato per aver ucciso l’amante, moglie di un notaio.

Gli scritti di Stendhal aprirono gli occhi del mondo sulla psicologia dei personaggi, smantellando le credenze passate e segnando la trasformazione del romanzo storico e la nascita del romanzo sociale. Queste idee furono riprese da molti altri autori, tra cui Honoré de Balzac, e diedero origine a una nuova corrente. Il romanzo storico, nato per rappresentare il passato, virò così prepotentemente verso il presente, terminando la sua epoca di splendore.

Il romanzo neostorico

In realtà, ad essere più precisi, la produzione letteraria del romanzo storico non cessò, regalando molti altri scritti nel corso degli anni. Tuttavia, la vera ripresa di questo genere è recente, ed è da attribuire da uno degli autori italiani moderni più importanti: Umberto Eco.

Umberto Eco

umberto eco è lo scrittore del romanzo il nome della rosa
Lo scrittore e semiologo Umberto Eco nel 1984

Nel 1980 veniva pubblicato “Il nome della rosa“, giallo deduttivo dallo sfondo storico predominante. Ambientata nel 1300 in un monastero benedettino, l’indagine di Guglielmo da Baskerville e Adso da Melk segnò il grande successo di Eco, all’epoca al suo romanzo d’esordio.

“Il nome della rosa”, per la sua mole di documentazione e la sua precisione nel ricreare uno scenario reale, fu definito romanzo neostorico con il chiaro intento di sottolineare la rinascita del genere. Non è un caso se questo romanzo è stato inserito nella lista dei migliori 100 libri dell’ultimo secolo.

Già questo libro, in realtà, si dimostra per quello che è realmente: un discostarsi dal passato. Come abbiamo detto, “Il nome della rosa” è infatti un giallo, ovvero un genere assolutamente più recente del romanzo storico in sé. Il romanzo neostorico rappresenta infatti un ulteriore passo nella lunga strada dell’evoluzione del genere.

Altre forme di romanzo storico

Al giorno d’oggi, il romanzo storico ha assunto le forme più disparate. Sull’onda de “Il nome della rosa” di Eco sono nati infatti una serie di romanzi di genere (dal thriller al giallo, passando per il noir e l’horror) la cui ambientazione è prettamente storica.

Come non ricordare Ken Follett, i cui romanzi spaziano dal già citato “La cruna dell’ago“, thriller storico ambientato nella Seconda Guerra Mondiale, ai “Pilastri della terra“, forse il romanzo storico moderno di più grande successo.

Il romanzo storico ibrido

Potremo fermarci qui, ma ritengo doveroso, prima di concludere, citare un altro esempio attualissimo di romanzo storico. Accanto ai romanzi più familiari, infatti, si sono sviluppate una serie di forme più sottili e ibride. Queste forme non sono forse totalmente ascrivibili al genere, ma dal genere prendono spunto per proporre un ulteriore cambiamento.

Due esempi lampanti che ti possono aiutare a capire di cosa stiamo parlando sono i libri “Timeline” di Micheal Crichton e “Hyperversum” di Cecilia Randall. Entrambi i libri, infatti, si basano sull’idea di viaggio nel tempo per regalare al lettore un’ambientazione storica.

# Timeline

“Timeline” è sicuramente uno dei libri più riusciti dello scrittore di bestseller Micheal Crichton. È classificato ufficialmente come libro di fantascienza, in quanto si basa sulla creazione di una macchina del tempo per condurre i protagonisti nel XIV secolo. A conti fatti, è un thriller dall’ambientazione storica approfondita. Una perla nel panorama della letteratura moderna.

# Hyperversum

“Hyperversum” è invece il primo capitolo della saga fantasy storica di Cecilia Randall, scrittrice italiana affermata. Anche in questo caso, seppur in maniera differente, i protagonisti effettuano un viaggio nel tempo per ritrovarsi nel medioevo del 1200. Un libro che presenta molti tratti in comune con il più famoso “Timeline”, ma che merita comunque il successo che ha ottenuto.

