La sospensione dell’incredulità: le fondamenta della lettura
Il patto di sospensione dell’incredulità: ti sei imbattuto in questo termine quasi per caso e vorresti sapere di più. È abbastanza normale. Si tratta certamente di un termine complicato, che rischia più di confondere che di fare chiarezza.
Che cos’è realmente la sospensione dell’incredulità? Cerchiamo di dare una risposta a questa domanda.
La sospensione d’incredulità è ciò che sta alla base di ogni opera di finzione e, nel nostro caso, di ogni romanzo. Segue infatti il lettore dall’incipit di un libro fino alla sua conclusione, senza abbandonarlo mai. È quindi la colonna portante della narrazione, un elemento senza il quale nessun racconto potrebbe esistere.
La sospensione dell’incredulità è un patto, che viene stipulato tacitamente (e inconsciamente) tra il lettore e lo scrittore.
La sospensione dell’incredulità è quell’elemento che ci permette di leggere e di credere a ciò che leggiamo contro ogni logica reale.
Il termine fu introdotto per la prima volta da Samuel Taylor Coleridge nel 1817. Un termine complesso, è vero, ma la spiegazione è più semplice di quello che credi.
Diamone subito una definizione.
Come Wikipedia definisce la sospensione dell’incredulità
Cara e amata Wikipedia, fonte del sapere di oggi, che cosa ci dici a riguardo?
La sospensione dell’incredulità, o sospensione del dubbio (suspension of disbelief), è un particolare carattere semiotico che consiste nella volontà, da parte del lettore o dello spettatore, di sospendere le proprie facoltà critiche allo scopo di ignorare le incongruenze secondarie e godere di un’opera di fantasia.
>> Sospensione dell’incredulità – Wikipedia
Bene. Tutto molto interessante. C’è solo un piccolo problema.
È una definizione sbagliata.
Calma, non sono impazzito. Ricordi che cos’è Wikipedia? Un’enciclopedia a carattere aperto, dove chiunque (dico chiunque) può collaborare. Solitamente la qualità e la veridicità degli articoli sono garantiti proprio dal contributo libero stesso. Se io scrivo qualcosa di sbagliato, ci sarà sempre qualcun altro pronto a correggermi, innescando un ciclo di continua revisione con evidenti benefici annessi.
Il problema nasce in quelle pagine che sono di interesse relativamente scarso, ovvero in quegli argomenti che non generano un flusso di visitatori interessati molto elevato. In questo caso, gli errori potrebbero non essere corretti. Quindi, piccolo inciso, ricordatevi sempre: non prendete Wikipedia per verità assoluta!
Detto questo, torniamo alla sospensione dell’incredulità.
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Sospensione dell’incredulità: un esempio pratico
Ti ho detto che la definizione di Wikipedia è sbagliata, ma non ti ho spiegato il perché. In realtà, se riguardi quella definizione, credo tu sappia risponderti da solo: quando leggi una storia, ignori le incongruenze secondarie per godere del libro?
Io non credo. Anzi, un’incongruenza ti indignerebbe al punto da abbandonare la lettura.
Facciamo un esempio banalissimo. Prendiamo la saga di Harry Potter. Non è importante che tu l’abbia letta o meno. Come funziona la sospensione dell’incredulità in uno dei cicli moderni più famosi?
Un piccolo esempio di sospensione d’incredulità
Poniamo che Harry Potter, nei Doni della Morte (ultimo capitolo della serie), decida di materializzarsi all’interno del perimetro di Hogwarts nel tentativo di dare la caccia agli horcrux. Poniamo anche che ci riesca.
Stiamo parlando di un’azione che era stata dichiarata impossibile fino a quel punto della storia. Certo, non è accaduto (non a caso), ma se nel leggere il libro ti fossi trovato davanti a una simile circostanza,ti saresti quantomeno chiesto il perché.
E se Harry Potter avesse cambiato il colore degli occhi? Allora probabilmente saresti scoppiato a ridere (o a piangere, a seconda delle reazioni).
Le incongruenze sono il male della lettura
Dove voglio arrivare? Semplice. Quelle che ti ho presentato, al di là delle citazioni, sono due incongruenze secondarie. Ho scelto due incongruenze di carattere differente, una legata alla struttura della storia (e del mondo narrativo) e una al dettaglio (come l’aspetto fisico di un personaggio). L’obiettivo è quello di permetterti di capire che, al di là della tipologia di incongruenza, il ragionamento non cambia.
