Che cos’è la suspense?
Quante volte ti sei imbattuto, parlando di romanzi e film, nel termine suspense? È normale: la suspense è alla base della maggior parte dei film odierni e di tantissimi tipi di romanzi, thriller su tutti.
Ma sei sicuro di sapere cosa sia la suspense? Sai da cosa è dovuta e cosa provoca?
Diamo uno sguardo ai meccanismi più nascosti delle opere più coinvolgenti.
La definizione di suspense
Partiamo con il precisare che suspense è chiaramente un anglicismo, ovvero un termine coniato dalla lingua inglese ed entrato nel nostro vocabolario.
Per darne una definizione precisa, sfruttiamo appunto Treccani. Ecco un estratto di cosa dice:
Stato di apprensione e di ansiosa attesa con cui si segue l’evolversi di situazioni, soprattutto di opere narrative, teatrali, cinematografiche e televisive, ricche di drammaticità e d’imprevisti e dall’esito incerto; anche, la situazione, il momento, di un film, di un racconto e simili, capaci di suscitare uno stato di ansiosa incertezza e di attesa spasmodica, di tenere con il fiato sospeso.
Cosa possiamo ricavare da questa definizione? Innanzitutto che la suspense è uno stato d’animo, legato principalmente a opere di finzione. Non stiamo quindi parlando della realtà o della vita comune.
Abbiamo anche una descrizione precisa su questo stato d’animo: si parla infatti di emozioni di ansia, apprensione, incertezza, angoscia. Non solo: è anche indicata l’origine di queste emozioni: l’attesa.
La suspense è quindi uno stato d’animo di attesa legato a paura e angoscia, che si genera nello spettatore di opere di finzione.
Suspense e sorpresa: un esempio pratico
Quando si parla di suspense, non si può non nominare il suo più illustre maestro: Alfred Hitchcock. Non c’è bisogno di molte presentazioni: stiamo parlando di uno degli esponenti più illustri della storia del cinema.

Il fatto che sia un regista cinematografico a parlarci di suspense non è un caso: per quanto questa tecnica fosse nota fin dalla classicità greca, la suspense divenne cruciale con l’avvento del cinema e del genere thriller e d’azione.
Nel definire la suspense, Hitchcock la comparò alla sorpresa, definendone così le principali differenze:
“La differenza tra suspense e sorpresa è molto semplice e ne parlo spesso. Lasciate che vi spieghi in cosa consiste. Supponiamo che in questo momento, mentre noi stiamo parlando, c’è una bomba sotto questo tavolo. Non accade niente di speciale e tutt’a un tratto: boom, l’esplosione. Il pubblico è sorpreso. Ma prima che lo diventi gli è stata mostrata una scena del tutto normale, senza grossi impatti. Ora, passiamo a una situazione di suspense. La bomba è sempre sotto il tavolo, ma il pubblico lo sa, probabilmente perché ha visto l’anarchico mentre la stava sistemando. Il pubblico sa che la bomba esploderà all’una esatta e sa che ora è l’una meno un quarto, perché c’è un orologio visibile nella stanza. In queste condizioni, la stessa innocua conversazione diventa tutt’a un tratto molto interessante, perché il pubblico partecipa alla scena. Gli verrebbe da avvertire i personaggi sullo schermo: ‘Non dovreste parlare di cose banali, c’è una bomba sotto il vostro tavolo e sta per esplodere!’ Nel primo caso, abbiamo offerto al pubblico quindici secondi di sorpresa al momento dell’esplosione. Nel secondo, gli offriamo quindici minuti di suspense”.
Una descrizione magistrale.
Le tipologie di suspense
Ma come si crea la suspense?
Abbiamo detto che la suspense è dovuta al senso di attesa, che a sua volta è fortemente legata all’anticipazione. Di cosa si tratta?
L’anticipazione è la tendenza tipica dello spettatore di proiettarsi nel futuro della storia, cercando di intuirne lo svolgimento.
Prova a pensarci: quando leggi un libro o guardi un film, la tua mente è costantemente in azione nel tentativo di scoprire come andrà a finire la vicenda molto prima della fine dell’opera.
Va da sé che gli autori, per manipolare l’anticipazione degli spettatori, sfruttano la focalizzazione, ovvero il punto di vista attraverso cui viene narrata la storia. Tramite questa scelta essi possono variare la quantità di informazioni da veicolare al lettore (o allo spettatore), rendendolo più o meno capace di proiettarsi nel futuro.
Ed è proprio sulla base della quantità di informazioni rilasciate che possiamo individuare due tipologie di suspense:
- Suspense emotiva
- Suspense cognitiva
Andiamo ad analizzarle assieme.
# La suspense emotiva
La suspense emotiva si genera quando il lettore/spettatore è tenuto all’oscuro sullo svolgimento della storia. Egli non sa né quando qualcosa accadrà, né cosa accadrà. In queste condizioni, il lettore/spettatore si abbandona completamente allo svolgersi della trama.
Il sentimento derivato da questo assoluto stato d’incertezza è la paura, che non viene controbilanciata da una speranza sugli esiti futuri.