Avrai quindi capito che stiamo parlando di romanzi univocamente definibili come storici. Eppure, citarli è doveroso, perché rappresentano una nuova dimensione per un genere che, nel tempo, ha subito cambiamenti significativi, facendo del dinamismo il suo carattere distintivo.

Romanzi storici e complessità

Abbiamo visto come il romanzo storico abbia quindi subito delle notevoli evoluzioni nel corso del tempo. Nato come storia ambientata in un passato lontano, si è poi evoluto applicando lo stesso rigore nella ricostruzione scenografica ad epoche presenti. Recentemente, l’attenzione verso il passato è tornata in auge, rispolverando l’idea originale di Walter Scott, ma offrendo anche importanti novità e ibridi capaci di spaziare nel panorama letterario.

Per questo motivo, a differenza degli altri generi, tentare di definire dei sottogeneri per il romanzo storico sarebbe controproducente. Ormai hai capito che stiamo parlando di un genere letterario capace di racchiudere in sé molti altri generi.

Si potrebbe quindi dire che il romanzo storico, più che una classificazione, è un attributo, che può essere applicato a libri che appartengono ai generi letterari più disparati.

Il significato del romanzo storico

A prescindere dalla varietà di forme che può assumere, il romanzo storico è quel genere che narra di un’epoca facilmente riconoscibile dal lettore. La rievocazione delle atmosfere e degli scenari è quindi un elemento imprescindibile. Il romanzo storico si caratterizza proprio per la sua profondità, costruita dallo scrittore attraverso una minuziosa documentazione e un rigore storico preciso.

Eppure il romanzo storico è molto di più. Proprio per il suo carattere scenografico, la storia rimane sullo sfondo, eventualmente intervenendo a plasmare la trama. Il libro in sé, invece, rimane svincolato, e può seguire lo sviluppo tipico di molti altri generi a seconda dei casi.

Ma, soprattutto, il romanzo storico è insegnamento: perché attraverso storie avvincenti possiamo scoprire verità sul passato che non avremmo modo di conoscere se non attraverso lo studio dei documenti.

Un genere in grado di incantare, perché capace di creare un’ambientazione in cui possiamo immergerci fino a immedesimarci alla perfezione.

Infine, se sei alla ricerca di più informazioni su altri generi letterari, allora la mia guida ai generi potrebbe fare al caso tuo. Troverai tutto quello che c’è da sapere sui generi letterari più famosi.

A te piace il romanzo storico? Quali romanzi storici hai letto?

Romanzo Storico
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Giovanni Munari

Sono Giovanni Munari, nato a Vicenza ma con la voglia di fuggire. Segni particolari: i libri e la mia chitarra elettrica. Quando posso, viaggio, per il gusto di scoprire. Ho una relazione complicata con la realtà, di quelle da tira e molla. È così sbagliato vivere di sogni?

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Buongiorno ragazzi! Come prima recensione di questo 2021 ho scelto per voi Andromeda, il libro d'esordio di uno dei più grandi scrittori di thriller della storia: Michael Crichton. 

Devo avvertirvi subito: se state cercando una lettura capace di distrarvi dalla dura realtà che stiamo vivendo, forse questo libro non fa al caso vostro. Perché Andromeda è dannatamente attuale. Eppure penso che sia una lettura obbligata, soprattutto in questo momento, perché può aiutarci a capire molto del presente. E, soprattutto, degli errori che abbiamo commesso nel passato.

Andromeda è un thriller d'autore, in cui è racchiuso tutto il potenziale di Michael Crichton. Ma è, o forse è più corretto dire era, un monito per tutti noi. 

Andromeda è la dimostrazione di come spesso la letteratura sappia vedere al futuro con occhi saggi e preveggenti. La storia di Crichton, come molte altre, è stata presa solo per quello che era: un semplice racconto di fantasia. 

Le conseguenze di questo tragico errore sono davanti a tutti. 

Leggere Andromeda significa capire quanto possiamo imparare dai libri. E quanto rischiamo di perdere se smettiamo di farlo.

Trovate la recensione completa sul sito!

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E voi lo avete letto? Vi piacciono i thriller scientifici? 

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Buongiorno ragazzi! Il 2021 è appena iniziato. Ch Buongiorno ragazzi! Il 2021 è appena iniziato. Chiuse le riflessioni sull'anno appena trascorso, è il momento di guardare a quello che verrà.