Ora dimmi: saresti davvero disposto a far finta di nulla? Saresti capace di ignorare queste due incongruenze pur di godere della lettura?
No. No e poi no. Anzi, siamo onesti: la lettura è un piacere proprio quando queste incongruenze non esistono.
Ecco dimostrato che la definizione di sospensione d’incredulità di Wikipedia non fa al caso nostro. E allora abbiamo bisogno di qualcos’altro.
La vera definizione di sospensione d’incredulità
Analizziamo il termine: sospensione dell’incredulità. Si presuppone quindi che qualcuno, il lettore, sospenda qualcosa, cioè l’incredulità. In altre parole, quando leggi un libro, devi cessare di essere scettico e trasformarti in uno di quei “creduloni” che nella vita reale probabilmente snobbi.
Detta così, la sospensione dell’incredulità sembrerebbe un’offesa, ma non è così. Del resto, la sospensione dell’incredulità è alla base di qualunque opera d’intrattenimento, dai libri ai film, passando per le serie TV e i videogiochi.
Le sospensione dell’incredulità può quindi essere riassunta così:
Quando leggi un libro, o ti avvicini a una forma d’intrattenimento qualunque, devi essere disposto a credere. Non importa se quello che ti viene presentato è fittizio. Anzi, sai già che lo è.
Sospendere l’incredulità attraverso la verosimiglianza
Tutto qui? Non è proprio così. Se fossimo disposti a credere a qualunque cosa ci venga presentato, allora dovremmo anche accettare il cambio di colore degli occhi di Harry Potter, e sappiamo già che non è così.
Perché? Semplice: siamo disposti a credere a ciò che è plausibile, o che si avvicina al vero. Questo non significa che crediamo solo in ciò che si avvicina alla realtà. Se così fosse, non esisterebbero le storie basate sul fantastico.
In altre parole, abbiamo bisogno di qualcosa di verosimile.
Le bugie hanno le gambe corte… ma non troppo
Ti è mai capitato di raccontare una bugia? Per quanto tu possa essere onesto (e ti assicuro che il mio intento non è quello di offenderti) probabilmente una piccola bugia l’hai detta. Nel migliore dei casi, l’hai comunque pensata.
Le bugie sono un ottimo strumento per spiegare questo concetto: sono delle piccole storie che tutti noi, prima o poi, abbiamo ideato, e che raccontano il falso spacciandosi per vere. Un po’ come un romanzo, anche se questa non è certo la definizione più romantica che tu abbia sentito.
Qual è l’elemento cardine su cui si basa una bugia? La verosimiglianza. Una bugia, per essere convincente, deve essere verosimile.
Se manca di verosimiglianza, di plausibilità, una bugia non regge, finendo con lo smascherarsi da sola. È un concetto abbastanza intuitivo. Non potremmo raccontare che non abbiamo studiato perché siamo stati rapiti dagli alieni. Nel contesto della realtà, un rapimento di questo tipo non avrebbe alcun senso.
Lo stesso vale per i romanzi. Ora iniziamo ad avere un quadro più preciso di cosa sia la sospensione d’incredulità.
Verosimile significa vero?
Apriamo questa piccola parentesi per rispondere a una domanda lecita. Verosimile significa vero?
Come abbiamo detto, no. Una bugia, nel suo essere verosimile, racconta il falso, e non è quindi vera. Che cosa significa, allora?
Anche in questo caso, ricorriamo a una definizione, ma questa volta tratta da una fonte sicura, il dizionario:
Conforme al vero, fino al punto da garantire la probabilità o la credibilità di un fatto anche non avvenuto, non documentato, non atteso.
Benissimo. Ora che abbiamo chiarito tutti questi elementi, e che forse abbiamo solo aumentato il grado di confusione che avevamo già in testa, cosa possiamo concludere? Stavamo parlando di libri, e ci siamo persi in una serie di definizioni sulla credibilità.
La coerenza permette di sospendere l’incredulità
Abbiamo detto quanto è importante che una storia sia verosimile perché possa attivare in noi il meccanismo di sospensione dell’incredulità. Abbiamo anche precisato che verosimile non significa vero, ma puoi facilmente capire che, più ci si discosta dalla realtà, più si fa fatica a considerare credibile ciò che ci viene presentato.

Va da sé che la sospensione dell’incredulità sarà più difficile da raggiungere nei romanzi fantastici, come il fantasy o la fantascienza, dove tutto sembra ricondurre a qualcosa che va contro la nostra esperienza reale.