Per la sua struttura, la suspense emotiva è considerata da molti una versione “inferiore” rispetto ad altre tecniche di suspense. Inferiore o meno, questa tecnica è molto utilizzata nel genere horror, dove l’obiettivo è quello di generare terrore incondizionato nello spettatore.
# La suspense cognitiva
La suspense cognitiva è sicuramente la tipologia di suspense più diffusa. Si basa sul fatto che il lettore/spettatore sia più informato su ciò che accadrà dei protagonisti stessi.
L’autore, attraverso espedienti opportuni, crea un canale preferenziale attraverso il quale veicola le informazioni allo spettatore. Questo attiva la mente del lettore/spettatore, che ricorrerà all’anticipazione, generando così delle aspettative.
E saranno proprio queste aspettative che produrranno tensione e senso d’attesa.
Una spiegazione scientifica
È interessante scoprire come la suspense sia regolata da un meccanismo preciso, la cui spiegazione scientifica ci aiuta a comprenderne il funzionamento.
All’interno del nostro cervello esiste infatti un “circuito della ricompensa“. Questo circuito è regolato dalla dopamina, un neurotrasmettitore che le cellule celebrali utilizzano per comunicare. La dopamina rappresenta la ricompensa: quando una predizione si rivela esatta, il cervello rilascia questa molecola, con conseguente sensazione di tranquillità.

Tramite la suspense, il nostro cervello genera delle supposizioni, e quindi delle aspettative sulla ricompensa. Questo meccanismo ci tiene incollati alle pagine (o allo schermo): fin quando ci saranno domande senza risposta, il nostro cervello attenderà la conclusione, a caccia della ricompensa tanto agognata.
Al contrario, un evento improvviso e inatteso, un errore nella predizione, produrrà un allarme improvviso e una sensazione di profondo turbamento.
Senza addentrarci nello specifico, sono certo che hai giù intuito di cosa stiamo parlando. Ogni meccanismo intrinseco della suspense è associato a una reazione biologica del nostro corpo.
I thriller
Abbiamo parlato a lungo di suspense. È arrivato il momento di dedicare un po’ di spazio anche al genere per eccellenza legato ad essa: il thriller. Del resto, la definizione di thriller stesso include in sé il termine suspense.
I thriller sono infatti quelle opere che fanno leva sulle forti emozioni e sul senso di attesa per incollare il lettore alle pagine o lo spettatore allo schermo.
Gli esempi in letteratura, in questo senso, si sprecano. Si va dai romanzi thriller classici, fino ad arrivare a quella serie di libri che hanno saputo mescolare gli elementi di suspense ad altri generi letterari, producendo opere uniche. Non è un caso se il thriller più famoso di tutti è anche un giallo: “Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie.
Se ti stai chiedendo quale sia la differenza tra thriller e giallo, allora ti consiglio di dare un’occhiata all’articolo che ho dedicato a questa domanda comune.

Gli autori da elencare sarebbero moltissimi: Ken Follett, Dan Brown, Micheal Connelly, Tom Clancy, Micheal Crichton, Stephen King, solo per citare alcuni nomi.
Tra le mie recensioni puoi trovare alcuni romanzi di questi scrittori, che in fatto di suspense ne sanno qualcosa: “La cruna dell’ago“, “Sfera” e “Inferno“.
Ma non solo: nel mio articolo dedicato al narratore inaffidabile puoi scoprire tutti i segreti di una delle tecniche più esplosive del panorama letterario, capace da sola di generare un livello di suspense mozzafiato.
In conclusione, pur essendo un genere molto recente, il thriller ha saputo ritagliarsi una grande fetta di mercato, plasmando la nostra concezione di opera d’intrattenimento.
L’anticipazione come mezzo di intrattenimento
Abbiamo visto che la suspense si basa sulla nostra tendenza d’anticipazione, che ci spinge a proiettarci nel futuro di una storia. Un comportamento che avviene ogni volta che leggiamo un libro o guardiamo un film, a prescindere dal suo genere, ma che alcune opere sfruttano coscientemente per produrre in noi emozioni forti.
La suspense provoca quindi un coinvolgimento emotivo elevato, che a volte finisce con l’oscurare tutto il resto. Se siete amanti delle emozioni forti, allora questa tecnica fa per voi.
A te piacciono i libri in cui la suspense è l’elemento chiave? Qual è il libro più coinvolgente che hai mai letto?
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