All'inizio di ogni anno, scelgo un libro che dovrò assolutamente leggere. Un libro che non potrò rimandare all'anno successivo.

Quest'anno la scelta è ricaduta su "Guerra e pace" di Tolstoj. 

È da tantissimo tempo che vorrei leggerlo, ma un po' per la mole, un po' per gli impegni, finisco sempre per rimandarlo.

È arrivato il momento. Non sono ammesse altre deroghe! 😂

E voi? Vi siete fissati un obiettivo di lettura per questo 2021? Qual è?

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🎄 Un Buon Natale a tutti! 🎄 Spero possiate 🎄 Un Buon Natale a tutti! 🎄

Spero possiate passare una giornata felice. Ne abbiamo tutti davvero bisogno!

Quello che voglio sapere è... Che regali avete ricevuto? È arrivato qualche libro? 😁 🎁

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Buongiorno ragazzi! Anche quest'anno il Natale si avvicina. Un Natale particolare, diverso da tutti gli altri. Di certo, un Natale che nessuno di noi si sarebbe potuto aspettare.

In questo anno difficile, dove i pensieri cattivi hanno avuto spesso il sopravvento sul resto, è proprio in un momento come il Natale che possiamo trovare la scintilla in grado di accendere la luce. Perché il Natale è fatto di atmosfere calde e accoglienti, ma anche di un mondo di fantasia che si fonde con la realtà in un quadro magnifico. 

E qui entrano in gioco i libri, capaci di prenderci per mano e accompagnarci attraverso le meraviglie dell’immaginazione. Ma quali libri vale la pena leggere durante il periodo natalizio?

Una domanda che tanti lettori si pongono. E, come sempre, le risposte sarebbero infinite. Per questo Natale ho deciso di regalarvi una piccola lista di 5 libri legati alle festività, nella speranza di fornirvi degli interessanti spunti di lettura.

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Perché è nella lettura che possiamo trovare il modo di trascorrere questo periodo con serenità. In attesa di tempi migliori.

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Buongiorno lettori! Io, robot susciterà in voi il ricordo del famoso film con Will Smith, in cui dei robot sfuggivano al controllo dell'uomo. Eppure chi di voi sa che Io, robot è stato, prima di tutto, un libro? 
E la cosa particolare è che Io, robot di Isaac Asimov ha poco da spartire con l'omonimo film.

Io, robot di Isaac Asimov è una delle pietre miliari della lettura moderna. L'immaginario comune fantascientifico deve sicuramente molto a questo libro, ma non solo. Perché Io, robot ha influenzato anche scienza e giurisprudenza, ridisegnando il pensiero dell'uomo contemporaneo.

Io, robot è una raccolta di racconti che narrano dei robot e delle loro interazioni con gli esseri umani. Dai robot più semplici fino a quelli capaci di mescolarsi all’uomo: Asimov si diverte a metterci dinnanzi a migliaia di situazioni diverse, in un'analisi che non è mai solo scientifica, ma è prima di tutto etica. Perché Io, robot narra delle complesse domande morali che l'esistenza dei robot ci porrebbero dinnanzi.

Ma Io, robot è soprattutto famoso per l'introduzione di un concetto tutt'oggi utilizzato nell'approccio alle intelligenze artificiali: le tre leggi della robotica. 

Quelle che erano nate come un semplice espediente narrativo sono diventate il punto cardine degli studi attuali sui robot. La dimostrazione di come la letteratura sia un punto di partenza fondamentale per il pensiero umano.

Io, robot è sicuramente un libro che tutti dovrebbero leggere prima di morire. Il capolavoro di Asimov rientra in quella stretta cerchia di libri che hanno saputo sfondare il concetto di narrativa di genere, diventando a pieno diritto dei grandi classici. 

Un libro che ancora oggi sa insegnarci molto di noi e della nostra relazione con chi ci sta attorno.