Eppure questi romanzi esistono, e sono assolutamente credibili senza nemmeno bisogno di molte giustificazioni. Anzi, spesso e volentieri è proprio l’assenza di giustificazioni a rendere tutto perfettamente credibile. Come?
Grazie a un piccolo espediente dal potere smisurato: la coerenza.
La coerenza non è altro che la costanza logica o affettiva delle cose, quella connessione che tiene assieme una serie di elementi diversi tra loro tramite alcune affinità. In altre parole, ciò che rende gli elementi di un romanzo credibili senza una chiara giustificazione.
Scrivere storie coerenti: l’obiettivo di ogni scrittore
Gli scrittori sanno quanto imprescindibile sia questo diktat. Tutte le storie devono avere una loro coerenza. Perché? Perché il mondo che ci circonda, quello reale, segue una sua coerenza, che conosciamo a memoria. In parole povere, siamo pienamente consapevoli della coerenza della realtà, e quindi siamo spinti ad affibbiare la caratteristica di verità a tutto ciò che rispetta questa forma.
La coerenza segue una sua forma ben precisa in ogni storia. Una storia realistica dovrà seguire le normali leggi del vivere quotidiano, ma potrà raccontare di personaggi, luoghi ed eventi fittizi. Una storia fantastica potrà invece narrare di un mondo completamente diverso dal nostro, purché questo rispetti una serie di leggi interne che ne definiscano la coerenza.
Di conseguenza, Frodo Baggins non potrà mai distruggere l’Anello utilizzando una bomba atomica, né Sherlock Holmes usare poteri psichici per sondare la mente degli indagati.
La coerenza è quindi alla base della sospensione dell’incredulità.
Di fronte alla coerenza, non siamo spinti a chiederci il perché delle cose. Ci limitiamo a proseguire nella lettura, con l’unico intento di trarne piacere.
La coerenza di un libro si basa sulla logica?
Nel parlare di sospensione dell’incredulità, a volte si menziona la logica come elemento imprescindibile. Persino io ti ho detto che la coerenza si basa sulla logica. Ma è necessario fare attenzione a questo termine.
Se si parla di logica, si deve farlo considerando sempre la logica interna ad un libro. Lascia quindi da parte la logica vera, quella che utilizzeresti nella vita di tutti i giorni.
La sospensione dell’incredulità non necessita di quel tipo di logica.
Un treno più magico che logico
Ti faccio un esempio. Prendiamo ancora una volta Harry Potter. Nel romanzo ci viene detto che Hogwarts è disperso da qualche parte nel Regno Unito, ed è raggiungibile tramite il piccolo paese di Hogsmeade.

Durante la serie ci vengono inoltre presentati i numerosi espedienti che i maghi utilizzano per viaggiare: i camini tramite la Polvere Volante, le Passaporte e, soprattutto, la Smaterializzazione. Si tratta di espedienti che garantiscono trasportarsi (quasi) istantanei.
Sappiamo inoltre che chiunque può Smaterializzarsi anche senza conoscere l’incantesimo apposito, semplicemente restando a contatto con chi la smaterializzazione è in grado di farla.
Benissimo. Ora che abbiamo ricordato (o visto per la prima volta) questi elementi, ecco la domanda: ti sei mai chiesto per quale ragione, per arrivare a Hogwarts, gli studenti debbano usare l’Espresso?
Non stiamo nemmeno parlando di un treno qualunque, ma di un convoglio a vapore che impiega un giorno interno a raggiungere la destinazione (se ricordi, l’Espresso partiva alle undici di mattina e raggiungeva Hogwarts solo quando la sera era già calata).
Si tratta di un viaggio di almeno 7 ore. Senza contare che l’Espresso non faceva fermate, dettaglio non trascurabile, dato che costringeva i residenti nelle vicinanze di Hogwarts a viaggiare fino a Londra per recarsi al binario 9 e tre-quarti (magari proprio utilizzando una delle tecniche di viaggio più comode descritte prima).
Quali sono le deduzioni?
Questo fatto è chiaramente illogico. Potrebbe anche essere incoerente, se andiamo ad analizzarlo nel dettaglio. Eppure ci avevi mai pensato?
Se il libro ha funzionato bene, la risposta è no, perché non è così che si legge un libro. Questo è il patto di sospensione dell’incredulità. Se ci vengono presentati dei fatti che, nel contesto, non ci appaiono errati, li prendiamo per veri.
L’Espresso per Hogwarts ha un suo perché: è di un’epoca passata e superata, come la maggior parte di ciò che i maghi usano nella saga, e parte da un binario magico invisibile ai Babbani. Questi sono elementi coerenti con la storia, e tanto ci basta.