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E voi conoscevate questa raccolta? Vi piacciono le storie di Asimov?
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Buongiorno lettori! Siamo da poco entrati nel mese di Ottobre. Le calde giornate di sole dell'estate stanno lasciando spazio a freddo e pioggia, spingendoci sempre di più a rintanarci nelle nostre case. Non è un caso se l'autunno è per molti il periodo perfetto per riprendere in mano le proprie letture. Non c'è compagno migliore di un libro in certe giornate uggiose. 

Ma Ottobre significa anche un'altra cosa: Halloween.

Il 31 Ottobre è ormai diventato un appuntamento molto atteso. La notte delle streghe sparge la sua atmosfera cupa, influenzandoci ogni giorno. E questo vale anche per i lettori e i loro gusti.

Sempre più lettori, con l'approssimarsi di questo evento, si pongono una domanda: cosa leggere ad Halloween?

Ottobre sembra diventato la scusa per affacciarsi alla lettura del terrore, dove la paura e la suspense regnano incontrastate. Per gli appassionati del genere scegliere un nuovo libro non è certo un problema, ma per i meno avvezzi c'è il rischio di perdersi nei meandri delle librerie. E, spesso, di finire con una grande delusione in mano.

Quest'anno ho quindi deciso di preparare per voi una piccola lista di letture consigliate. Si tratta di 5 libri che affrontano le diverse sfaccettature della paura. Horror, thriller, fantascienza: non è solo nel classico concetto di terrore che si nasconde la paura vera, e voglio dimostrartelo. Un semplice modo per scoprire un lato della narrazione diverso dal solito. 

Se siete alla ricerca di un libro da leggere per Halloween, allora i miei consigli potrebbero tornarvi utili. Li trovate nel mio nuovo articolo!
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Anche a te piace lasciarti spaventare in questo periodo dell'anno?
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Buongiorno lettori. Oggi parliamo di un libro che sicuramente conoscete già, o che avete già sentito nominare: Il suggeritore di Donato Carrisi. 

Pubblicato nel 2009 da Longanesi, Il suggeritore ha saputo scalare le classifiche dei libri più venduti in Italia, diventando in poco tempo un vero e proprio fenomeno letterario. E’ stato promosso dalla critica a pieni voti, fino a raccogliere gli elogi dei grandi esponenti del thriller mondiale, da Ken Follett a Micheal Connelly.

Un successo sicuramente insperato, soprattutto se si considera che Il suggeritore rappresenta l’esordio assoluto di Donato Carrisi come scrittore di romanzi.

Ma cosa ha permesso a Il suggeritore di raggiungere una fama simile in un panorama a dir poco saturo di titoli?

A conti fatti, Il suggeritore rappresenta una svolta, una novità nell’ambito del thriller. Raccogliendo l’eredità dei grandi autori, Carrisi è stato in grado di rivisitare un genere letterario ormai conosciutissimo, regalando al pubblico una nuova visione.

Il suggeritore racchiude in sé uno spirito d’innovazione palpabile, che si mescola alle tinte noir tanto care alla produzione di Carrisi e a una buona dose di ragionamento intellettivo. Perché Il suggeritore, prima di tutto, è un thriller psicologico, in cui la componente d’azione si mescola a un’inesorabile discesa nei meandri della psiche umana. 
Una discesa che porta dritta alla scoperta delle molteplici sfaccettature del male.

Donato Carrisi è, ad oggi, lo scrittore di thriller più venduto nel mondo anche e soprattutto grazie a questo suo primo romanzo. Il suggeritore rappresenta una tappa obbligatoria per chi ama il brivido e la tensione del thriller.

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📖 NUOVO ARTICOLO 📖📖 Buongiorno ragazzi! 📖 NUOVO ARTICOLO 📖📖

Buongiorno ragazzi! La pausa estiva è terminata. Ci siamo divertiti, abbiamo ricaricato le batterie e, soprattutto, abbiamo letto. Ora però è tempo di riprendere da dove ci eravamo lasciati. E quale modo migliore di ricominciare, se non parlando di uno dei generi più amati della nostra epoca?

L’articolo di oggi è dedicato al thriller.

Senza dubbio il thriller è un genere che spopola ovunque. Cinema e serie TV hanno contribuito a renderlo un successo planetario, e la letteratura ha seguito il flusso, sfornando bestseller che tutti ricordiamo. L’alta dose di adrenalina e il coinvolgimento dei thriller sono la chiave di questa popolarità.

Perché il thriller è il genere delle emozioni forti, dove la suspense scandisce il ritmo delle pulsazioni e trascina gli spettatori in un'esperienza unica. 
Ed è proprio grazie a questa fama che sono nati tantissime varianti e sottogeneri del thriller. Dal thriller psicologico a quello legale: ogni filone presenta le sue caratteristiche. 
Imparare a riconoscerli è fondamentale per selezionare al meglio le vostre prossime letture.

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A voi piace il thriller? Qual è il vostro preferito?
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Buongiorno ragazzi! La recensione di oggi è dedicata a una delle storie più famose della letteratura di tutti i tempi: Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde. Chi non conosce il racconto della dannazione di Dorian Gray?

Film, trasposizioni e riadattamenti: le opere che hanno riprodotto e rivisitato Il ritratto di Dorian Gray sono tantissime. Del resto, la storia è entrata nella cultura di massa come l’emblema del fascino del male e la crudeltà delle sue conseguenze. Eppure Il ritratto di Dorian Gray non è solo questo. 
"Tutti vedono nel peccato di Dorian Gray il proprio peccato". Questo diceva Oscar Wilde. E questo è il punto di forza del romanzo: il vero peccato di Dorian Gray non viene mai svelato, così che il lettore possa rivedersi in lui sempre e comunque.

Eppure questo espediente nasconde molto più. Perché Il ritratto di Dorian Gray, pur essendo conosciutissimo, nasconde un segreto.
C'è un altro motivo per cui Oscar Wilde non esplicita mai il vero peccato di Dorian Gray. Un motivo non troppo velato all'epoca della pubblicazione del romanzo, ma che nelle traduzioni successive (soprattutto in quella italiana) è andato perduto. 

Perché Il ritratto di Dorian Gray non è solo la storia per eccellenza che parla del fascino seducente del male e delle sue terribili conseguenze. Il romanzo di Oscar Wilde è anche un triste capitolo di censura e di discriminazione. Un libro che è un messaggio sia per il suo contenuto che per ciò che rappresenta.

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Buonasera ragazzi! Dopo una breve pausa dovuta ai mille impegni, torno sul blog con una recensione che non vedevo l’ora di condividere con voi! Sto parlando di Terramare di Ursula K. Le Guin.
Come già sapete, sono un amante del fantasy. Sono cresciuto leggendo questo genere, divorando migliaia e migliaia di pagine di saghe e romanzi sempre alla caccia di una nuova avventura. 
Ho letto così tanto che, nel tempo, sono persino arrivato a pensare di aver letto tutto ciò che meritava di esserlo. Così ho finito per accantonare il fantasy, convinto che mi avesse già dato tutto. 
Non mi sono mai sbagliato tanto.

Dopo aver letto Terramare mi sono dovuto ricredere completamente. E il fatto che, per tanti anni, avessi ignorato l’esistenza di una saga fantasy tanto famosa è la dimostrazione di quanto i libri siano sorprendenti! 
Terramare è un fantasy particolare e, per questo, speciale. Scritto a cavallo di più di 35 anni, non raccoglie l’eredità lasciata da Il Signore degli Anelli di Tolkien, che tanto è stata sfruttata da altri scrittori. Le Guin (vincitrice di 5 premi Hugo e 6 premi Nebula, i massimi riconoscimenti della letteratura fantastica) segue infatti una sua strada, fatta di magia e incantesimi, draghi e, soprattutto, profondi insegnamenti. 
Il tutto incastonato in un mondo terribilmente reale, così vivido da sembrare impresso in una fotografia. L'incredibile capacità di Le Guin di descrivere la propria fantasia ci regala uno scorcio su un panorama che potrebbe essere vero, fatto di luci, suoni e profumi. Un'esperienza impareggiabile, che varrebbe da sola la lettura.

Terramare incarna il fantasy nella sua accezione più classica: un mondo alternativo la cui esistenza ci aiuta a comprendere la vita di tutti i giorni. Terramare è tutto ciò che un fantasy dovrebbe essere.

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