In questo caso, è compito dell’autore non soffermarsi sulle spiegazioni proprio per tenerci lontani da quei ragionamenti che, invece, farebbero crollare miseramente il castello, infrangendo il patto.
La sospensione dell’incredulità nei libri
Come abbiamo detto, ogni libro di fonda sul patto di sospensione d’incredulità. Se così non fosse, del resto, non potrebbero esistere libri che fanno del fantastico il loro tema principale. La vera forza della sospensione d’incredulità risiede in questo: non spingerci a chiedere spiegazione di ciò che leggiamo, perché coerente con il resto della storia.
È quindi del tutto normale non chiedersi spiegazioni sul funzionamento dei viaggi spaziali nel “Ciclo delle Fondazioni” di Asimov, o non interrogarci sull’esistenza della magia nelle “Cronache del Mondo Emerso” di Licia Troisi.
Un esempio assolutamente calzante è la Terra di Mezzo, l’universo creato da J.R.R. Tolkien per i suoi romanzi. Presentata per la prima ai lettori con “Lo Hobbit“, e ulteriormente sviluppata in molti scritti successivi (il più famoso, ovviamente, “Il Signore degli Anelli”), la Terra di Mezzo rappresenta un vero e proprio mondo alternativo basato sulla magia. Tolkien è stato così bravo e accurato nel descrivere la sua invenzione, che nessuno può avere dubbi su di essa. I lettori si limiteranno a leggere, incantati da tanto realismo, incuriositi da tanta novità.
Lo stesso Tolkien disse riguardo l’accuratezza e la credibilità dei mondi letterari:
Lo scrittore fantastico deve porre attenzione alla presentazione di un mondo, impegnarsi a costruire un universo, prenderlo sul serio e approfondirne ogni suo aspetto.
La Terra di Mezzo, grazie alla sua coerenza, è credibile. In altre parole, senza la sospensione dell’incredulità, la Terra di Mezzo non potrebbe esistere.
Ma non finisce qui: ogni genere letterario ha il suo metodo per dare vita al patto di sospensione dell’incredulità. I thriller contemporanei saranno quindi basati sulla fedeltà al reale, i romanzi storici affonderanno le loro fondamenta nella coerenza della ricostruzione di un’epoca passata. E così via: ormai hai capito il meccanismo.
L’importanza del patto di sospensione dell’incredulità
Se sei arrivato al termine di questo lungo articolo, avrai iniziato a comprendere meglio il ruolo che gioca il patto di sospensione d’incredulità nelle storie. Stiamo infatti parlando del fondamento cardine non solo della letteratura, ma di qualsiasi opera di finzione (film, opere teatrali, ecc).
Senza la sospensione dell’incredulità, leggeremmo i romanzi con occhio critico, andando a caccia di potenziali inganni, ovvero ciò che facciamo quando andiamo invece a cercare dei contenuti informazionali.
Gli scrittori sono perfettamente consci dell’esistenza di questo patto, e costruiscono le loro storie con l’obiettivo di ricreare le condizioni perfette perché il patto venga stipulato.
E tu eri a conoscenza dell’esistenza del patto di sospensione dell’incredulità? Quando leggi un libro, sei uno di quei lettori che cercano assiduamente il perché di ogni cosa, o accetti tutto quello che ti viene proposto? Sei in grado di chiudere un occhio quando ti si presenta l’incoerenza, o ti senti scoraggiato e decidi di abbandonare la lettura?
6 Commenti
Ho trovato l’articolo interessante e l’ho letto subito dopo la voce di wikipedia. Anche io ho trovato imprecisa la definizione trovata lì ma non ho competenze adeguate per modificarne la voce. Lei non ci ha pensato? Farebbe un piacere a molti. Grazie.
Ciao Giuseppe,
E grazie. Ci ho pensato, ma non sono mai sceso nel dettaglio su come modificare Wikipedia. Non credo sia difficile, ma è sicuramente necessario un piccolo studio prima.
Premetto che non sono un assiduo consultatore di Wikipedia e quindi mi affido poco alle sue pagine, ma in effetti sono in molti a farlo e quindi una sistemata potrebbe fare comodo a molti. Cercherò più informazioni!
Grazie ottimo articolo, chiaro ed esaustivo
Ciao Emanuela,
Grazie a te, sono felice che il mio articolo ti sia stato d’aiuto.
Veramente eccezionale
Ciao Antoine,
Grazie mille, davvero!!